Francoforte 2009 - Marchionne: “Senza nuovi incentivi, un disastro per l’auto”

17 settembre 2009

L’appello del numero uno di Fiat e Chrysler ai Governi europei per il 2010: “Un ulteriore calo delle vendite e della produzione metterebbe a rischio i posti di lavoro in Italia e avrebbe effetti negativi sulle Case in Europa”.

LA PREVISIONE - Sergio Marchionne lancia l’allarme: al Salone di Francoforte, l’amministratore delegato di Fiat e Chrysler ha detto che “nel 2010, serve rinnovare gli incentivi all’auto per il bene del Paese”. Se i Governi europei non confermeranno i bonus per l’acquisto delle vetture, “sarebbe un disastro per il settore auto nel Vecchio Continente e si avrebbe un impatto negativo sui livelli occupazionali in Italia”.

ANCHE VOLKSWAGEN - Ma il manager italiano non è l’unico a chiedere l’intervento governativo: gli incentivi sono auspicati anche da Giuseppe Tartaglione, presidente di Volkswagen Group Italia, che però li vorrebbe “alla tedesca”. Cioè bonus che vadano a premiare non soltanto chi compra vetture poco inquinanti (quindi, soprattutto quelle piccole) e che vengano spalmati un po’ su tutti i veicoli in vendita.

UNA PRIMA RISPOSTA - Sentitosi chiamato in causa da Marchionne, il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha replicato: “È auspicabile che gli incentivi vengano rinnovati nel 2010. Ma è prematuro parlarne. In Italia, lo strumento degli incentivi ha funzionato. Valuteremo se confermarli, di concerto con gli altri Paesi dell’Unione Europea".

OBIETTIVO SEI MILIONI – Invece, per quanto riguarda Chrysler, Marchionne ha dichiarato che la ristrutturazione della Casa americana è più difficile del previsto. E comunque, il piano operativo (che sarà pronto a novembre) conferma l’obiettivo dell’alleanza tra la Fiat e la Casa americana: produrre sei milioni di macchine.

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Ritratto di Sprint105
17 settembre 2009 - 13:03
quanto costano alla collettività gli incentivi? Se il mercato dell'auto non regge è inultie drogarlo perché significa che deve cambiare, ristrutturarsi e rimettersi al passo con i tempi. Non è possibile che siano i costruttori a decidere quante auto si devono vendere, spetta al mercato deciderlo. Sarebbe ora di abolirli.
Ritratto di giuggio
17 settembre 2009 - 13:15
non sarei così "netto": con l'IVA che si becca a ogni auto acquistata, lo stato (e quindi la collettività) si riprende con gli interessi quanto dà con gli incentivi. E poi si riduce l'inquinamento e, quindi si riducono le spese mediche (auto nuova, uguale auto più sicura, uguale meno feriti negli incidenti, e lo stesso inquinamento minoree contribuisce a ridurre le malattie). Insomma, un circolo virtuoso. Quello che mi sta... antipatico, invece, è obbligare la gente a cambiare l'auto vecchia bloccando la circolazione nei centri cittadini... per far cambiare l'auto bastano gli incentivi, non gli obblighi (che vanno a colpire chi ha meno soldi da spendere)!
Ritratto di XMas
17 settembre 2009 - 13:29
Trovo che sia la solita minaccia mafiosa che va a vantaggio solo della "Famigghia", non della colletività. Due conti: l'IVA finisce per andare nella casse della Fita, non nelle tasche dello Stato (cioè, nostre). Sarebbe così se l'IVA non venisse de facto impiegata per finanziare gli incentivi, cioè solo senza gli stessi. Se vendo 100 auto e incasso 1000 euro di IVA, quei mille sono sempre più dello zero che segno in contabiiità causa incentivo per finanziare l'acquisto di 200 auto. Quanto ai discorsi della salute e della sicurezza, sono d'accordo, ma come sappiamo se non legiferi nulla cambia. Soprattutto in Italia...
Ritratto di giuggio
17 settembre 2009 - 14:31
mi sa proprio che hai ragione! ho fatto male i conti. sarà x questa mia incompetenza economica che mi ritrovo sempre al verde...:-) comunque continuo a essere "moderatamente" a favore degli incentivi: velocizzare il ricambio delle auto, nel complesso e a lungo termine, "fa bene" (una macchina euro 5 inquina poco senza che sia necessario legiferare nulla in italia). Basta che nessuno mi obblighi a buttare il mio rottame!
Ritratto di suppa sandro
17 settembre 2009 - 15:16
premetto di nn essere un fan di marchionne, il quale secondo me nn sa neppure come funziona un motore a scoppio, cmq noi siamo l'unico paese in cui lo stato pare quasi obbligarti a cambiare auto con la storia sugli incentivi alla rottamazione o x il gpl, mentre ad es nei paesi scandinavi lo stato se cambi auto prima dei 5 anni t applica addirittura una sovrattassa...Diciamo finalmente la verità, ossia che l'introduzione dei vari euro 2 -3 -4 ecc servono solo a far comprare alla gente auto uguali in buona parte ai modelli precedenti ma con motori più tappati e che quindi consumano di più e durano molto meno (motori dei 50ini docet, quelli coi blocchi durano meno di quelli liberi). In oltre va detto che cmq al netto dell'incentivo rottamazione i costruttori rimangono cmq in attivo su ogni auto visto soprattutto i costi di manodopera di stabilimenti in polonia e turchia (non solo fiat cmq), quindi in definitiva tutto questo cambiar macchina a tutti i costi fa guadagnare costruttori, petrolieri e anche lo stato con bolli e imposte e marginalmente pure le assicurazioni visti i motori sempre più potenti. Gli unici che nn c guadagnano sono i cittadini che anzi si ritrovano tasse aumentate quando la fiat va male, ricordo infatti l'antico adagio che la fiat è un bene nazionale, ma i suoi introiti sono invece un bene privato... PS: l'80% dei gas nocivi veniva già eliminato dalle euro 1, ora con l'euro 5 alle porte si è arrivati all'86%....riflettete e nn fatevi prendere x i fondelli da chi parla vestito in giacca e cravatta....io sono uno di loro e so che l'abito nn fa il monaco!!!!
Ritratto di Chicolatino
18 settembre 2009 - 12:01
A sentire i vertici Fiat se non ci sono incentivi non si vendono auto!!!! adesso pensiamo a tutta la gente che vende ò produce qualcosa ; anche loro avrebbero diritto a ricevere dei soldi per incentivare le vendite visto che siamo in crisi...ma stiamo scherzando!!!!! Non siamo in un paese comunista dove lo stato mette sempre lo zampino per avere dei risultati. Chi vende auto se li fa bene e con la qualità di una volta, vedrà che vende senza incentivi , se invece si fanno delle schiffezze allora ci pensa lo stato (noi con le nostre tasse) a regalare dei soldi a questi signori. Tutto sotto la bandiera della ecologia per salvare l'ambiente..............e le tasche di tanti ricconi!!! Basta incentivi auto......Viva la bicicletta
Ritratto di Cosilaro
18 settembre 2009 - 12:05
Oggi gli incentivi arrivano a pioggia su tutti, per cui, ad esempio, con i soldi stanziati dall'Italia andiamo ad aiutare gli operai in Polonia o in Romania. Intanto da noi le fabbriche chiudono e dobbiamo aiutare con altri ammortizzatori sociali i lavoratori italiani. Un valido aiuto alla nostra economia potrebbe essere quella di dare gli incentivi in proporzione alla ricchezza che una determinata auto produce in Italia. Mi spiego meglio: se compro una Fiat Panda circa il 60-70% del suo valore è servito per produrla in uno stabilimento polacco, dando da lavorare ad operai polacchi, solo in seguito la sua vendita produrrà ricchezza per noi italiani. La Panda quindi avrà diritto ad usufruire solo del 30% degli incentivi messi a disposizione. Se invece una vettura viene prodotta al 100% in Italia (come ad esempio un'Alfa Mito), questa avrà diritto al 100% degli incentivi. In questo modo se il sig. Marchionne se vorrà avere gli aiuti da noi, dovrà aumentare il numero di auto prodotte in Italia. Questo ovviamente varrebbe anche per gli altri costruttori che avrebbero così interesse a produrre auto, o parti di esse, qui da noi. Non penso neanche che la cosa sia illegale, in fondo tutte le nazioni europee hanno dato grandi aiuti economici alle aziende che garantiscono il posto di lavoro nel proprio paese, vedi il caso Opel.