COMPROMESSO TRA COMMISSIONE E PARLAMENTO - I ministri dell’ambiente europei hanno votato una risoluzione per ridurre le emissioni di CO2 delle auto del 35% entro il 2030. Un valore di intermedio tra quanto proposto dalla Commissione europea (-30%) e quanto auspicato dal Parlamento europe (qui la news), ossia un taglio del 40%. A stabilire la percentuale che entrerà effettivamente in vigore sarà il negoziato tra i rappresentanti degli Stati, l’europarlamento e la commissione.
ITALIA “AMBIZIOSA”, GERMANIA RESTIA - La risoluzione di abbassare del 35% il rilascio di anidride carbonica per il 2030 è arrivata dall’Austria e ha richiesto lunghe discussioni per definire un documento con degli obiettivi condivisi. A favore di misure più forti, ossia in linea con un taglio del 40%, sono stati diversi paesi, in particolare Francia, Olanda, Irlanda, Lussemburgo e Italia, rappresentata dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa più volte fermo nel dichiarare di preferire le posizioni più ambiziose. Sul fronte opposto la più restia a firmare l’accordo finale è stata la Germania, più orientata a mantenere la riduzione del 30% pensata dalla Commissione.
LIMITI ANCORA DA DEFINIRE - Nel documento approvato dal Consiglio Ambiente si prevede pure un traguardo intermedio con un calo delle emissioni di CO2 del 15% entro il 2025. Anche in questo caso, la percentuale è inferiore del 5% a quella presunta dal Parlamento e dovrà essere discussa nella prossima trattativa. Il limite di riferimento per i tagli rimane quello di 95 grammi/km in vigore dal 2021 che, nelle proposte dei ministri, porterebbe a valori di riferimento di 81 g/km nel 2025 e di 62 g/km per il 2030 contro i 76 e 57 dell’ipotesi parlamentare. In realtà, i limiti saranno diversi in quanto lo stesso valore del 2021 (95 g/km) potrebbe essere rivisto al rialzo in base ai nuovi test sulle emissioni basati sul ciclo di omologazione WLTP. Non sono da escludere ulteriori modifiche future se verranno approvati, come vorrebbe il Parlamento, nuovi test con rilevamenti in condizioni di guida reale.
LA NOTA NEGATIVA DELL’ACEA - Come in occasione della decisione di Strasburgo dello scorso 3 ottobre, anche dopo il provvedimento del Consiglio Ambiente l’Acea, l’associazione che riunisce i costruttori di auto, ha inviato una nota negativa alla soluzione decisa dai ministri firmata dal segretario Erik Joannaer. “Anche se i livelli di riduzione di CO2 concordati dagli Stati membri sono meno aggressivi rispetto a quelli votati dal Parlamento europeo, rischiano comunque di avere un impatto negativo sulla competitività industriale, sui lavoratori del settore auto e sui consumatori”. Il comunicato si conclude con un appello alla tre istituzioni europee “affinché lavorino per un accordo finale che definisca il giusto equilibrio di protezione dell'ambiente e di salvaguardia della base manifatturiera europea e, nello stesso tempo, assicuri una mobilità conveniente e gestibile per tutti i cittadini”.