UNA TRADIZIONE DA ONORARE - I trofei monomarca rappresentano una traduzione lunga per la Porsche: fin dall’inizio della Porsche Carrera Cup Deutschland, 31 anni fa, la casa ha realizzato e consegnato oltre 4.400 vetture da corsa, utilizzate nei numerosi campionati monomarca. In questa edizione dell’IAA Mobility 2021 a Monaco di Baviera, con la presentazione del prototipo Porsche Mission R, viene aperta una “finestra sul futuro”, che guarda all’elettrico. Lunga 433 cm (è leggermente più corta della 718 Cayman), questa show car appare assai “cattiva”, complici i quasi due metri di larghezza (199 cm) e l’ampio alettone posteriore, realizzato in due pezzi, regolabile. La nuova struttura del tetto in carbonio, definita “esoscheletro” dagli ingegneri della Porsche, svolge anche la funzione di gabbia di sicurezza.
MATERIALI NATURALI - La Porsche Mission R è attenta a ridurre l’impatto ambientale non solo per le emissioni allo scarico (azzerate dal motore a pile), ma anche per i materiali “green” utilizzati per la carrozzeria, in plastica rinforzata con fibra naturale (NFK) impiegata per il frontale, il diffusore e le minigonne, oltre per alcuni elementi degli interni (rivestimenti delle porte, paratia posteriore e sedile). L’abitacolo è costruito attorno al pilota (l’auto è monoposto): un display è collocato al centro del volante a cloche, e visualizza solo le informazioni utili al pilota per la gara, mentre il monitor sopra il piantone dello sterzo riproduce le registrazioni delle telecamere degli specchietti laterali e di quella posteriore centrale (altre sono collocate anche all’interno dell’abitacolo, per riprendere il pilota in azione).