PIÙ AFFARI MA ANCHE PIÙ DEBITO - Per quanto riguarda tuttavia i numeri della
Fiat Chrysler Automobiles nel
terzo trimestre 2014, la lettura evidenzia un miglioramento del fatturato e dell'utile operativo, ma anche un aumento del debito. I ricavi ammontano a 23,6 miliardi di euro (+14% rispetto a 12 mesi prima), l'utile operativo (l'indice Ebit) a 926 milioni (+7%): il risultato netto di 188 milioni è positivo, e replica i 189 del 2013. Il consuntivo trimestrale è stato approvato dal primo consiglio di amministrazione della FCA del post-fusione. Nessuna sorpresa per gli obiettivi dell'anno 2014 (visto che ormai, a fine anno, manca un solo trimestre), che sono stati confermati dagli azionisti: risultato netto di 600-800 milioni di euro, ricavi almeno pari a 93 miliardi di euro e utile operativo netto tra 3,6 e 4 miliardi. Il debito netto industriale previsto è nell'intorno di 10 miliardi di euro (da 9,8 a 10,3): urge un rientro nell'ultimo trimestre, visto che fino a settembre il risultato è passato dai 9,7 di fine giugno agli 11,37 miliardi di euro registrati.
COSÌ MARCHIONNE - Stringato il commento ai numeri dell'amministratore delegato Sergio Marchionne (
nella foto insieme al presidente John Elkann): “Il prossimo sarà un anno decente; nel 2015 prevediamo un
aumento dei volumi di vendita del 5%”. Ben più significativo quello relativo agli aspetti strategici: “Oggi è un grande giorno, perché abbiamo chiuso varie questioni aperte fin dal mio arrivo al Lingotto. Stiamo creando le basi per una solida esecuzione del piano 2014-2018”. Sulla Ferrari, infine, “abbiamo preso la decisione giusta”. Il mercato si è mosso entro margini tollerabili: l'aumento del debito netto aveva abbattuto fino al 4% il titolo FCA a Milano, che poi è tornato in positivo dopo l'annuncio dello scorporo Ferrari (
qui per saperne di più).
BENE IL NORDAMERICA - La FCA realizza i maggiori profitti in Nordamerica, con un utile che è cresciuto tuttavia molto meno dei ricavi: 2% contro il 19% di fatturato. La spiegazione è data dai maggiori costi di garanzia e dalle campagne di richiamo. Le consegne di veicoli sono cresciute complessivamente del 10% nel trimestre, chiuso a quota 1,1 milioni. Le perdite in Europa calano a 63 milioni (erano 116 lo scorso anno).