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La transizione verso l’elettrico non sarà indolore

di Fabio Madaro
Pubblicato 23 gennaio 2020

Lo ha detto Mike Manley, ceo della FCA, a margine di un incontro con la stampa avvenuto a Bruxelles.

La transizione verso l’elettrico non sarà indolore

PSA-FCA, TUTTO BENE - A Bruxelles in un recente incontro con la stampa, Mike Manley (nella foto), ceo della FCA e presidente di Acea (l’associazione europea dei costruttori) ha parlato di diversi aspetti legati sia al futuro dell’auto che a quello del gruppo che dirige. A tal proposito, il manager inglese, ha sottolineato che: "i colloqui per l'aggregazione tra Fiat Chrysler e PSA stanno andando avanti bene e la speranza è di arrivare a un accordo entro 12-14 mesi”. Manley ha poi ribadito che: “ non si aspetta grossi ostacoli che possano rinviare l’accordo”, anche se ha aggiunto che non è stata ancora presentata la richiesta formale all’Antitrust per l’approvazione del piano.

SARÀ DOLOROSO - Per quanto concerne invece il futuro della mobilità, il numero uno di FCA ribadisce che il progressivo passaggio verso la cosiddetta elettrificazione avrà un impatto negativo sul piano dell’occupazione perché il motore elettrico ha meno componenti rispetto a un propulsore tradizionale e molto spesso la costruzione è più semplice. Ecco perché Manley prevede che nei prossimi anni (e non solo lui, per la verità) tutti i costruttori dovranno fare cure dimagranti più o meno drastiche. Le stesse considerazioni valgono, ovviamente, anche per l’indotto poiché se la componentistica cala, inevitabilmente ci sarà sempre meno bisogno di fornitori esterni. Ma non solo, perché a questa riduzione dei processi produttivi si aggiungerà la "migrazione industriale verso Paesi dove il costo del lavoro è più basso". Perché, dice Manley, "il costo di queste nuove tecnologie oggi è ancora elevato e prima che raggiunga il livello del motore a scoppio dovranno passare molti anni". 

PROBLEMI SOCIALI - Il futuro insomma è tutt’altro che roseo e secondo Manley: "occorrerà prendere atto dell’ampiezza del fenomeno". Che significa: certo l’industria dovrà farsi carico di queste problematiche. Ma vuole anche dire che la politica dovrà fare la sua parte, adottando misure che in qualche modo attenuino i problemi sociali causati da questa transizione verso la mobilità a zero emissioni. a



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Ritratto di Francesco Pinzi
23 gennaio 2020 - 19:17
Tradotto..vi diamo meno soldi e le macchine costeranno di più anche se potrebbero essere costruite da un bimbo cinese di 7 anni
Ritratto di Giuliopedrali
23 gennaio 2020 - 19:20
Per forza parliamo di FCA... Quella che faceva auto solo grigie, tanto quelle straniere costavano di più per via delle politiche statali.
Ritratto di BioHazard
23 gennaio 2020 - 19:42
Guarda che Manley ha parlato a nome di ACEA, l'organizzazione dei costruttori europei che lo ha eletto da un paio di mesi come sostituto di Tavares. Mica ha parlato a nome di FCA...
Ritratto di Santhiago
23 gennaio 2020 - 19:57
No Giulio, parliamo dell'auto elettrica in generale. Non di FCA. E degli impatti negativi di questa sul mondo del lavoro e sul consumatore. Capiscila
Ritratto di pierfra.delsignore
26 gennaio 2020 - 20:18
4
Il mondo del lavoro manuale di massa va a sparire e non è di certo colpa del green o dell'elettrificazione, droni e robot fanno le stesse cose in metà tempo, e molto meglio, un conto è l'artigianato di alta qualità, che richiede specializzazione elevata, un conto è "avvitare 4 dadi", per questo la denatalità in se non è di certo un male. Tutta una serie di posti a bassa qualificazione e non solo operai, ma basta vedere cosa è successo e sta succedendo con le banche, saranno sostituite da sistemi automatici, io sono vecchio i bonifici li faccio al computer, i ventenni, pagano con lo smartphone. Questi processi di motori a basso costo ed affidabili sono voluti dal mercato, Manley non dice che ormai il 55% delle vendite sono leasing o noleggi a lungo termine, in cui tagliando o guasto non è più un guadagno ma una perdita secca, tra costi ed auto sostitutive.
Ritratto di Mbutu
23 gennaio 2020 - 20:50
Fra le righe: "la transizione sarà dolorosa perché ne approfitteremo per delocalizzare ulteriormente". Bisogna dargli atto che almeno è riuscito a non scoppiare a riderci in faccia
Ritratto di Blueyes
24 gennaio 2020 - 10:52
1
esatto
Ritratto di adesimo
23 gennaio 2020 - 21:38
11
in FCA il licenziamento di decine di migliaia di dipendenti soprattutto in Italia l'hanno già deciso da tempo indipendentemente dall'elettrico. Infatti ha parlato di "migrazione industriale verso Paesi dove il costo del lavoro è più basso". Poi il CEO non dice tutta la verità: dice che le auto elettriche hanno motori più semplici, d'accordo ma dimentica di dire che fintanto che ci saranno le mild e le full hybrid al motore termico si aggiunge il motore elettrico, batterie, ulteriore componentistica eccecc quindi più più mano d'opera e questo per almeno altri 10/15 anni minimo
Ritratto di Vincenzo1973
24 gennaio 2020 - 00:25
Il licenziamento è idea tua.
Ritratto di treassi
24 gennaio 2020 - 09:30
Magari fosse idea sua...
Ritratto di MotorG
24 gennaio 2020 - 15:09
2
Parole giustisime, che vergogna, sara meglio che ritornino i vecchi industriali !
Ritratto di Andrea Ford
24 gennaio 2020 - 15:55
In realtà saranno le full Hybrid e le Hybrid plug in ad avere maggiore vita in futuro: Per entrambe gli esperti del settore hanno ipotizzato, peraltro nella peggiore delle ipotesi, 30 anni di vita. Invece le elettriche saranno seriamente messe in discussione col boom dell'idrogeno già dal 2030. Un saluto. Il Gwent.
Ritratto di Pavogear
23 gennaio 2020 - 22:41
Ma perché ogni volta parlano di transizione come se nel futuro ci dovesse essere una sostituzione dei motori a combustione interna da parte dei motori elettrici? Ma ancora non l'hanno capito che non sono il futuro? O meglio, che non sono in grado di rappresentare il futuro da soli? Se vogliono tagliare i dipendenti che lo facciano pure, ma almeno che non usino la scusa della transizione alla mobilità elettrica. E questo discorso vale per tutti, non solo per FCA
Ritratto di zero
24 gennaio 2020 - 00:28
@Pavogear Di sicuro, l'elettrico non sostituirà mai integralmente il termico, ma certamente crescerà la sua quota di mercato nei prossimi anni. E questo già è sufficiente a svinvolgere certi equilibri. La prospettiva più ragionevole è quella di un elettrico intorno al 45-50% dell'immatricolato verso la fine degli anni Trenta o metà degli anni Quaranta: molto meno è sufficiente a ridurre drasticamente la domanda di componentistica.
Ritratto di Pavogear
24 gennaio 2020 - 00:44
Non ne sarei così sicuro sinceramente. Ok la crescita dell' elettrico e un suo probabilmente assestamento (secondo me) attorno al 30-40% del mercato mondiale, che secondo me raggiungerà nel decennio degli anni quaranta un po' come hai detto te, ma non credo che il numero di dipendenti sia destinato a diminuire nella maniera drastica di cui parlano i manager. Parliamo di una tecnologia che non è così semplice da mettere a punto e che sicuramente richiederà nuova manodopera con qualifiche differenti rispetto a quella attuale. Sicuramente verranno messi a punto i cambi a più rapporti anche per i veicoli elettrici e questo comporterà un nuovo aumento del personale. Inoltre saranno richieste molte persone competenti per l'utilizzo dei sensori necessari per far funzionare correttamente un motore elettrico sincrono, che pare sia la soluzione che andrà per la maggiore. Tutto questo solo per fare due esempi di nuovo personale che quantomeno dovrebbe sostituire almeno una parte del vecchio personale. Dunque se un brand vorrà mantenersi competitivo sia sull' elettrico e sia sull' endotermico, e dunque pure sull'ibrido, dubito che optare per un drastico calo dei dipendenti possa rivelarsi una mossa azzeccata. Viceversa, tagliare completamente fuori uno di questi tre tipi di mobilità dai propri piani di sviluppo lo vedo abbastanza rischioso anche fra trent'anni
Ritratto di Yari1981
24 gennaio 2020 - 00:57
1
Manley avrà anche parlato come presidente di Acea, di questa prospettiva chiamata indirettamente DISOCCUPAZIONE, ma ha sorvolato sul fatto che il 15% di PSA, è di proprietà dello stato Francese. Che non sia il preludio di un altro, imminente, Ricatto allo Stato Italiano con la cassa integrazione, con la scusa dell' elettrico, per riempire le tasche per l' ultima volta prima della fusione effettiva?
Ritratto di treassi
24 gennaio 2020 - 09:33
Ma come ti vengono certe idee?? Ah giusto... lo hanno fatto per 40 anni AHAHAHAH AHAHAHAH AHAHAHAH
Ritratto di Dario Visintin
24 gennaio 2020 - 07:29
1
Allora siamo a punto e a capo,lo scotto della delocalizzazione è figlia delle politiche dei governi occidentali ,tra venti anni anche in romania non saranno più competitivi: si dovranno costruire le auto in kenia tanzania ecc.questa non è retorica.Arriveremo ad avere metà marchi produttori di auto perchè per sopravvivere le case automobilistiche dovranno allearsi.E qui entra in campo l'uomo.Se noi combattere il nostro vicino industriale che produce lo stesso prodotto cosa dobbiamo fare, innovazione, ma l'innovazione deve essere continua quindi riduzione personale, perchè è tutto automatico, guarda caso però il prodotto finito e parliamo in questo caso di auto il costo al cliente non è mai diminuito anzi si va sempre verso l'alto.Allora questa corsa all'elettrico segnerà l'inizio della fine dell'auto perchè chi la fa da padrone è sempre il petrolio.E allora per continuare a costruire auto si andrà sicuramente in africa e forse i prezzi diventeranno accessibili a tutti.PS e gli operai occidentali che fine faranno?
Ritratto di lucios
24 gennaio 2020 - 08:01
4
Come sa volemo interpreta' sta cosa? Prime avvisaglie pe' er popolo operaio italiano? Metto i carri d'avanti a buoi? Io v'avevo detto, po' nun va pijate co' mme?
Ritratto di desmo3
24 gennaio 2020 - 09:11
6
Sono tutte balle. Tesla ha dimostrato che si può investire in Paesi ad altro costo della manodopera per costruire "banali" auto elettriche tirando su un nuovo stabilimento niente meno che in Germania. Di fronte a ciò i costruttori europei dovrebbero stare solo MUTI per quante fregnacce raccontano.
Ritratto di MotorG
24 gennaio 2020 - 15:12
2
Con tesla si parla di tecnologia vera, altri asottano cio che il mercato offre a poco prezzo x poi straguadagnarci !
Ritratto di simo1888
24 gennaio 2020 - 09:27
ovviamente sarà un bagno di sangue. Fra motori elettrici semplicissimi da costruire e che non si rompono mai (addio operai e addio meccanici), elettrificazione (addio benzinai) e guida autonoma (addio autisti e anche auto di proprietà nella maggior parte dei casi) il settore automotive ne verrà sconvolto
Ritratto di treassi
24 gennaio 2020 - 09:28
È stato di parola... non chiuderemo gli stabilimenti italiani con la fusione... peccato che non ci sarà nessun lavoratore dentro... AHAHAHAH AHAHAHAH AHAHAHAH AHAHAHAH AHAHAHAH
Ritratto di Oxygenerator
24 gennaio 2020 - 09:39
Mi sembra che si stiano approfittando del discorso elettrico, per poter tagliare il numero di operai presenti in fabbrica. La delocalizzazione.... ancora un po e costruiranno su Marte. Dovrebbero fargliela pagare cara, tassarla, tanto, per renderla meno conveniente. Forse meno fregnacce e più fatti sarebbe meglio. Magari si potrebbe dire che cambia il profilo del personale di cui hai bisogno, che sia più preparato, Inoltre in questi minimo vent’anni di transizione, ci saranno ibridi e plug-in con motori termici. Quindi per questi tempi il personale servirà. L’unica cosa che sanno fare, questi manager, in tutti i campi, per prima cosa è tagliare il personale, poi quello che rimane fa i doppi turni. Gli venisse .....
Ritratto di Spock66
24 gennaio 2020 - 10:06
Già l'ho detto in altro post e lo ripeto, FCA stà dicendo l'ovvio in un tempo in cui dire l'ovvio è diventato un fatto rivoluzionario. Tutti i bimbetti che vanno in piazza a osannare la scienziata con la terza media dovrebbero essere ben consapevoli che domani o dopodomani il loro paparino che gli paga le lezioni di sci, di danza e le vacanze all'estero potrebbe trovarsi o licenziato o con lo stipendio ridotto di un terzo proprio grazie a quella "bellissima" globalizzazione e a quelle regole mondiali inventate senza nessuna base scientifica come la "green economy" che non farà altro che accentrare ancor di più la ricchezza globale in poche mani localizzate in posti strategici, e che di sicuro non saranno in Italia..d'altronde è deciso da tempo che l'Italia diventerà il "Club Mediterranee", il villaggio vacanze, dell'Europa, quindi non lamentatevi se poi trovate solo più posti da cameriere, cari gretini e sardine, perché questo è ciò che vi meritate, l'ingegnere o il ricercatore lo farà chi potrà permettersi gli studi all'MIT o alla UCLA, non certo alla portata di tutti i paparini cassa integrati..e poi tanto per anticipare il solito bimbomin.q.ia di turno, io me la riderò tranquillo nel mio posto di ricercatore senior globalizzato dalla mia bella posizione privilegiata..ahahahah
Ritratto di Oxygenerator
24 gennaio 2020 - 11:05
@ Spock66 Non capisco l’acrimonia che dimostra verso gli altri. Rida pure tranquillamente e con la nostra benedizione. Per quel che riguarda il turismo, con la nostra situazione geografica, sarebbe da stolti non sfruttare l’occasione. Dobbiamo sfruttarla molto, ma molto di più. Inoltre la vedo dura per un operaio mandare i figli a lezioni di sci, danza e mandarli all’estero a studiare, sopratutto se ha un mutuo e i conti da pagare. Tolto tutto, mi sembra che le stia in uggia una ragazzina, che in realtà é solo un simbolo e come tale, viene usata.
Ritratto di adesimo
25 gennaio 2020 - 13:48
11
Spock66 d'accordissimo con te su tutto anche se dubito che possiamo diventare almeno il villaggio vacanze dell'Europa perchè i talebani gretini ci impediscono di costruire nuove attività turistiche e infrastrutture in nome di un estremismo ambientalista senza fondamenta, così gli europei ma anche le persone di altri continenti andranno in Spagna, Grecia, nord Africa o in qualsiasi altra parte del mondo tranne che in Italia
Ritratto di Blueyes
24 gennaio 2020 - 10:57
1
Vedo all'orizzonte un bello tsunami per l'industria automobilistica europea e non solo. Resta da vedere le decine di migliaia di persone legate all'automotive che resteranno a casa come compreranno queste porcate imposte da qualche burocrate a Bruxelles. Pardon, volevo dire Berlino.
Ritratto di Giuliopedrali
24 gennaio 2020 - 18:33
In realtà non credo proprio sarà così, dopo un breve periodo di smarrimento iniziale, anzi la gente il pubblico comincerà ad acquistare di nuovo auto perchè invogliata o costretta forse a passare all'elettrico, oggi non sento altro che discorsi che le auto puoi tenerle all'infinito tanto cosa spendo i soldi per una nuova che durano anche quelle vecchie...
Ritratto di Ennio s
24 gennaio 2020 - 19:30
Purtroppo quello che dice è incontrovertibile, ma la colpa è di quelli (come me) che hanno macchine straniere. Bisogna imparare dai francesi che anche quando avevano macchine inguardabili le compravano tutti. Tanto di cappello. Credo che ricomincerò a comprare le nostre, anche se con un pò di sacrificio.
Ritratto di Dario 61
24 gennaio 2020 - 19:44
Triste ammetterlo ma sarà proprio così. Ad aggravare la situazione, poi, ci saranno anche le case automobilistiche che con la scusa approfitteranno per migrare verso paesi più favorevoli come costi del lavoro e tassazione.
Ritratto di Giuliopedrali
25 gennaio 2020 - 09:33
In realtà invece il passaggio all'elettrico è la più grande occasione per fare pagare tanto anche ciò che non vale tanto e perchè il pubblico inizi ad acquistare di nuovo auto nuove, se no basta un'usatino (che elettrico non c'è) o tenere in eterno un'auto (che tanto oggi sono piuttosto affidabili), quale occasione! Solo che ovviamente ce la lasceremo sfuggire come 50 anni fa con l'inizio dell'era informatica ovviamente abbiamo chiuso la parte software dell'Olivetti che era la più avanzata al mondo, che lungimiranza...
Ritratto di cat72
26 gennaio 2020 - 10:34
La soluzione è non comprare auto elettriche .