I PILASTRI DEL DNA - La Lotus vuole entrare in una nuova era per i veicoli ad alte prestazioni con la Theory 1, una concept car a tre posti (il guidatore è al centro) che si può definire come una visione delle prossime auto del marchio inglese. Alla base di tutto ci sono i concetti di digitale, naturale e analogico: il primo rappresenta un’esperienza immersiva e intuitiva, il secondo dà vita a un design emozionante e incentrato sull’uomo, mentre l’ultimo rappresenta il progresso nell’ingegneria delle prestazioni.
ELETTRICA CON 1000 CV - Ne nasce una supercar elettrica capace di 1.000 CV, scaricati a terra attraverso un sistema di trazione integrale con un peso inferiore ai 1.600 kg: il risultato è un’accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 2,5 secondi e una velocità massima di 320 km/h. Ad alimentare il tutto c’è una batteria di 70 kWh, in grado di fornire abbastanza energia per percorrere fino a 402 km. La Lotus promette che la Theory 1, e quindi le auto che ne seguiranno perché difficilmente la concept car diventerà un’auto di serie, sia in grado di offrire l’esperienza di guida definitiva.
COINVOLGE CON I RIVESTIMENTI - A coinvolgere pilota e passeggeri contribuisce anche il sistema di guida chiamato LotusWear, pensato per calare ogni occupante dell’auto in un’esperienza personalizzata. Questo sistema sfrutta un materiale tessile adattivo, morbido e leggero, con il quale l’auto comunica con chi è all’interno tramite impulsi a destra e a sinistra del volante in prossimità delle curve e per adattarsi continuamente alle condizioni della strada, ottimizzando di volta in volta efficienza, prestazioni e comfort in base alla modalità di guida prescelta. L’esperienza immersiva dei passeggeri include anche una colonna sonora adeguata: una parte del poggiatesta integra un sistema audio binaurale che offre esperienze personalizzate per ogni passeggero.
LIVELLO 4 - Chi siede all’interno della Lotus Theory 1 può quindi migliorare i suoni delle prestazioni, beneficiare delle capacità di cancellazione del rumore oppure potenziare l’intrattenimento con un suono coinvolgente e di alta qualità. Ultimo ma non meno importante, c'è una LotusWear Technology Line, una “fascia” all'interno e all'esterno dell'auto che incorpora la tecnologia OLED e la suite di sensori di guida autonoma a 360 gradi dell'azienda, che raggiunge il Livello 4 grazie a LiDAR dispiegabili, sei telecamere HD e un insieme di radar millimetrici a lungo e corto raggio e radar a ultrasuoni.
MENO C’È, MEGLIO È - Con la Theory 1, la Lotus lancia anche una sfida di minimalismo e di economia circolare tagliando il numero di materiali principali utilizzati nella costruzione di un’auto (mediamente un centinaio) a soli dieci, scelti in base a prestazioni, durata, leggerezza, e riciclabilità. Questi materiali includono fibra di vetro a base di cellulosa, fibra di carbonio riciclata, titani, vetri riciclati, poliestere riciclato, gomma riciclata, poliuretano elastometrico, policarbonato trasparente, poliuretano termoplastico e alluminio riciclato. Il motore e la batteria sono diventati componenti strutturali sottoposti a sollecitazioni dirette dalla sospensione, riducendo così la complessità e il peso, senza la necessità di un sottotelaio. L’alettone posteriore è stato montato direttamente sull’assemblaggio della sospensione, in modo che la deportanza possa agire direttamente sui montati e arrivare ai pneumatici (Pirelli P Zero Elect). I sedili sono integrati nella struttura e sono il volante e i pedali che si spostano verso il conducente. Lo sterzo è “by wire”: secondo la Lotus ciò consente di avere maggiore precisione e controllo e di regolare la velocità e la sensibilità dello sterzo, connettendo il conducente alla strada.