ACCADEVA VENT’ANNI FA - In questi giorni, nel 2004, il salone di Ginevra salutava il debutto della Fiat Trepiuno. Vent’anni dopo, quella sfiziosa concept car, omaggio alla mitica Fiat 500 degli anni ’50 e musa ispiratrice del modello nato nel 2007 e ancora oggi in vendita, si prepara a rivivere sotto l’ala del dipartimento Heritage di Stellantis con la Fiat 500 Tributo Trepiuno.
PROGETTO SPECIALE - La Fiat 500 Tributo Trepiuno sarà allestita in un numero limitato di esemplari dal team guidato da Roberto Giolito nell’ambito del progetto “Reloaded by Creators”, con cui il dipartimento storico di Stellantis ormai da qualche anno dà nuova vita, riportandoli come in origine o restaurandoli con personalizzazioni uniche, ai modelli che hanno fatto la storia dei marchi Fiat, Lancia, Abarth e Alfa Romeo.
CITAZIONI DAL PASSATO - La base meccanica della Fiat 500 Tributo Trepiuno è quella della 500 ibrida mild con il 1.2 a benzina da 70 CV, mentre la carrozzeria e gli interni (ancora da ultimare, ma dei quali i disegni digitali diffusi dalla casa prefigurano l’aspetto) renderanno queste utilitarie uniche nel loro genere. Numerosi sono gli spunti tratti dal concept Trepiuno svelato vent’anni fa, a cominciare dalla livrea bianca, nella quale spiccano i caratteristici fanalini con un foro al centro e lo stemma Fiat di foggia rotonda con il fondo blu di cui si sono fregiati i modelli della casa torinese tra il 1999 e il 2007.
UN’IDEA DI SUCCESSO - “L’idea mia e del mio team era quella di asciugare qualsiasi forma di decorazione e portare la lettura essenziale della 500, sostanzialmente legata a piani sovrapposti come quella del 1957 progettata da Giacosa”, racconta Giolito, ex numero uno del centro stile Fiat e “papà” della Fiat 500 moderna, a proposito del concept Trepiuno. Lungo appena 3,3 metri, sotto le sue forme bombate dal sapore vintage quel prototipo con tre posti più uno di fortuna (che all’occorrenza “spuntava” dietro il sedile del guidatore) nascondeva un telaio all’avanguardia, per la categoria: formato da un mix di alluminio e acciai alto-resistenziali, migliorava sensibilmente l’assorbimento d’urto, riducendo le accelerazioni a carico degli occupanti. Una soluzione che ha visto le luci della catena di montaggio con la 500 del 2007, che con buona pace dei tanti che l’avrebbero voluta in listino ancora per qualche anno andrà in pensione il prossimo luglio, dopo più 3,2 milioni di esemplari venduti.