La decisione del Consiglio Comunale di trasformare Milano in una con limite di velocità a 30 km/h (qui la news) sta facendo discutere. L’idea dell’amministrazione è infatti quella di ridurre la velocità sul territorio per aumentare il livello di sicurezza e ridurre il numero di incidenti, ma c’è chi pensa che una proposta simile infattibile in una metropoli trafficata come il capoluogo lombardo.
Ora è il primo cittadino Giuseppe Sala a prendere la parola e a chiarire quali siano le intenzioni della Giunta. Il provvedimento difficilmente sarà applicato a tutta la città: “Gli uffici stanno lavorando per capire dove la norma possa essere applicata, ma non su tutta la città. Il limite dei 30 km orari è uno stimolo che ci dà il Consiglio comunale su cui sto riflettendo con attenzione". Da chiarire è anche la data in cui la norma entrerà in vigore: “Credo che si debba analizzare la questione della mobilità anche in senso più largo: ci devono essere anche altre componenti e un modo diverso di muoversi. Quindi ad oggi non so dire se è realistico immaginare il 1° gennaio 2024, posso confermare che ci stiamo lavorando".
Tra gli oppositori alla nuova legge ci sono anche i vigili milanesi, convinti che un limite come questo sia “demagogico” e non porti quindi ad alcun effetto concreto. Anzi, pensare che una riduzione del limite di velocità possa servire a ridurre i sinistri non corrisponderebbe alla realtà. “Non è adatto a ridurre il numero degli incidenti e migliorare la circolazione veicolare sulle strade. Peggiora il traffico, non abbassa l'inquinamento, anzi lo fa alzare, e non fa diminuire il numero degli incidenti" hanno detto a Il Giornale.
Questa idea è stata supportata anche dai dati: secondo quanto riportato da ACI Milano, nel 2021 il 23,96% degli incidenti mortali in Lombardia è stato provocato dall'elevata velocità e il 28,17% dalla distrazione. Anzi, i veicoli più moderni possono essere di aiuto per ridurre la portata del problema: “Alla base degli incidenti c’è la guida distratta, con il cellulare o con il navigatore e non l'eccesso di velocità” sono le parole di Daniele Vincini, segretario regionale del Sulpl (Sindacato unitario lavoratori polizia locale). “Gli incidenti mortali che riguardano ciclisti avvengono perché mezzi pesanti, nel fare manovra o nello svoltare, spesso non li vedono e li schiacciano: basterebbe mettere piccole telecamere su questi mezzi nei punti ciechi. La velocità è un moltiplicatore dei danni negli incidenti” chiarisce Vincini, “ma non certo la causa. Inoltre, con le tecnologie avanzate ormai le auto di ultima generazione sono ing rado di frenare e fermarsi nel giro di qualche metro: a 50 un'auto frena in 12 metri, ma la giunta sembra ferma agli anni Cinquanta".
C’è chi pensa che un provvedimento come questo possa essere uno strumento, almeno indirettamente, per fare cassa alle spalle degli automobilisti. “Viene il sospetto che si voglia disseminare la città di autovelox, e allora il provvedimento è per fare cassa” - sono le parole del segretario provinciale del sindacato di categoria Sergio Bazzea. “Aumenteranno solo i contenziosi tra automobilisti e vigili". Anche gli obiettivi indicati dalla Giunta non sarebbero raggiungibili. Si parla, infatti, di un miglioramento di traffico e inquinamento, ma gli effetti sarebbero opposti: “Rallentando la velocità è evidente che il traffico sarà nettamente più congestionato, con il conseguente aumento delle emissioni di polveri sottili" - ha sottolineato ancora Vincini.