RS: le “belve” firmate Audi

Primo modello, nel 1997, interamente messo a punto dall’Audi Sport, l’Audi S6 plus può essere considerata la “mamma” di tutte le future (e ancor più sportive) Audi RS6. Uscita dai cancelli della fabbrica di Ingolsdadt, l’auto fa tappa a Neckarsulm, dove nei reparti della divisione sportiva della casa dei quattro anelli il motore 4.2 V8 a benzina aspirato beneficia di un’elaborazione specifica che ne innalza la potenza da 290 a 326 CV. La trasmissione automatica prevista in origine lascia il posto a un più sportivo cambio a sei marce, abbinato alla trazione integrale “quattro”. Ne hanno fatte poche - 855 station wagon e appena 97 con carrozzeria berlina -, il che la rende una vettura rara e oggi molto ambita dagli appassionati del genere.

Disponibile nella sola configurazione giardinetta, alla fine del 1999 l’Audi RS4 di prima generazione raccoglie l’eredità spirituale della RS2. Rimasta sulla breccia solo per un paio d’anni, si distingue per la carrozzeria più larga e muscolosa dalle normali Audi A4 Avant, rispetto alle quali è più rigida e bassa di un paio di centimetri. Sotto il cofano, forniti da un 2.7 V6 biturbo a benzina, scalpitano ben 381 CV, sufficienti a far schizzare questa super wagon da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi, con una punta massima limitata elettronicamente a 250 km/h.

Offerta con carrozzeria sia berlina sia station wagon, il modello che dà vita alla saga dell’Audi RS6 debutta nell’estate del 2002. Sfruttando la base meccanica della A6 di seconda generazione, i tecnici della casa tedesca trasformano quell'elegante e comoda auto da famiglia in un vera “belva”. I due grossi cannoni di scarico ovali che sbucano da sotto il paraurti posteriore sono l’ultima propaggine di un motore da urlo: derivato da quello della S6, il 4.2 V8 aspirato viene sovralimentato mediante due turbo abbinati ad altrettanti intercooler e rivisto sia nella testata sia nei profili degli assi a camme. La potenza massima raggiunge i 450 CV e si traduce in uno scatto sullo “0-100” in 4,9 secondi, con una velocità massima (autolimitata) di 250 km/h. 

La secondogenita della famiglia delle Audi RS4 salta una generazione: non è, infatti, basata sulla seconda serie dell’Audi A4, bensì sulla terza, quella prodotta tra il 2004 e il 2009. A detta di molti esperti del marchio, si tratta della versione ad alte prestazioni del popolare modello della casa dei quattro anelli più riuscita. Il merito dell’indiscussa fama di quest’auto va attribuito innanzitutto al suo motore, un 4.2 V8 a benzina aspirato progettato per dare il meglio di sé agli altri regimi. Abbinata a un peso contenuto in 1.650 kg - grazie a una dieta ferrea che prevede, tra l’altro, l’uso di alluminio per il cofano anteriore e i passaruota -, la potenza di 420 CV assicura prestazioni davvero notevoli: bastano 4,8 secondi per “bruciare” lo “0-100” e ne servono meno di 17 per infrangere il muro dei 200 con partenza da fermo.

Lanciata nel 2007, quella di seconda generazione rimane l’Audi RS6 più “folle” di tutte. A lasciare di stucco, al di là della potenza - pari a a 580 CV, solo 20 in meno rispetto al modello oggi in vendita, mosso da un 4.4 V8 biturbo - è il frazionamento del motore: la casa dei quattro anelli sotto il cofano infila un V10 biturbo da ben cinque litri di cilindrata, forte di una coppia massima di 650 Nm disponibile tra i 1500 e i 6500 giri. A questi numeri non possono che corrisponderne di impressionanti anche alla voce prestazioni: la pratica dello “0-100” è archiviata in meno di quattro secondi e mezzo, mentre l’allungo da 0 a 200 all’ora si consuma in 13,6 secondi: praticamente come una supercar. Inoltre, la punta massima di 250 km/h, autolimitata, a richiesta può essere innalzata di 30 km/h.

Contraddistinta da una serie di appendici aerodinamiche specifiche e da un vistoso alettone posteriore, la prima Audi TT RS debutta nel 2009, ponendosi al vertice della gamma della coupé tedesca. Offerta anche in versione roadster, quest’auto porta all’estremo lo "spirito" e i contenuti della già grintosa TT S, il cui motore quattro cilindri 2.0 turbo a benzina da 272 CV, derivato da quello della coeva Volkswagen Golf GTI, viene messo da parte per far posto a un più potente e brutale 2.5 a cinque cilindri. La nuova unità, anch’essa sovralimentata mediante turbocompressore, fornisce 340 CV, che si traducono in uno scatto da 0 a 100 km/h in 4,6 secondi.

Battezzata con lo stesso nome del bolide da corsa che a cavallo tra gli anni ’90 e 2000 si è aggiudicato cinque 24 Ore di Le Mans e sei 12 Ore di Sebring, a sedici anni dal lancio l’Audi R8 (oggi giunta alla sua seconda generazione) rimane la regina indiscussa della gamma RS. Il massimo punto d’orgoglio del reparto sportivo della casa dei quattro anelli, in particolare, è rappresentato dalla versione mossa dal V10 sviluppato in collaborazione con la Lamborghini, che dal  2003 viene montato anche sulle baby supercar della casa del Toro, la Gallardo e l’attuale Huracán. Il dieci cilindri a V da 5,2 litri che muove il primo modello (nella foto), nato nel 2009, regala un sound da brividi e fornisce una potenza massima di ben 525 CV, un valore notevole, specie se rapportato a un peso complessivo che, grazie all’impiego combinato di alluminio e carbonio per il telaio, supera di poco i 1.600 kg. Questa “belva” scatta da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi e corre fino a 316 km/h.

Per più di dieci anni la versione più potente, veloce e divertente da guidare della berlina compatta dei quattro anelli è stata la S3, proposta sin dal 1999, ovvero dalla prima generazione del modello. Ma sul finire dello scorso decennio ai piani alti di Ingolsdadt decidono di alzare l’asticella, trasformando l’Audi A3 in un autentico mostro: nell’autunno del 2010 debutta la prima Audi RS3 (nella foto): dotata, al pari della sorella minore S3, della trazione integrale Quattro, è mossa dallo stesso 5 cilindri 2.5 turbo da 340 CV della TT RS. Scatta da 0 a 100 km/h in 4,6 secondi, come la coupé con cui condivide il motore, mentre la velocità massima è autolimitata a 250 km/h.

Dal 2010 la bella ed elegante coupé medio-grande della casa dei quattro anelli è proposta anche in una versione super sportiva firmata Audi Sport. L’Audi RS5 di prima generazione (nella foto) è equipaggiata con un 4.2 V8 a iniezione diretta di benzina da 450 CV che tira a oltre 8.000 giri. Lo “0-100” è archiviato in 4,6 secondi e lo “0-200” in poco meno di sedici.

Dall’inizio del 2013 anche l’A7 ha la sua versione ad altissime prestazioni. L’Audi RS7 eredita dalla coeva RS6 il motore 4.0 V8 biturbo da 560 CV, che ne fa un’ammiraglia davvero velocissima: divora lo “0-100” in 3,9 secondi e allunga fino alla soglia dei 300 km/h (limitati elettronicamente).

Poggia sulla base meccanica della sorella Q7, l’Audi RS Q8, ovvero la versione più “esagerata” della grande suv in stile coupé lanciata dalla casa dei quattro anelli nel 2018. Sotto il cofano si nasconde un 4.0 V8 biturbo a benzina da 600 CV. Imponente e muscoloso, il look è reso ancor più grintoso da spunti condivisi con gli altri modelli della gamma ad alte prestazioni RS, come i due grossi cannoni di scarico ovali e il generoso spoiler sul tetto. La massa complessiva supera abbondantemente le due tonnellate, ma la potenza è tale che l’accelerazione è in linea con quella di tante moderne supercar: con questo “bestione”, bastano appena 3,8 secondi per scattare da 0 a 100 km/h.