Maserati Quattroporte: i 60 anni della berlina più veloce del mondo

Sotto l’imponente cofano anteriore pulsa il V8 da 260 CV della 5000 GT, che regala alla Maserati Quattroporte prestazioni in linea con quelle delle migliori sportive dell’epoca, con una velocità di punta superiore ai 230 km/h. La “berlina di serie più veloce del mondo”, come viene legittimamente presentata dalla casa del tridente, non è solo una “saetta”, ma vanta anche soluzioni meccaniche in anticipo sui tempi, come il servosterzo e i quattro freni a disco con comando idraulico servoassistito.

La Maserati Quattroporte di seconda generazione vede la luce nel 1974. All’epoca la casa modenese è controllata dalla Citroën, che per rinverdire i fasti della berlina di lusso prodotta dal 1963 al 1969 in 776 esemplari mette in soffitta il V8 e azzarda una soluzione che nulla ha a che fare con la tradizione del tridente, “vestendo” con un’elegante ma poco personale carrozzeria a tre volumi la base meccanica a trazione anteriore della Citroën SM. 

Il motore, invece, è il 3.0 V6 da 210 CV della Maserati Merak, derivato, a sua volta, da quello con due pistoni in più sviluppato alla fine degli anni ’50 per la 5000 GT. A causa della linea un po’ anonima e delle prestazioni non esaltanti, tuttavia, la produzione della Maserati Quattroporte II si fermò ad appena 12 esemplari. 

Per lasciarsi alle spalle il clamoroso insuccesso della Maserati Quattroporte di seconda generazione nato sotto l’ala della Citroën la casa del tridente, nel frattempo passata nelle mani dell’imprenditore italo-argentino Alejandro De Tomaso, decide di puntare su motori V8 Maserati con potenze comprese tra 255 e 300 CV e di affidare la definizione dello stile alla matita di Giorgetto Giugiaro.

Il designer torinese dà forma a una berlina classica dalle linee tese e squadrate, in pieno stile anni ’80, e la scelta si rivela vincente: dal 1979 al 1990 la Maserati Quattroporte III viene prodotta in più di 2.000 esemplari (il triplo del modello di prima generazione) e riscuote ampi consensi anche tra i personaggi illustri, come Luciano Pavarotti (nella foto), modenese doc e affezionato cliente della casa del tridente sin dai primi anni ’60, e il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che nel 1982 ne sceglie una blu scuro con la carrozzeria blindata e gli interni in velluto beige.

La Maserati Quattroporte di quarta generazione viene svelata al salone di Torino nel 1994. Sotto l’egida del gruppo Fiat, che l’anno prima aveva acquistato l’intero pacchetto azionario della casa del tridente per tentare di rilanciarla tra i grandi marchi di lusso, vede la luce una berlina sportiva con motori V6 e V8 biturbo che delle antenate conserva, in pratica, soltanto il nome.

La carrozzeria disegnata da Marcello Gandini è molto elegante e non manca di spunti di indubbia originalità, come il taglio obliquo dei passaruota posteriori, firma indelebile del car designer torinese, ma lo spazio a bordo è limitato a causa dell’impiego del pianale della più piccola Biturbo.

La Maserati Quattroporte di quinta generazione nasce nel 2003, nel pieno di un piano di rinascita del marchio messo a punto dal gruppo Fiat con la Ferrari i cui primi tasselli erano stati il lancio della 3200 GT, nel 1998, e il ritorno negli Stati Uniti con la Spyder e la Coupé nel 2001. La nuova berlina di lusso della casa del tridente lascia a bocca aperta per la bellezza della sua carrozzeria, firmata Pininfarina, ma a convincere è anche il motore, un poderoso 4.2 V8 con 400 CV imparentato con il 3.6 di pari frazionamento e potenza che muove la Ferrari 360 Modena.

Nel 2008 il look della Maserati Quattroporte IV beneficia di una leggera rinfrescata e la gamma dei motori si amplia con un 4.7 da 430 CV, che saliranno a 439 l’anno successivo. La produzione s’interrompe alla fine del 2012 dopo circa 24.000 esemplari: un successo senza precedenti che, insieme alla Granturismo, nata nel 2007, ha letteralmente risollevato le vendite della casa modenese.

La Maserati Quattroporte oggi in vendita è nata sotto l’ala del gruppo FCA nel 2013, esattamente mezzo secolo dopo l’apparizione del modello di prima generazione. Più grande e leggera della berlina di cui ha raccolto il testimone dieci anni fa, è stata disegnata dal centro stile della casa su un pianale progettato per accogliere tre diversi motori, un V6 e un V8 a benzina e un V6 a gasolio, declinati in vari livelli di potenza.

La versione più potente, mossa da un 3.8 V8 biturbo da 530 CV sviluppato con la Ferrari e costruito a Maranello, tocca i 307 km/h, facendo della Maserati Quattroporte VI la berlina più veloce del mondo. Aggiornata nel 2016, due anni dopo riceve un pacchetto di evoluti sistemi elettronici di assistenza alla guida, mentre nel 2020 vede la luce la versione Trofeo con 580 CV e una velocità massima di ben 326 km/h.