SICUREZZA NAZIONALE - Il 20 gennaio, fra 5 giorni, Donald Trump diventerà ufficialmente il 47° presidente degli Stati Uniti. Con uno dei suoi ultimi atti, il suo predecessore Joe Biden ha messo ufficialmente nero su bianco la stretta che gli USA applicheranno ai veicoli provenienti dalla Cina, che verranno di fatto esclusi dal mercato statunitense. Ad essere vietati sulle strade americane saranno i software e hardware cinesi necessari al funzionamento dei veicoli connessi. Il motivo è da ricondurre alla sicurezza nazionale: “Non vogliamo che ci siano due milioni di auto cinesi sulle strade e poi renderci conto di essere minacciati”, ha spiegato Gina Raimondo, segretaria al Commercio degli Stati Uniti. Ora la palla passa al neopresidente, che dovrà formalizzare le nuove regole.
VALE ANCHE PER I RUSSI - Le restrizioni si applicheranno a partire dai veicoli model year 2027 per quel che riguarda i software e a partire dal model year 2029 per l’hardware. I provvedimenti vieteranno anche alle case automobilistiche cinesi di testare le loro auto a guida autonoma sulle strade americane. Gli stessi provvedimenti sono applicati anche ai veicoli e alla componentistica di origine russa. I divieti, hanno spiegato i funzionari americani, non riguarderanno i software cinesi sviluppati prima dell’entrata in vigore delle norme, a patto che essi non siano gestiti da un’azienda cinese. Di conseguenza General Motors e Ford, che costruiscono alcuni veicoli in Cina, potrebbero potenzialmente continuare a importare negli USA questi prodotti.
CI SARANNO PROBLEMI - I nuovi divieti sui software non sono stati accolti molto favorevolmente dall’Alliance for Automotive Innovation, un’alleanza composta da GM, Toyota, Volkswagen, Hyundai e altre grandi case automobilistiche, che aveva chiesto un altro anno per adeguarsi ai nuovi requisiti. Molto preoccupata è la Polestar: benché ufficialmente si tratti di un costruttore svedese, senza un’autorizzazione ad hoc non potrà più vendere le sue auto elettriche negli Stati Uniti.