ESPLICITO - Lo si era ben capito dai programmi che negli ultimi anni sono stati avanzati dal gruppo FCA, ma ha fatto comunque effetto l’affermazione fatta al salone di Ginevra da Sergio Marchionne (qui sopra) secondo cui nei piani futuri del gruppo FCA non è prevista una marca Fiat “generalista”, cioè con una produzione di tanti modelli per coprire tutte le categorie di auto, come per esempio Renault, Ford, Opel e altre.
LA STRADA TEDESCA - Marchionne ha spiegato la strategia con la scelta del gruppo FCA di privilegiare una filosofia guidata dalle possibilità di profitto. Per argomentare l’orientamento Marchionne ha anche fatto presente che le tre marche del lusso tedesche nel 2014 in Europa hanno venduto più della Fiat: Audi 726.059; BMW 676.410: Mercedes 652.373, contro le 586.271 unità della marca Fiat, che nelle statistiche è tallonata dalla Skoda con 582.140 vetture.
STOP AI NUMERI DI MASSA - Con questa situazione, la Fiat va verso una gamma non più completa come quelle delle marche generaliste. “La Fiat andrà a dismettere l’immagine di produttore di massa - ha affermato Marchionne - per assumerne una concentrata su ciò che sa fare meglio”.
A DOMINARE SARÀ IL NOME 500 - In pratica i cavalli di battaglia della marca saranno la Panda e la famiglia 500 (500, 500L e 500X). La fase di trasformazione vedrà poi protagoniste la nuova Fiat Bravo, che sarà prodotta dal 2016 in Turchia, e l'erede della Fiat Punto: quest'ultima, dopo tante incertezze, si dovrebbe fare, ma non è ancora chiaro che “tipo” sarà.
NEL SEGNO DELLA JEEP E DELL’ALFA - In pratica, ha concluso Marchionne, la marca Fiat non inseguirà più volumi di vendita e quote di mercato come un tempo. Ciò che il gruppo realizzerà nei prossimi 5-10 anni sarà un riposizionamento e una riconfigurazione del gruppo FCA nel mercato all'insegna dell'espansione del marchio Jeep, già in corso, e il lancio anch’esso globale dell’Alfa Romeo come marchio sportivo di prestigio.