I VANTAGGI DELL’OLIO VEGETALE - È ufficiale: i grandi diesel TDI a 6 cilindri dell'Audi non sono solo compatibili con combustibili derivati da scarti vegetali, ma funzionano anche meglio ed emettono pochissima CO2. Questa possibilità riguarda i V6 con potenza fino a 286 CV (usati sulle A4, A5, A6, A7, A8, Q7 e Q8) prodotti da metà febbraio 2022, che possono quindi funzionare con il carburante HVO (Hydrotreated Vegetable Oil) che soddisfa la normativa europea EN 15940. L’olio vegetale idrotrattato è un combustibile sostenibile che promette di ridurre le emissioni di CO2 fino a un massimo del 95% rispetto al gasolio da fonti fossili. Questo carburante ha inoltre un numero di cetano abbastanza più alto rispetto al gasolio, cosa che permette una combustione più efficiente e pulita.
BRUCIA MEGLIO - Il numero di cetano è per i motori diesel quello che è il numero di ottano per quelli a benzina. Sappiamo bene, anche per esperienze negative, che la benzina non deve accendersi spontaneamente e che se ciò accade abbiamo la detonazione, nota anche come il battito in testa, con i suo deleteri e costosi effetti. Più è alto il numero di ottano e meglio funzionerà il motore a benzina, perché la conseguente bassa attitudine all’autoaccensione permetterà rapporti di compressione e/o pressioni di sovralimentazioni maggiori senza detonare. Il motore diesel funziona in maniera opposta perché il combustibile deve accendersi spontaneamente e il numero di cetano quantifica questa dote: più è alto e più la combustione è veloce e completa. Si stima che innalzare il numero di cetano da 50 a 58 fa diminuire il particolato del 10% e il CO e gli HC del 15% circa. Matthias Schober, responsabile dello sviluppo dei motori a “V” per Audi, evidenzia che “il numero di cetano dell'HVO è superiore di circa il 30% rispetto allo standard e quindi il rendimento termico risulta nettamente superiore. Gli effetti positivi sono particolarmente evidenti in caso di avviamento a freddo”. Audi ha ovviamente testato a fondo gli effetti sui vari componenti del motore e ha rilevato le prestazioni e le emissioni allo scarico, ottenendo risultati positivi. L’HVO viene creato trattando con idrogeno ad esempio l'olio di cottura dell'industria alimentare o residui agricoli, ottenendo così idrocarburi alifatici usabili nei motori Diesel sia puri sia aggiunti al gasolio convenzionale.
HVO PER TUTTI - La compatibilità con questo carburante si estenderà a vari modelli Audi: la Q5 3.0 TDI lo sarà all'inizio di marzo e successivamente toccherà alla A6 Allroad Quattro da 245 CV; la Volkswagen Touareg da 231 CV può già utilizzare questo “gasolio” di sintesi. I 4 cilindri sono ancora più avanti: quelli delle Audi A3, Q2 e Q3 prodotti da giugno 2021 per i mercati europei possono già usare l’HVO, così come quelli delle A4, A5, A6, A7 e Q5 vendute in Svezia, Danimarca e Italia. Il Diesel HVO è già disponibile in oltre 600 stazioni di servizio in Europa, la maggior parte delle quali in Scandinavia; essi, come le automobili compatibili, avranno il simbolo XTL. Ricordiamo che il biocarburante diesel R33 Blue Diesel (testato anche dalla Volkswagen, qui per saperne di più), con un 33% ricavato da materiali di scarto, è disponibile nelle stazioni di servizio degli stabilimenti Audi a Ingolstadt e Neckarsulm, e sarà presto disponibile l’R33 Blue Gasoline per i motori TFSI. L’HVO è un carburante di tipo BTL (da biomassa a liquido), che si affianca agli GTL (da gas a liquido) e il PTL (da energia a liquido). I PTL, se ottenuti con elettricità rinnovabile, promettono di essere neutri rispetto alla CO2 perché quest’ultima viene catturata dall’atmosfera e combinata con idrogeno ottenuto per elettrolisi dall’acqua. Rimane purtroppo il fatto che bruciando in un motore i PTL si generano ossidi di azoto, un gas presente nell’aria, e anche la produzione consuma molta energia.