LA CINGHIA DELLA DISCORDIA - Dopo aver messo una pezza sui problemi legati all’AdBlue con una garanzia speciale per i più moderni motori diesel (qui la notizia), Stellantis potrebbe presto dover affrontare un’altra grana legata all’affidabilità dei suoi motori. Questa volta si parla dei 3 cilindri PureTech con la cinghia di distribuzione a bagno d’olio: come avevamo dato conto diversi mesi fa (qui per saperne di più), l’usura della cinghia potrebbe causare gravi danni al motore, nell’ordine delle migliaia di euro. Queste problematiche hanno portato l’Afestel, associazione spagnola dei clienti di Stellantis, ad aprire una class action contro il gruppo automobilistico.
PUNTA DELL’ICEBERG - L’associazione denuncia che il gruppo PSA prima e Stellantis poi ha “venduto migliaia di veicoli con un difetto di fabbrica, pur essendone a conoscenza”. Per questo l’Afestel ha deciso di intraprendere una battaglia legale, depositando al tribunale di Vigo (città in cui ha sede la filiale spagnola di Stellantis) più di 100 domande di risarcimento per un valore complessivo di 1,15 milioni di euro. L’associazione, che in Spagna conta oltre 6.000 membri, è convinta che questa sia solo una piccola parte degli utenti europei colpiti dai difetti dei motori PureTech. L’Afestel non ha intenzione di fermarsi qua e ha annunciato ulteriori iniziative per spingere l’azienda a riconoscere le proprie responsabilità: sabato è in programma infatti una manifestazione di fronte allo stabilimento di Figueruelas e un’altra protesta è già stata fissata per il 21 a Madrid.
ORA C’È LA CATENA - I motori PureTech sono stati impiegati in diversi modelli prodotti dall’ex gruppo PSA, poi confluito in Stellantis. La soluzione della cinghia di distribuzione a bagno d’olio è stata adottata fin dal lancio in questa famiglia di motori nel 2012 su motori della Peugeot e della Citroën, poi nel tempo è stata sfruttata anche da marchi come la Opel e la Jeep. Stellantis ora ha aggiornato il 1.2 PureTech, sostituendo la cinghia con la catena: il propulsore aggiornato è montato su tutte le versioni ibride con il motore elettrico integrato nel cambio robotizzato a doppia frizione, ma anche su alcuni modelli non ibridi, come per esempio le nuove Citroën C3 e C3 Aircross, le DS 3 e le Opel Mokka.