LA PREVISIONE - Sergio Marchionne lancia l’allarme: al Salone di Francoforte, l’amministratore delegato di Fiat e Chrysler ha detto che “nel 2010, serve rinnovare gli incentivi all’auto per il bene del Paese”. Se i Governi europei non confermeranno i bonus per l’acquisto delle vetture, “sarebbe un disastro per il settore auto nel Vecchio Continente e si avrebbe un impatto negativo sui livelli occupazionali in Italia”.
ANCHE VOLKSWAGEN - Ma il manager italiano non è l’unico a chiedere l’intervento governativo: gli incentivi sono auspicati anche da Giuseppe Tartaglione, presidente di Volkswagen Group Italia, che però li vorrebbe “alla tedesca”. Cioè bonus che vadano a premiare non soltanto chi compra vetture poco inquinanti (quindi, soprattutto quelle piccole) e che vengano spalmati un po’ su tutti i veicoli in vendita.
UNA PRIMA RISPOSTA - Sentitosi chiamato in causa da Marchionne, il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha replicato: “È auspicabile che gli incentivi vengano rinnovati nel 2010. Ma è prematuro parlarne. In Italia, lo strumento degli incentivi ha funzionato. Valuteremo se confermarli, di concerto con gli altri Paesi dell’Unione Europea".
OBIETTIVO SEI MILIONI – Invece, per quanto riguarda Chrysler, Marchionne ha dichiarato che la ristrutturazione della Casa americana è più difficile del previsto. E comunque, il piano operativo (che sarà pronto a novembre) conferma l’obiettivo dell’alleanza tra la Fiat e la Casa americana: produrre sei milioni di macchine.