SGUARDO AL FUTURO - La nuova Ypsilon nel 2024, una media sulla falsariga della Delta nel 2026, e, ultima ma non per importanza, una baby ammiraglia nel 2028. Non è esattamente alle porte, il futuro della Lancia, ma a Torino il team di manager capitanato dal ceo Luca Napolitano è già al lavoro sul tanto atteso rilancio del marchio, che Ypsilon a parte sarà rappresentato da modelli completamente elettrici. Un tema delicato almeno quanto quello relativo allo stile, alla tecnica e al posizionamento nel mercato delle nuove vetture - alle quali spetterà il non facile compito d’inserirsi nella lunga tradizione d’eleganza e prestigio del marchio, rinfrescandolo con una sventagliata di modernità - riguarda la scelta dei nomi: la Lancia opterà per le lettere dell’alfabeto greco o per le vie consolari dell’Impero romano? Siccome, per il momento, una risposta ufficiale non c’è, l’abbiamo chiesto in un sondaggio a voi, i nostri lettori (qui per saperne di più).
IL TEMA (CRUCIALE) DEL LOGO - “Azzeccare” i nomi dei nuovi modelli, però, potrebbe non essere sufficiente a completare il cartellino anagrafico del marchio Lancia, che, pur sfruttando le sinergie con le altre aziende della galassia Stellantis, dovrà rifondarsi partendo da un foglio bianco. Ecco, quindi, delinearsi un’altra questione essenziale nell’ottica di una rivitalizzazione a 360 gradi del brand torinese: il logo. Molti costruttori automobilistici, tra cui Volkswagen e Renault, l’hanno da poco rinnovato, optando per grafiche bidimensionali più facilmente identificabili, ma soprattutto più facilmente rappresentabili online e, quindi, sui social network, terreno ormai imprescindibile per raggiungere un pubblico sempre più ampio e variegato e veicolare con efficacia l’immagine e l’identità di un brand. E la Lancia, farà lo stesso?
COM’È CAMBIATO NEL TEMPO - Nei suoi 115 anni di storia, la Lancia ha cambiato sei volte il suo logotipo, che dalla semplice scritta del 1907 - inizialmente bianca, in stampatello, e poi, nel corso dello stesso anno, modificata con caratteri in corsivo color oro - si è evoluto fino ad assumere la forma a scudetto triangolare nata nel 1929 e mantenuta anche nell’ultima versione, che risale al 2007. Lo scudo coi tre lati arrotondati che orna il cofano dell’attuale Ypsilon è caratterizzato da un’elegante bicromia blu-argento e, scritta a parte, racchiude solo uno dei quattro elementi che sin dal 1911 identificano la casa torinese: il volante, che però ha due razze e non più quattro come nello stemma storico.
E VOI, CHE LOGO VORRESTE? - La “semplificazione”, decisa ormai 14 anni fa, ha quindi determinato la definitiva scomparsa del comando dell’acceleratore a mano (assente, in realtà, già dal 1957), ma pure della bandiera rettangolare e del pennone col puntale su cui s’innalza. Nella definizione di un eventuale nuovo logo, secondo voi sarebbe meglio andare incontro a un ulteriore snellimento, oppure ricavare lo spazio necessario per reintrodurre alcuni dei “pezzi” andati persi per strada? Fatecelo sapere rispondendo al nostro sondaggio.
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