MOMENTO DECISIVO - Dopo aver presentato i prototipi, che abbiamo guidato lo scorso anno (qui per saperne di più), il progetto del quadricilo Mole Urbana va avanti con la fase più delicata, quella del passaggio alla produzione in serie. Per questo la startup italiana, che si chiama MU-Fabriano, ha completato un aumento di capitale da 3,5 milioni di euro che serviranno anche per completare i due siti produttivi che sono stati scelti.
DUE SITI PRODUTTIVI - Il primo è alle porte di Torino, deriva dal recupero degli ex stabilimenti Blutec ed è dotato di un impianto fotovoltaico da 8.000 metri quadri. Il secondo, in costruzione a Fabriano, in provincia di Ancona, è destinato alla ricerca e sviluppo, oltre a essere la sede legale dell’azienda. La quale specifica che nella produzione saranno coinvolti una rete di fornitori locali, con l’obiettivo di valorizzare le competenze manifatturiere del territorio.
MATERIALI SOSTENIBILI - I quadricili Mole Urbana, progettati Umberto Palermo (nella foto qui sopra), si caratterizzano un design decisamente fuori dagli schemi e si distinguono per l’uso di materiali riciclati: alluminio da lattine, acciaio inox recuperato, ABS per i componenti termoplastici e legno riciclato per gli interni. La struttura della vettura è progettata per agevolare il riciclo, evitando l’impiego di collanti e schiume.
CI SARANNO MOLTE VARIANTI - Il costruttore dice di voler proporre una gamma di ben 11 varianti di carrozzeria della Mole Urbana, tutte basate sullo stesso telaio e sulla stessa base meccanica. I componenti sono prodotti in Italia a eccezione delle batterie, di origine cinese. La gamma prevede modelli per due o quattro persone, e quattro versioni specifiche destinati agli usi commerciali (trasporto merci). Ne sapremo di più entro febbraio del 2025 quando verrà organizzata una conferenza stampa per dare maggiori dettagli sul progetto.
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