NODO CRUCIALE - Mirafiori sì, Mirafiori no. Il futuro dello stabilimento torinese è stato il tema principale dell’incontro tenutosi oggi a Roma tra i sindacati e l’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne. Si è discusso del piano industriale di investimenti per il rilancio degli stabilimenti a partire da quello di Mirafiori (foto in alto). Hanno partecipato all’incontro, la Fim e la Uilm (sindacati dei metalmeccanici), la Ugil, la Fismic e i sindacati confederali.
PROLUNGATA LA CASSA INTEGRAZIONE - Sul piatto, la produzione della tanto attesa suv
Maserati Levante (derivata dal prototipo Kubang), che verrà appunto prodotta a
Mirafiori a partire dal
2015. Si è poi parlato di un secondo modello da aggiungere successivamente, senza specificare quale. Questo consentirà di utilizzare tutti gli attuali impiegati presso la storica fabbrica della Fiat a Torino. Attualmente, lo ricordiamo, presso lo stabilimento di Mirafiori viene prodotta esclusivamente la Mito: 11.000 le vetture che ogni anno escono dai cancelli della fabbrica contro una capacità produttiva di circa 300.000 unità annue. Solo 2.000 gli operai impegnati a fronte di 5.300 lavoratori in cassa integrazione, che verrà ulteriormente prolungata per la preparazione delle nuove linee di produzione.
L'enorme fabbrica di Mirafiori a Torino, qui in una foto d'epoca, occupa una superficie di 2 milioni di metri quadrati.
LA LEVANTE SI FARÀ - La buona notizia è la conferma da parte di Marchionne della cifra stabilita per il rilancio di Mirafiori: poco meno di un miliardo di euro, con i lavori per la produzione della Levante che cominceranno nelle prossime settimane. L’amministratore delegato ha inoltre garantito il completamento del piano di investimenti per il Polo di Cassino.