DA UNA A CINQUE - Il Gruppo Renault svela ufficialmente la nuova fase del suo piano di rilancio. L’amministratore Luca de Meo (nella foto qui sopra), nel corso del Capital Market Day 2022, ha annunciato i dettagli del terzo capitolo del piano industriale Renaulution basato su cinque business unit. La prima verrà costituita dallo scorporo delle attività legate alla mobilità elettrica dal business dei motori termici, con la nascita della nuova società Ampere. La seconda è costituita dal marchio marchio Alpine, che a partire dal 2026 avrà una gamma totalmente elettrica. La terza dalla società Mobilize attiva nei servizi di mobilità compreso il car sharing. La quarta è relativa all’economia circolare e al riuso dei materiali, come il riciclo delle batterie, ed è denominata The Future Is Neutral. L’ultima divisione, denominata Power, è dedicata alle attività relative ai motori termici e prevede una joint venture 50-50 con la cinese Geely.
I MOTORI TERMICI CON GEELY - L'elemento principale della strategia del Gruppo Renault è il Project Horse, cioè la separazione delle attività relative ai motori a combustione, che saranno quindi all’interno di una joint venture al 50% con Geely, dalla sua unità di veicoli elettrici, che sarà quotata in borsa nella seconda metà del prossimo anno. La mossa dovrebbe aiutare Renault a raccogliere fondi per lo sviluppo e la tecnologia dei veicoli elettrici e a ridurre il divario con aziende più grandi come Stellantis.
RIORGANIZZAZIONE RADICALE - Il ceo di Renault, Luca de Meo, al fine di affrontare le nuove sfide, con la costosa transizione verso la mobilità elettrica, ha quindi avviato una radicale revisione delle operazioni del gruppo. La casa automobilistica per finanziare almeno parzialmente le nuove attività ha fissato un obiettivo di margine operativo dell'8% per il 2025, che aumenterà a oltre il 10% nel 2030, rispetto al 5% previsto per quest'anno. Punta a un flusso di cassa operativo di oltre 2 miliardi di euro all'anno tra il 2023 e il 2025, dagli oltre 1,5 miliardi di quest'anno, che salirà a oltre 3 miliardi di euro nei cinque anni successivi (2026-2030).
I MARGINI DEVONO AUMENTARE - Secondo la casa francese la divisione Ampere sarà in pareggio nel 2025, con un margine operativo di circa il 10% nel 2030. Il marchio di auto sportive Alpine genererà ricavi per 2 miliardi di euro nel 2026, oltre 8 miliardi di euro nel 2030, con l'obiettivo di raggiungere il pareggio nel 2026. Per Ampere, l'azienda sta cercando investitori esterni, valutando un'offerta pubblica iniziale su Euronext Paris nella seconda parte del 2023 e puntando a una valutazione di circa 10 miliardi di euro (valutazione che supererebbe l'attuale valore di mercato della Renault, pari a 9,4 miliardi di euro). La casa francese intende mantenere la maggioranza in Ampere e conta sull'appoggio di potenziali investitori di riferimento, come Qualcomm. L'azienda avrà una gamma di sei auto elettriche entro la fine del decennio e prevede di produrre circa 1 milione di veicoli elettrici all'anno per il marchio Renault entro il 2031.
LA DACIA - Grande importanza rivestirà anche il marchio Dacia, che però dovrà aumentare il margine operativo, passando dall’attuale 10% al 15% entro il 2030. Il marchio, oltre a sfruttare i benefici del progetto Power, punterà sull’ingresso nel segmento C, che avverrà con il lancio della suv Bigster, che sarà accompagnata da altri due modelli.