DECISIONE CLAMOROSA - La FCA potrebbe seguire l’esempio della Toyota e dismettere i motori diesel sulle proprie automobili, in seguito al calo della domanda e all’aumento dei costi per sviluppare motori a gasolio poco inquinanti. Lo scrive il quotidiano Financial Times citando persone a conoscenza dei fatti, secondo cui il costruttore italo-americano potrebbe mantenere i diesel soltanto sui furgoni e furgoncini da lavoro, mezzi che in genere percorrono più chilometri al giorno delle auto private e su cui il diesel rimane ancora il carburante migliore. La FCA non ha ancora commentato l’indiscrezione, ma potrebbe annunciare novità in tal senso venerdì 1 giugno, quando renderà noti i nuovi modelli e le strategie che intende sviluppare dal 2018 al 2022. Della FCA fanno parte i marchi Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Dodge, Fiat, Lancia e Maserati.
I DIESEL NEL MIRINO - Questa decisione - se confermata - avrebbe grandi ripercussioni per la FCA, che basa ancora gran parte delle sue vendite in Italia e in Europa sul gasolio. Da qualche tempo però l’alimentazione diesel è finita nel mirino di alcune amministrazioni a causa dei valori molto elevati di sostanze nocive, a partire dalle temute polveri sottili, che provocano danni all’organismo delle persone e vengono emesse in quantità maggiore proprio dai motori a gasolio. Roma ad esempio ha bloccato le moderne Euro 6 nelle domeniche ecologiche e Parigi intende bandirle tutte dal 2024. Per i costruttori è diventato molto oneroso sviluppare motori diesel in grado di rispettare le severe normative anti-inquinamento, in particolare se le auto hanno prezzi ridotti (come nel caso di alcune Alfa Romeo, Fiat e Lancia). A differenza della Toyota però la FCA non ha pronta un’alternativa come l’ibrido, quindi resta da vedere come intende compensare le mancate vendite.