FIDUCIA NELLA RICERCA - Mercedes in controtendenza. Nelle ultime settimane le notizie riguardanti i motori diesel hanno parlato di cessazioni della produzione da parte di diverse case costruttrici, la casa della Stella sfida gli orientamenti più recenti sottolineando come la sua nuova famiglia di motori a gasolio emettano una quantità di NOx al di sotto dei limiti consentiti. Non senza orgoglio, il quadro della sua nuova proposta diesel la Mercedes l’ha delineato nel corso della presentazione della nuova Classe A e ha il sapore di una affermazione di fiducia nel lavoro di ricerca e sviluppo. Tutto ciò con lo scopo di poter offrire all’automobilista le più ampie possibilità di scelta.
A 4 E 6 CILINDRI - Si tratta delle unità a 4 cilindri con le sigle OM 654 (il 2.0 della Classe E, nella foto qui sopra) e OM 608 (il 1.5 nato dalla collaborazione con la Renault) e il 6 cilindri in linea 3.0 siglato OM 656. Sulla neonata Mercedes Classe A è impiegato il 4 cilindri OM 608, mentre l’altra unità con questo frazionamento è utilizzata sulla Classe E. Infine il 6 cilindri OM 656 è sotto il cofano della Classe S. I nuovi propulsori offrono risultati molto importanti in materia di emissioni di ossido di azoto. Nei rilevamenti compiuti su strada con il metodo RDE (Real Driving Emission), effettuati per migliaia di chilometri, sono stati registrati valori di NOx per chilometro inferiori tra 40 e 60 milligrammi. La Mercedes Classe A 180 ha fatto segnare un consumo medio di 4,5-4,1 litri ogni 100 km, con emissioni di CO2 pari a 118-108 g/km. Questo a fronte di un limite stabilito dalla normativa (per i test RDE) pari a 168 milligrammi a chilometro.
POTERE DELL'SCR - I tecnici della Mercedes hanno spiegato che il risultato è stato raggiunto combinando il lavoro nella progettazione del motore con quello relativo a tutto quanto concerne il trattamento dei gas di scarico. In particolare il lavoro ha riguardato la collocazione della valvola EGR (posta vicino al propulsore) e all’adozione del sistema SCR, che grazie al liquido AdBlue utilizzato nel ciclo di trattamento degli scarichi, consente di abbassare drasticamente gli ossidi di azoto nelle emissioni finali. Una tecnologia che ora è presente su tutti i modelli della gamma Mercedes. Il catalizzatore SCR (nel disegno qui sotto) funziona addizionando ai gas di scarico che vi transitano un additivo nebulizzato denominato AdBlue, una soluzione a base di urea. Tale soluzione ad alta temperatura si scompone creando il componente che serve come reagente per l'ossido di azoto, cioè l'ammoniaca. Questa si deposita nel catalizzatore e al passaggio dei gas di scarico si combina con gli NOx attraverso una reazione che genera azoto (N) e acqua (H2O), del tutto innocui. Il vantaggio principale del catalizzatore SCR è la maggiore efficienza, per cui fino al 95% degli ossidi di azoto sono convertiti.
OFFERTA MOLTO AMPIA - I nuovi diesel permetteranno alla Mercedes di poter offrire già nel prossimo settembre ben 30 modelli (con 200 varianti) in piena regola con le nuove normative in tema di emissioni, quelle indicate con la sigla Euro 6d-TEMP, che appunto si basano sui rilevamenti fatti con il nuovo ciclo di omologazione europeo che si basa su procedure che simulano più da vicino la guida reale.