CORREVA L’ANNO 1966 - Chiudete gli occhi e immaginate di essere al Salone dell’auto di Torino del 1966: qui, proprio a novembre (quindi esattamente 49 anni fa) veniva presentata al pubblico la Fiat 124 Sport Spider (nelle foto qui sotto). Nata per sostituire le sportive di fascia media 1500 e 1600 Cabriolet, avrebbe segnato un’epoca: sarebbe stata infatti prodotta (anche se, negli ultimi anni della sua carriera, col marchio Pininfarina e sotto la sigla di Spidereuropa) per quasi 20 anni, sino al 1985. Per essere riproposta oggi (non solo nel nome, ma anche in parecchie suggestioni stilistiche) dal Gruppo FCA, con un nuovo modello nato dalla collaborazione con la Mazda.
BASTAVANO 90 CV - La Fiat 124 Sport Spider, realizzata sul telaio accorciato della berlina, era mossa da un 4 cilindri bialbero di 1438 cm³ alimentato con un carburatore a doppio corpo; alta tecnologia per l’epoca, il comando della distribuzione a cinghia dentata in gomma, invece che a catena singola o duplex. Il suo “cuore” erogava ben 90 CV a 6500 giri/min, per una velocità massima di 170 km/h: in quegli anni, numeri di tutto rispetto. La vettura, a trazione posteriore, aveva il retrotreno a ponte rigido e il servofreno di serie. Ma anche freni a disco sulle quattro ruote, il tergicristallo a intermittenza, il controllo delle luci sul piantone dello sterzo, i pneumatici radiali e il cambio manuale a cinque rapporti: anche in questo si proponeva come un’auto molto moderna e destinata a segnare un’epoca.
DESIGN… ITALO-AMERICANO - La Fiat 124 Sport Spider avrebbe conosciuto un grande successo negli Stati Uniti: prodotta, dal 1966 al 1985, in circa 200.000 esemplari, ne avrebbe visti circa 170.000 “espatriare” proprio con destinazione Usa. La sua carrozzeria era “firmata” Pininfarina, ma l’autore del progetto era Tom Tjaarda, designer statunitense di origini olandesi, incaricato della realizzazione della versione spider della 124. Tjaarda prese spunto dalla Rondine del 1963, una show-car realizzata dalla Pininfarina, su base Chevrolet Corvette, da lui stesso disegnata: frontale aggressivo e coda molto personale (“a rondine”, appunto, per via dei due diedri inclinati che incorniciavano i gruppi ottici posteriori). Il risultato fu una spider Fiat più corta e meno affusolata della concept americana, ma che ne raccoglieva diversi concetti: a partire dal diedro posteriore, collegato da una nervatura lungo tutta la fiancata alle luci anteriori rotonde, inserite in un superfici oblique e incassate in sedi a loro volta “a coda di rondine”. Aggiungendo, al tutto, una caratteristica mascherina a esagono molto basso e allungato, coerente con i “diedri” ben visibili osservando la vettura di fronte e da dietro: motivi stilistici che, ovviamente rivisitati in chiave moderna, sono riproposti nella 124 Spider edizione 2015.
DALLE VETRINE AI RALLY - Nella sua lunghissima carriera, la Fiat 124 Sport Spider è stata oggetto di continue evoluzioni (inclusi motori sempre più potenti, prima da 1600 e poi anche da 1800 centimetri cubi). E, opportunamente elaborata, ha rivestito un ruolo fondamentale pure nei rally degli anni 70, permettendo alla Fiat di entrare in forma ufficiale in questa specialità dello sport automobilistico, a suggello di una nutrita serie di partecipazioni alle gare da parte di vetture e piloti privati. Proprio in ottica sportiva, risale al 1972 il lancio di una “icona nell’icona”, la Fiat Abarth 124 Rally da 1756 cm³ e 128 CV: carrozzeria alleggerita, cofani in plastica nera (contrastanti con la carrozzeria bianca, rossa o celeste aviazione), porte in alluminio, sedili avvolgenti, roll-bar di serie, hard-top in resina plastica. In versione ufficiale, la vettura, nella caratteristica livrea (prima rosso-bianco-nera, poi rosso mattone-verde mela) dell’Abarth corse dell’epoca, avrebbe visto la sua potenza crescere fino ai 220 CV del motore a 16 valvole e sarebbe stata portata in gara anche dal “mago finlandese” Markku Alen, terzo al Rally di Montecarlo e primo in quello del Portogallo nel 1975.
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Fiat 124 Spider (2016)
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Fiat 124 Sport Spider (1966)
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Non so
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