I NUMERI NON MENTONO - Se in Italia e in Europa la Fiat continua a perdere importanti quote di mercato con immatricolazioni sempre più risicate, in Brasile l'ascesa del costruttore torinese non conosce sosta. Per avere una chiara visione della situazione basta dare un'occhiata ai numeri: il mese scorso in Italia la Fiat ha consegnato solo 16.699 vetture, contro le oltre 98.000 del Brasile. Non solo, se nei primi otto mesi del 2012 le immatricolazioni in Italia del gruppo torinese si sono ridotte del 20,2% con 290.840 vetture consegnate, in Brasile hanno superato le 540.000 unità.
ANDAMENTI DIVERSI - Una spiegazione al differente andamento della Fiat ci arriva dalle previsioni di vendita del settore auto per il 2012: stando all'attuale trend (negativo), in Italia dovrebbe restare intorno all'1,37 milioni di unità (contro 1,75 milioni del 2011), mentre in Brasile dovrebbe raggiungere i 4 milioni, segnando una crescita del 11,5%. D'altra parte, se la recessione economica e la mancanza di incentivi all'acquisto hanno messo in ginocchio il comparto auto italiano, in Brasile diverse misure governative volte a stimolare la crescita hanno portato ad un incremento dei consumi, tanto da portare la Fiat ad essere da 10 anni a questa parte il primo costruttore per numero di vendite.
Una vista dello stabilimento di Minas Gerais.
UN MILIONE DI AUTO NEL 2014 - La Fiat ha già annunciato di puntare a vendere in Brasile oltre un milione di auto l'anno entro il 2014, grazie anche a un secondo stabilimento, nello stato di Pernambuco, che produrrà a pieno regime 250.000 auto l'anno e darà lavoro a 3.500 persone (leggi qui per saperne di più): si affiancherà a quello di Minas Gerais (foto in alto) che già lavora al massimo della sua capacità produttiva (circa 800.000 vetture l'anno).
PIÙ PRODUZIONE, MENO OPERAI - In un momento in cui Sergio Marchionne sembra voglia rivedere il piano d'investimenti con un “taglio” al progetto Fabbrica Italia (leggi qui per saperne di più), che potrebbe portare alla chiusura di uno degli stabilimenti nel nostro Paese, ancora più doloroso diventa il confronto con il Brasile. Se nel 2011 le fabbriche italiane, che vedono impiegati oltre 24.000 lavoratori, hanno sfornato 472.000 vetture, dalle linee di produzione di quella brasiliana di Minas Gerais ne sono uscite 745.000 (quasi il 60% in più), assemblate per di più con una forza lavoro di “soli” 15.374 dipendenti.