SARANNO DOMINANTI - Nel 2030 una vettura su tre venduta nel mondo sarà cinese. È questa la nuova previsione degli analisti di AlixPartners, che hanno analizzato la curva di crescita dei costruttori del Paese del Dragone. Secondo queste proiezioni, entro il 2030 i marchi cinesi saranno dominanti in tutto il mondo, poiché passeranno dagli attuali 3 a 9 milioni di vetture vendute al di fuori della Cina, con una quota globale che potrebbe attestarsi intorno al 33%.
ANCHE IN CASA - Queste indicazioni di crescita risultano pienamente corrispondenti al tasso di crescita dei costruttori di Pechino. Infatti, analizzando l’andamento del 2023, la Cina è già diventata il primo esportatore mondiale di automobili, superando la storica leadership del Giappone. Una crescita che sta avvenendo anche in casa, dove le vetture cinesi rappresentano già un 21% del mercato, con la BYD che ha sottratto la leadership alla Volkswagen, diventando così il marchio più diffuso.
OVUNQUE - Lo studio di AlixParners prevede che le case automobilistiche cinesi raddoppieranno la loro quota del mercato europeo arrivando al 12% entro il 2030, mentre in Russia la crescita sarà ancora maggiore, con un incremento dal 33 al 69%. Discorso analogo in Medio Oriente e in Africa, Paesi che dovrebbero passare dall'8 al 39%, mentre le consegne in America centrale e meridionale potrebbero aumentare dal 7 al 28%.
I MOTIVI - Stando alle risultanze della 21ª edizione dell’AlixPartners Global Automotive Outlook, sono diversi i fattori che determinano l’esplosione globale dei costruttori cinesi. Tra essi è possibile citare i margini più elevati (maggiore efficienza produttiva), le strategie di prezzo aggressive, i tempi di sviluppo ridotti (la metà rispetto a quelli delle case automobilistiche occidentali), la capacità di aggiornare più frequentemente la propria gamma di modelli, oltre al grosso vantaggio accumulato rispetto ai costruttori tradizionali sulle auto elettriche, anche grazie a uno stretto controllo della filiera produttiva (la Cina è il più grande costruttore di batterie). Inoltre, a essere determinanti sono anche le strategie di produzione localizzate, che consentono di assemblare auto tecnologiche e in grado di soddisfare i mutevoli gusti del pubblico del settore.
COSTI INFERIORI - Secondo l'analisi, i marchi cinesi possono contare su costi produttivi inferiori del 35% rispetto ai costruttori tradizionali, fattore che consente loro di abbassare i prezzi di vendita. Vantaggio che si basa su un costo del lavoro più basso e su una maggiore integrazione verticale, dalle materie prime ai fornitori di componenti, all'assemblaggio finale, fino alla vendita ad altre case automobilistiche. A rendere più agevole l'esportazione è anche l’aumento della capacità di trasporto all'estero, che ha spinto le case automobilistiche di Pechino ad assicurarsi una flotta di trasporto, come le recenti navi cargo della Byd.