UN PRESIDENTE PER AMICO - I circa 119 milioni di dollari iniettati nella macchina della campagna elettorale. La compresenza sul palco agli ultimi comizi. L’intervista in mondovisione sulla sua piattaforma social X. Nessun tycoon ha sostenuto la corsa di Donald Trump alla Casa Bianca con la potenza economica e l’entusiasmo di Elon Musk (nella foto qui sotto), il numero uno della Tesla. Ma cos’ha da guadagnare, e cosa invece rischia di perdere, la casa automobilistica californiana, con l’elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti?
AIUTI GOVERNATIVI PER LE ELETTRICHE? NO, GRAZIE - Ieri sera, le azioni di Tesla hanno chiuso in rialzo del 15% in una Wall Street galvanizzata dalla vittoria di Trump. Contestualmente, il patrimonio di Musk è salito di oltre 15 miliardi di dollari, con un ritorno del 12.761% sul suo investimento nella campagna elettorale del candidato repubblicano. Il boss della Tesla si frega le mani dalla gioia. E non sembra affatto preoccupato della probabile sforbiciata che Trump infliggerà ai sussidi per la produzione e l’acquisto delle auto elettriche promossi dall’ex presidente americano Joe Biden. “Togliete i sussidi. Aiuterà solo Tesla” aveva tuonato su X col suo tipico fare provocatorio lo scorso luglio, in tempi non sospetti, il patron della Tesla, convinto che gli aiuti governartivi elargiti dall’ex coinquilino della Casa Bianca, se confermati, tornerebbero utili solo ai concorrenti della Tesla, finora rimasti indietro nella corsa all’auto elettrica.
TRUMP ASSISTMAN? - Elon Musk e la Tesla, quindi, potrebbero paradossalmente trarre un vantaggio importante da una politica trumpiana ostile alle auto a batteria. Ma il magnate sudafricano guarda con grande fiducia a un altro obiettivo industriale dell’agenda Trump: l’accelerazione sui veicoli a guida autonoma. Che si tradurrebbe in un assist clamoroso per i robotaxi senza conducente e, secondo diversi autorevoli analisti americani, avrebbe anche l’effetto di sviare, o quantomeno rallentare di molto, le indagini in corso sui malfunzionamenti del sistema Autopilot della Tesla che, tra il 2019 e il 2023, hanno causato oltre 700 incidenti solo negli Stati Uniti, alcuni con morti e feriti gravi.
NON SOLO BUONE NOTIZIE… - Ma con l’elezione di Donald Trump non sono solo rose e fiori per l’amico Elon Musk, che il neopresidente degli Stati Uniti ha definito un “genio” e al quale, a quanto pare, sarebbe pronto a offrire un prestigioso incarico governativo. Proprio questo è il più grande timore degli azionisti della Tesla: vedere Musk, che già deve dividersi tra X e la compagnia spaziale SpaceX, ulteriormente distratto nella gestione della casa automobilistica di cui è al comando e le cui vendite e i cui profitti globali dipendono per circa il 40% dalla Cina. Anche questa non è una buona notizia, visto che Trump potrebbe inasprire ulteriormente la guerra commerciale in corso contro il paese del Dragone.