PER LIBERARSI DAL PETROLIO - L’obiettivo del terzo millennio è sempre lo stesso: ridurre la dipendenza dall’oro nero e creare una mobilità più sostenibile. Le strade percorse sono però diverse, c’è chi crede fortemente nell’auto elettrica pura, chi punta sull’ibrido e chi ancora continua ad investire sull’idrogeno. L’ultima alleanza in tema è firmata dagli americani della General Motors e dai giapponesi della Honda che hanno annunciato un accordo a lungo termine per lo sviluppo congiunto di un sistema di celle a combustibile di nuova generazione e delle relative tecnologie per lo stoccaggio dell’idrogeno. Il tutto entro il 2020, condividendo competenze, economie di scala e strategie comuni.
La Honda FCX Clarity del 2009 è stata prodotta in piccola serie e circola regolarmente per le strade di Europa, Usa e Giappone.
ESPERIENZA DA VENDERE - Obiettivo certamente ambizioso ma alla portata di due colossi dell’auto riconosciuti come leader nel settore delle fuel cell. GM e Honda hanno infatti depositato tra il 2002 e il 2012 qualcosa come 1.200 brevetti sulle celle a combustibile. Il programma Project Driveway della General Motors, lanciato nel 2007, ha portato 119 veicoli ad idrogeno a percorrere su strada quasi 3 milioni di miglia. D’altro canto la Honda si è avvicinata a tale tecnologia nel 2002 con i primi 85 esemplari di FCX riservati a Stati Uniti e Giappone, poi con la FCX Clarity vincitrice nel 2009 del premio World Green Car, con il lancio della nuova generazione previsto per il 2015.
È GIÀ UNA REALTÀ - La
fuel cell o pila a combustibile viene alimentata con l'idrogeno contenuto all'interno di uno speciale, e super tecnologico, serbatoio criogenico, in grado di tenere l'idrogeno in forma liquida alla giusta temperatura e pressione. La pila a combustibile è in grado di produrre energia elettrica, combinando l'idrogeno e l'ossigeno prelevato dall'atmosfera, per alimentare il motore elettrico dell'auto. L'auto
idrogeno è già una realtà, come dimostrano i prototipi Honda FCX Clarity, Chevrolet Equinox, ma anche la più recente
Hyundai ix35 FC EV, che
alVolante ha già guidato. Il problema è, semmai, quello di creare una rete di distributori in grado di coprire le esigenze della motorizzazione di massa.