FANNO RICORSO - Il settore automobilistico è stato certamente uno di quelli che ha maggiormente sofferto a causa delle restrizioni introdotte per fermare la pandemia e che ancora adesso fatica a risollevarsi. Proprio per questo il governo ha introdotto a più riprese una serie di incentivi per l'acquisto di auto nuove. La strategia utilizzata non sarebbe però delle migliori, secondo quanto sostengono i gruppi ambientalisti Cittadini per l’aria, Greenpeace Italia, Legambiente, Kyoto Club e WWF Italia, con il supporto e il coordinamento di Transport & Environment. Le associazioni hanno così deciso di fare ricorso al TAR contro i provvedimenti messi in atto dall’esecutivo guidato da Mario Draghi per provare a incoraggiare la filiera.
UNA MISURA CHE FA DISCUTERE - A spingere le associazioni ad adire le vie legali sono i bonus auto validi per gli anni 2022, 2023 e 2024, che coinvolgono anche i mezzi dotati di motori a combustione. “I bonus auto in Italia hanno fallito, perché sono stati stanziati anche per le auto con motori a combustione che devono essere abbandonate al più preso. - si legge nel comunicato -. Abbiamo speso 3 miliardi di fondi pubblici in tre anni, ma abbiamo in circolazione il numero più basso di auto elettriche di tutta Europa (l’8% del mercato, contro il 20% continentale)”.
LA DIFFERENZA CON GLI ALTRI PAESI - I fondi messi a disposizione dal 2020 a oggi, quindi da quando è stato introdotto il lockdown per la prima volta, secondo le associazioni ambientaliste sarebbero quindi stati utilizzati in modo sbagliato. Tutti i provvedimenti, infatti, parlavano di incentivi per sostenere la transizione all’auto “non inquinante”, ma gran parte di quella cifra era destinata anche all’acquisto di a combustione con emissioni sino a 135 g/km di CO2. Un modo di agire poco sensato, a detta delle associazioni ambientaliste, seguito all’estero solo dalla Romania (gli incentivi si arrestano ai 120 grammi di CO2 per km, quindi meglio che da noi). In Germania, ad esempio, cifra messa a disposizione per chi ha intenzione di acquistare un’auto è piuttosto simile a quella italiana, ma destinata solo a chi punta su modelli completamente elettrici (0-20 g/km) e plug-in (21-50 g/km).
COSA DOVREBBE FARE IL NUOVO GOVERNO - Le associazioni ambientaliste, nel loro comunicato, hanno provato anche a dare indicazioni concrete su come ci si dovrebbe muovere, in vista dell’insediamento del nuovo governo. I bonus, secondo loro, dovrebbero riguardare tutti i veicoli elettrici e non solamente le auto, oltre ad affiancarli a misure che possano facilitare la riconversione produttiva (comprese misure di economia circolare per batterie o microchip). Altrettanto importante sarebbe un appoggio concreto ai servizi importanti per chi si sposta nelle grandi città, legati alla mobilità sostenibile, elettrica, digitale, pubblica o condivisa (sharing mobility), oltre a quelli per la ciclabilità.