UN NUOVO CONTENDENTE - Sono leggeri e compatti, si possono guidare già dai 14 anni, non necessitano di grandi batterie per muoversi in città e costano in molti casi meno di una citycar: stiamo parlando dei quadricicli elettrici, veicoli che anche grazie all’interesse di importanti case automobilistiche come Citroën e Fiat stanno riscuotendo un successo sempre maggiore nei centri urbani di tutta Italia. Un settore in grande evoluzione, quindi, che a partire dall’anno prossimo vedrà l’ingresso in campo di un nuovo marchio: Mole Urbana.
DAI RENDERING ALLA REALTÀ - Fondata a Torino da Umberto Palermo (designer industriale e imprenditore, responsabile, tra gli altri, dello stile della 777 Hypercar e di alcuni esemplari unici su base Alfa Romeo e Fiat di Mole Costruzione Artigianale) Mole Urbana ha svelato per la prima volta il concept dei suoi originali quadricicli elettrici nel corso del 2020. Da quel momento è partita la fase di progettazione e di sviluppo che ha portato alla definizione di un’intera gamma di veicoli, pensati sia per il trasporto privato che quello merci e caratterizzati da un design unico e dall’attenzione alla sicurezza: un qualcosa questo per niente scontato in un settore, come quello dei quadricicli, dove le normative in merito sono ancora molto lacunose.
COME NESSUNO - Il risultato - quasi definitivo - lo abbiamo potuto verificare in un breve test drive sulle strade torinesi (guarda il video più in basso) con due prototipi utilizzati da Mole Urbana per definire il comportamento dinamico dei mezzi, ma non ancora fedeli al 100% agli esemplari che saranno di serie. A distinguere questi veicoli da tutti gli altri quadricicli sul mercato è sicuramente la forma che ricorda un po’ quella di una carrozza. Una scelta precisa e non solo a fine estetico che, come ci racconta Umberto Palermo, è nata dalla volontà di Mole Urbana di separare l’abitacolo dalle principali componenti meccaniche. Creando così una piccola zona di assorbimento degli urti (frontali e posteriori) che permetta, nella malaugurata ipotesi di un incidente, di non compromettere l’integrità della cabina, realizzata con spessi profilati di alluminio.
LA TRAZIONE È ANTERIORE - I quadricicli di Mole Urbana sono tutti elettrici, spinti da un’unità anteriore che, a seconda dell’omologazione come quadriciclo leggero o pesante, erogano 6 kW (8 CV) o 15 kW (20 CV). L’autonomia stimata è di circa 150 km, molto pratica, è la possibilità di ricaricare i quadricicli non solo da una comune presa domestica, ma anche da una wallbox o da una colonnina in corrente alternata. In quest’ultimo caso non migliorano i tempi di ricarica (fra 3 e 5 ore), ma si permette anche a coloro che non dispongono di un garage di considerare questo tipo di veicolo.
COME VANNO? - A bordo dei quadricicli di Mole Urbana stupisce positivamente lo spazio: nonostante le dimensioni ridotte (specie in larghezza, solo 130 cm) l’abitabilità non è affatto male: a questo contribuiscono ovviamente le forme squadrate della cabina, ma anche - per il guidatore - la possibilità di regolare il sedile e persino il volante (in altezza). L’abitacolo ha un aspetto essenziale ma curato, con tutti i comandi facili da raggiungere e anche alcuni comfort (disponibili come optional) quali il climatizzatore. Alla guida ci hanno impressionato favorevolmente (per questo genere di veicoli) la risposta degli ammortizzatori (non si prendono troppi “scossoni”), la relativa silenziosità del motore elettrico (su altri quadricicli si avverte un forte sibilo a ogni accelerazione) e uno sterzo più leggero della media anche in manovra, nonostante non sia presente il servosterzo.
QUANTO COSTANO - I quadricicili di Mole Urbana sono prodotti in Italia, alle porte di Torino, utilizzando componentistica anch’essa italiana (a eccezione delle celle del pacco batteria). Sono già preordinabili online con prezzi a partire da 14.500 euro, abbattibili fino a 10.500 utilizzando gli incentivi statali (3.000 euro o, in caso di rottamazione di un veicolo, 4.000 euro). Per la distribuzione, Mole Urbana si appoggerà a diversi gruppi di concessionarie di automobili e quadricicli sparsi per lo Stivale, che si occuperanno anche della manutenzione.