SI CHIUDE UN’EPOCA - Era il 1996 quando la Lotus decise di ampliare la linea produttiva di Hetel. Anno in cui si scelse di affiancare alla costruzione della Esprit, la catena di montaggio della prima generazione della Elise, seguita poi dalla Exige nel 2000 e dalla Evora nel 2009 (tutte e tre nella foto qui sopra). Un ciclo durato 25 anni che ha dato i natali a ben 51.738 auto, che rappresentano circa la metà di tutta la produzione raggiunta dalla Lotus in 73 anni di storia. A questi numeri bisogna anche aggiungere la fabbricazione di 9.715 telai, strutture che hanno fatto da base per le derivate Opel Speedster, Vauxhall VX220 e Tesla Roadster.
IMPIANTO AMMODERNATO - Gli impianti attuali (che risalgono al 2000) saranno smantellati per lasciare spazio alla nuova linea di assemblaggio, con una capacità produttiva di 5.000 unità l’anno, destinata alla Lotus Emira, la cui produzione in serie inizierà nella primavera del 2022.
VISION80 - La fine delle 3E (Elise, Exige ed Evora) segue il piano industriale Vision80 della Lotus (qui per saperne di più), un disegno mirato allo sviluppo, alla trasformazione e al riposizionamento del costruttore. La strategia prevede una sola gamma alimentata esclusivamente a batteria entro il 2028 (proprio per l’80° compleanno della Casa inglese). Per quanto riguarda il 2022, invece, la Lotus sta pianificando la presentazione della sua prima suv a batteria, nota per ora con il nome di progetto la Type 132, che sarà prodotta in Cina. Sarà poi la volta dei modelli sportivi basati nuova piattaforma modulare Project LEVA, a partire dalla Type 135, che dovrebbe essere l’erede della Elise. Quest’ultima vettura arriverà nel 2026 e chiuderà il lancio dei quattro prossimi modelli a batteria del marchio, che sarà però anticipato dalla Type 134 (un’altra suv) e dalla Type 133 (una coupé a quattro porte), rispettivamente nel 2024 e nel 2023.