AIUTINO DAL GOVERNO - Da tempo i costruttori cinesi sono sotto la lente d’ingrandimento degli ispettori dell’Unione Europea, che vogliono valutare se i loro veicoli elettrici abbiano ricevuto incentivi da parte del governo di Pechino capaci di alterare la concorrenza. Una nuova prova arriva da uno studio del Kiel Institute, secondo il quale la BYD avrebbe ricevuto almeno 3,4 miliardi di euro in sussidi governativi. Gli aiuti al colosso cinese sarebbero passati da 220 milioni di euro nel 2020 a 2,1 miliardi nel 2022 come parte di una spinta di Pechino a dominare nel campo dei veicoli elettrici e di altre tecnologie “green”. Questo tipo di aiuti statali “hanno consentito alle aziende cinesi di espandersi rapidamente, di dominare il mercato cinese e di facilitare la crescente espansione nei mercati dell’UE”, afferma l’istituto.
CIFRE SOTTOSTIMATE - I sussidi statali si tradurrebbero in vari modi: non solo trasferimenti diretti di denaro, aumentati dall’1,1 al 3,5% tra il 2020 e il 2022, ma anche sotto forma di un accesso preferenziale a materie prime critiche, dei trasferimenti forzati di tecnologia da parte di investitori stranieri e un trattamento favorevole negli appalti pubblici e nelle procedure amministrative. Tra l’altro “le cifre sottostimano chiaramente la reale portata e portata dei sussidi per le tecnologie verdi in Cina”, fa notare Dirk Dohse, direttore della ricerca del Kiel Insitute. Per esempio, secondo lo studio, la BYD avrebbe beneficiato anche dei sussidi ai produttori di batterie, ottenute così a prezzi più bassi, e degli incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici, che hanno stimolato la domanda.
SERVE NEGOZIARE - Gli autori della ricerca suggeriscono all’Unione Europea di avviare negoziati con il governo di Pechino per convincere la Cina a ritirare i sussidi, che risultano particolarmente dannosi per l’economia del Vecchio Continente. Secondo gli autori, tali negoziati potrebbero aver successo “considerata l’attuale debolezza macroeconomica della Cina, la sua forza relativa nei settori delle tecnologie verdi e le sue tensioni con gli Stati Uniti”.