FIAT INSEGNA - Ufficialmente, il “battesimo” del nuovo stabilimento Chrysler di Jefferson North, si terrà venerdì alla presenza di Sergio Marchionne. Ma, già da un paio di giorni dalle sue linee di montaggio escono le nuove Jeep Grand Cherokee (foto in alto) un modello sul quale la casa americana punta molto nell'ambito del piano di rilancio varato lo scorso anno. Un modello fondamentale anche perché rappresenta il primo frutto della riorganizzazione delle fabbriche Chrysler secondo il metodo produttivo della Fiat: denominato internamente World Class Manufactoring, viene considerato molto valido da diversi esperti di produzione nel settore dell'automobile.
PRODUZIONE OK - Tra questi "guru" c'è Ron Harbour che, intervistato dal Sole 24 ore, ha confermato come la Fiat sia tra i gruppi che negli ultimi anni hanno compiuto i maggiori progressi sul piano della produzione. Indipendentemente da questo, come sottolinea Harbour, anche prima che fosse rilevata dalla Fiat, le fabbriche Chrysler avevano dei livelli di produttività molto elevati, comparabili a quelli della Toyota, considerata il riferimento per tutti. "La Chrysler non ha portato i libri in tribunale per scarsa produttività, ma semmai per l'inadeguatezza della sua gamma prodotto e per il peso degli oneri pensionistici" afferma Harbour.
MANCA LA QUALITÀ - A fronte di queste affermazioni sorge, però, una domanda: se i meccanismi di produzione della Chrysler erano già competitivi ed efficienti, come mai le auto di questo gruppo si trovano sistematicamente in fondo alle classifiche di affidabilità della "bibbia" Consumer Report (ne abbiamo scritto qui e qui)?