ECCEZIONE E-FUEL - Germania e Italia sono in prima fila nell'alleanza di paesi europei che non vedono di buon occhio l’eliminazione dei motori a combustione interna a partire dal 2035. Questo a meno che non venga fatta un’eccezione per le auto alimentate con i cosiddetti e-fuel. È quanto emerso dall’incontro di ieri tra i ministri dei Trasporti di diversi paesi scettici sulle decisioni dell’Unione Europea: oltre a Germania e Italia, erano presenti i rappresentanti di Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Ungheria.
LA POSIZIONE TEDESCA - Volker Wissing, ministro dei Trasporti tedesco, ha citato Italia, Polonia e Repubblica Ceca tra i paesi che condividono la posizione di Berlino. La proposta della UE “ha bisogno di modifiche urgenti”, ha detto Wissing ai giornalisti. Il Governo tedesco è in trattative con Bruxelles “per trovare una soluzione il prima possibile prima di firmare qualsiasi accordo”, ha continuato Wissing. L’alleanza di paesi chiede in sostanza che anche le auto a combustione alimentate con carburanti sintetici a zero emissioni possano continuare a esser vendute, anche dopo il termine del 2035.
2035 CRUCIALE PER LA UE - Dal canto suo, l’Unione Europea ha più volte sottolineato l’importanza della scadenza al 2035. Se infatti la vita media di un’auto è di 15 anni, non vendere più auto a combustione a partire dal 2035 consentirebbe di arrivare entro il 2050 a raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni, almeno per quando riguarda quelle derivanti dal trasporto.
IMPATTO ZERO O SPRECO? - Per i sostenitori degli e-fuel, questi carburanti sarebbero a impatto zero, perché realizzati utilizzando anidride carbonica prelevata dall’atmosfera. I critici dei carburanti sintetici affermano invece che questi sono uno spreco di energia rinnovabile e che sarebbe meglio utilizzarli in settori più difficili da decarbonizzare.