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Prezzi delle auto nuove: il confronto tra 2004 e 2024

Pubblicato 20 gennaio 2024

Per tastare il polso dell’impennata dei prezzi delle auto, ne abbiamo scelte 10, dalla Fiat Panda alla Porsche 911, che erano in listino anche vent’anni fa. E abbiamo scoperto che…

Prezzi delle auto nuove: il confronto tra 2004 e 2024

UN PROBLEMA ITALIANO - Partiamo da un presupposto: comprare la macchina nuova, per l’automobilista medio, non è mai stata una scelta da prendere a cuor leggero. Cosa tanto più vera oggi, nel nostro Paese più che in altri (vedi grafico qui sotto): confrontando l’assai modesta crescita dei salari degli italiani (che fino al 2020 guadagnavano addirittura meno che nel 1990) con la vertiginosa impennata dei prezzi delle vetture nuove, è evidente come l’acquisto di un’auto fresca di fabbrica rischi di rivelarsi un vero salasso. Un bel problema che dovrebbe essere affrontato (e risolto) a livello di sistema Paese e che non riguarda solo l’auto, ma tutti i beni necessari per la vita quotidiana.

PERCHÉ SONO AUMENTATE TANTO? - Il discorso, naturalmente, non può esaurirsi con queste considerazioni, ed è più complesso di quel che sembra. Ma l’aumento dei prezzi è consistente, infatti in vent’anni sono raddoppiati, con una variazione percentuale che supera abbondantemente quella “fisiologica” legata all’inflazione (qui per saperne di più). Per spiegare questa impennata uno degli aspetti fondamentali da considerare è che le auto di oggi hanno compiuto un salto molto importante, in termini di tecnologia, sicurezza e dotazioni per il contenimento delle emissioni. Tutti dispositivi che le rendono più confortevoli, sicure e meno inquinanti, ma che ricadono sulle tasche dei clienti.

2004 E 2024 - Ma di quanto sono aumentati, precisamente? Per scoprirlo è sufficiente fare qualche calcolo, quello che abbiamo fatto confrontando i listini del gennaio 2004 con quelli del 2024. Ecco dieci modelli, in rappresentanza di un po’ tutte le categorie, che esistevano allora e che, oggi, costano... molto di più.

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Ritratto di forfEit
21 gennaio 2024 - 12:23
Nono, fidati (se puoi); se hai soldi tuoi passa pure per il bancomat. 1) Ti eviti i vari tan&taeg (che quelli, dicevo, ci campano su ssi servizi, eh) 2) Eviti il rischio di finire in quel circa milione (essì, 1 milione, mille mila) famiglie italiane che """mi dice l'internette""" ha accumulato un debito di 14,9 miliardi di euro a causa di mutui e prestiti non pagati (dato/analisi ferma fra l'altro ad inizio estate scorsa)...
Ritratto di forfEit
21 gennaio 2024 - 12:27
Insomma un sistema tarato (come ci anticipavi) al limite della perfezione; ""quasi"" infallibile. *quasi per soli 14.9 miliardi di euro
Ritratto di Flynn
21 gennaio 2024 - 12:45
2
Ma guarda che sei partito con i tuoi soliti viaggi di fantasia. Io ho semplicemente scritto che senza garanzie non ti finanziano nulla, poi se vuoi far credere che con semplice l'RDC può farti aprire tranquillamente un finanziamento per un'auto da 50.000 euro sei liberissimo di farlo, anche se vabbè ..,
Ritratto di forfEit
22 gennaio 2024 - 06:52
Ma assolutamente. Stai deformando il tutto buttandola su estremizzazioni che mai ho messo in gioco; i discorsi fatti sugli estremi dicono poco/nulla di consistente su un argomento. Io semplicemente contrastavo l'idea, che mi sembrava avevi e forse a fronte dei suddetti numeri che t'ho lasciato mi sa che ti vuoi portare ancora appresso, che il credito non sia assegnato cito "se non hai garanzie o basi solide nessuno ti concede un credito" (che se permetti l'interpretazione, fa decisamente intendere un livello di fallacia prossimo allo zero o quasi). E lo facevo, tale tackle, NON con fantasmagorici esempi improbabili, ma con reali, fondati e appropriati numeri, oltretutto pubblici/risaputi*. Poi ognuno ha i suoi standard in merito a meccanismi rigidi e di conseguenza efficaci, ma a me personalmente 1mln di famiglie che qui son entrate in piena difficoltà (di pagamento) non mi sembra tutto sto sistema intransigentemente predisposto e a provadibomba cui pare invece credere te. Semplicemente
Ritratto di forfEit
22 gennaio 2024 - 06:54
* risaputi qualitativamente, come tendenza (di news a riguardo ne passano tutti i giorni) ; quantitativamente basta il solito mezzo minuto investito in una ricerca al volo on line
Ritratto di Flynn
22 gennaio 2024 - 07:36
2
In realtà la deformazione è tua che hai fatto una bel mappazzone sul credito privato,, portento al solito il discorso sull'inverosimile.
Ritratto di Andre_a
21 gennaio 2024 - 00:04
Ma è l'italiano di oggi quello che risparmia o risparmiava la generazione precedente e l'italiano di oggi eredita? Chiaramente non fa statistiche, ma nella stragrande maggioranza delle mie conoscenze, chi vive in casa di proprietà vive in casa dei genitori/nonni o ha venduto la casa dei genitori/nonni per comprare quella in cui vive
Ritratto di Ilmarchesino
21 gennaio 2024 - 10:11
3
Ma anche perché spendiamo per lo cese utili e nn sprechiamo. Se a me serve l auto sono per andare dal punto a al punto b 2 volte a settimana. Nn compro l ultimo SUV alla moda di 50k ma ne prendo una panda da 15k. Per cui mi resta 35k che investo nella casa. O me le mangio nei ristoranti. Questo è il pensiero medio in Italia per questo vedi girare panda ed y a gogò. Ed hanno le case di proprietà.memtre i giovani vogliono tutto ed alla moda ma con i soldi di papà o degli incentivi statali
Ritratto di Flynn
21 gennaio 2024 - 20:03
2
Sono d'accordo, con l'avvento dei social l'auto è sparita tra gli status symbol. O meglio non ha più il peso che aveva negli anni '90.
Ritratto di Ilmarchesino
21 gennaio 2024 - 21:44
3
Anni 90 auto status symbil. Anno 8o status symbil il motorino. Anni 2000 ??? Anni 2010 ultimo cellulare. Anni 2020 un milione di follower???
Ritratto di Rush
22 gennaio 2024 - 12:39
L’era del consumismo è arrivata a ridosso del boom economico post 68. Allora si usavano le cambiali oggi si fanno i finanziamenti. Per molti sono una formula di risparmio… nel senso che non sapendo risparmiare si affidano al debito per farlo. 40 anni fa c’era la Adidas e la Tepa sport che compravi al mercato… non c’erano cellulari o forme varie di spesa ulteriore (neanche i computer domestici salvo il Commodore)… oggi ci sono talmente tante forme di abbonamento che una bella parte dei guadagni se ne va… necessarie? Forse alcune no ma sono le comodità alle quali ci siamo abituati e non vogliamo più rinunciare perché la nostra comfort zone si è evoluta… il problema principale è che il boom economico è finito da tanto tempo ma pare che non ci si sia accorti del cambiamento.
Ritratto di Ilmarchesino
22 gennaio 2024 - 14:11
3
Ma infatti per mantenere la confort zone ci si spende 89% dello stipendio. Nn si deve calcolare sullo stipendio perché più aumenterà lo stipendio più aumenterà la comfort zone.
Ritratto di forfEit
22 gennaio 2024 - 07:01
(mi collego, con una battuta, al fatto che se comunque riesci a mettere un soldo da parte allora...) È un punto di vista filosofico: in fondo stringi-stringi, alla fine se uno anche già solo respira allora (punti di vista filosofici appunto) in fondo non se la passa così male :) :)
Ritratto di Bell'Italia
21 gennaio 2024 - 13:37
Sulle case non so dire. Anzi dico che molte sono state ereditate. Ma in quanto a ristoranti e alberghi è facile pagare in contanti e, almeno qualche volta, contanti significa nero. Visto che l'Italia è un Paese ad alto tasso di evasione, ognuno tragga le sue conclusioni.
Ritratto di list
20 gennaio 2024 - 18:07
Sì, i tempi sono peggiorati. E ci abituano a pensare che siamo i colpevoli.
Ritratto di Trattoretto
20 gennaio 2024 - 18:29
Paradossalmente le auto più costose non hanno subito il raddoppio del prezzo come le auto più popolane.
Ritratto di GiaZa27R
20 gennaio 2024 - 18:43
2
Ne ero straconvinto. Ed aggiungo perché sono andato a verificare stipendio aumentato del 25%. Non credo di essere unico. Potere di acquisto perso immaginabile ma nn fino a questo punto. Basta nn acquistare più autovetture oppure tornare alla Panda col 1000 70 cv
Ritratto di Illuca
20 gennaio 2024 - 23:11
Chiaro che siamo i più poveri d'Europa. E con gli stipendi medi attuali comprare le auto é imposssibile, mantenerle è molto difficile.ecco perché il nostro parco circolante è così vecchio
Ritratto di Gianni.ark
20 gennaio 2024 - 23:13
Scusate ma a me non tornano le percentuali calcolate. Come esempio parto dai numeri della Clio. Se nel 2004 costava 10.250 e oggi 17.250, l'aumento percentuale è del 68,3, non 40,6. (17250/10.250=1,6829).
Ritratto di forfEit
21 gennaio 2024 - 07:36
È stato fatto il calcolo inverso, mi sa: 40% quanto costava meno prima, rispetto al prezzo odierno (17-10)k/17k=7k/17k=0.4=40% Partendo da una somma totale maggiore a cui rapportare lo stesso delta prezzo incide meno in %
Ritratto di Gordo88
21 gennaio 2024 - 11:54
1
Avete ragione entrambi ma per come è scritto nell' articolo è sbagliato, l' aumento % è quindi molto maggiore del dichiarato..
Ritratto di forfEit
21 gennaio 2024 - 11:59
Non obiettavo l'obiezione :) Indicavo solo il (probabile) refuso alla base del numero rilasciato
Ritratto di 19andrea81
20 gennaio 2024 - 23:33
Io ho guardato solo la Germania con +33.70%, quindi si meno peggio ma comunque male se le auto hanno aumentato il prezzo minimo 40%. Ma l'articolo non dice nulla delle tasse,anni fa in Italia compravi una Subaru STI con 40.000€ e in SUA con 25.000$
Ritratto di AZ
21 gennaio 2024 - 08:31
Il problema è l'aumento degli ultimi 5 anni, circa. È totalmente ingiustificato guardando l'inflazione. Inoltre il problema non possono essere le nuove tecnologie: guardate quanto costano le elettriche in Cina e tenete conto che già da tempo le aziende non cinesi producono auto dove costa meno (la manodopera o non ci sono dazi ma incentivi). Vergognosa la situazione stipendi: occorrerebbe scioperare ad oltranza.
Ritratto di forfEit
21 gennaio 2024 - 08:43
Più in verità fino a 4 (quasi 3 e qualcosa) anni fa, confermo. Presa allora appena in tempo che dopo 6-12 mesi me la sognavo a quel prezzo. Purtroppo, va aggiunto, qua vige anche certa mentalità un po' chic (probabilmente darà la sensazione di appartenere una certa cerchia di elite) che tutte le eventuali deviazioni antipopolari su prezzi, costi e imposizioni varie alle masse siano da appoggiare e anzi pure acclamare. In tale ambiente perché il produttore dovrebbe generalmente sentirsi spinto a propendere verso i prezzi del mercato cinese (o più storicamente americano, dove spesso le stesse europee nonostante il transito oceanico le pagavano meno che in Eu) ?
Ritratto di studio75
21 gennaio 2024 - 08:48
5
se si compara un auto del 2000 cn una di oggi si nota tantissimo la differenza di qualità e confort. Ma se si compara un auto del 2017 con una di adesso, al netto degli adas, la qualità non mi sembra giustifichi quei 10k in media in più sul listino.
Ritratto di Bruno17
21 gennaio 2024 - 09:19
Perché i concessionari vogliono appropriarsi dei contributi sulla rottamazione, vanificandoli, imponendo il finanziamento obbligatorio sull'acquisto CHE E' DEL TUTTO ILLEGALE ma bisogna andare in tribunale per contestarlo mentre dovrebbe esserci, visto che è illegale, un controllo sistematico e diffuso della polizia annonaria (vigili urbani del Comune) presso le concessionarie e altro con pesanti sanzioni.
Ritratto di GiaZa27R
21 gennaio 2024 - 12:11
2
Concordo come fanno tutti quando si tratta di contributi statali che schifo
Ritratto di Check_mate
21 gennaio 2024 - 10:28
Articolo abbastanza eloquente, giustificabile con il salto importante a livello di sicurezza e tecnologia. Ma, specie per quest'ultima, è facile scadere nel classico specchietto per le allodole. Tre, quattro, cinque schermi, o uno da 50 pollici in plancia, non aggiungono nulla al concetto evolutivo di un'auto in quanto tale.
Ritratto di Volpe bianca
21 gennaio 2024 - 22:13
+1
Ritratto di GiaZa27R
21 gennaio 2024 - 12:18
2
Complimenti ad Al Volante per questo articolo. È poi ci si chiede perché Italia parco auto più vecchio d'Europa. Anche in Grecia che ha passato ciò che sappiamo gli stipendi sono aumentati del 30%. Classico campare un po' così alla giornata per tutti gli italiani.
Ritratto di erresseste
21 gennaio 2024 - 15:12
Se solo gli stipendi avessero seguito gli aumenti delle auto...
Ritratto di Pepetto
21 gennaio 2024 - 20:21
La cosa più sconvolgente sono gli stipendi che rispetto alla media europea sono addirittura diminuiti…. non è un problema di crisi del sistema occidentale ma esclusivamente della decadenza di questo nostro disastrato paese… si aggiunge il fatto che in modo vigliacco sono stati aumentati in media del 40% se non di più i prezzi delle auto assolutamente fuori misura..l consideriamo che nel 2004 prendevamo con 78.000 € una Porsche ancorché ciofeca e brutta come la 996 ma sempre pursche….adesso prendiamo una glc mediamente accessoriata……
Ritratto di Lorenz99
21 gennaio 2024 - 21:17
È LA DIMOSTRAZIONE CHE DOPO UK, L'ITALIA È IL PAESE DOVE PIACCIONO DI PIÙ LE AUTO, PERCHÉ, CON GLI STIPENDI CHE CI SONO IN ITALIA DOVREMMO ESSERE COME CUBA , MA OLTRE ALLE SUPER CAR , CI SONO STATE FINO A POCHI ANNNI FA MOLTE AUTO MEDIE, COME GOLF CHE VENDEVANO BENE. OGGI IL MERCATO È DIVISO TRA IL DERBY DACIA/PANDA E LE TEDESCHE/TESLA. LA GOLF A 17000€ FA CAPIRE,QUANTO SI STAVA BENE IN ITALIA,TUTTI.ADESSO UN PAESE DA SUD AMERICA, CHE È TENUTO IN PIEDI SOLO DALLE PENSIONI DELLE NONNE E DALLE PROPRIETÀ EREDITATE, ALTRIMENTI PER UN GIOVANE CHE PARTE DA ZERO LE STESSE OPPORTUNITÀ DEL SUPERENALOTTO.
Ritratto di Sherburn
22 gennaio 2024 - 16:47
Sanno che comunque i soldi la gente li trova. Il pricing è proprio una disciplina, il prezzo non è la cifra per marginare il giusto, ma il massimo che l'ipotetico cliente è disposto a pagare. Teniamo presente che la contrazione demografica mette in mano risparmi di due o tre generazioni, (gente che girava in bici o con una Fiat 125 e che non mangiava fuori manco per sbaglio), nelle mani di una minor quota di nati. La torta si divide in meno persone ora.
Ritratto di Gianni.ark
21 gennaio 2024 - 22:34
Nota per la redazione: ma siete sicuri di aver calcolato bene le percentuali????
Ritratto di Oxygenerator
22 gennaio 2024 - 11:10
Non ho ben capito di che cosa ci si lamenti. L’automobile di proprietà è un lusso e come tale va pagato. È raddoppiato il costo ? Certo sono anche passati 20 anni. 1 kg di pane di farina di grano tenero, nel 2001 costava 2,80 €, in panetteria. Oggi costa 4,79 €. A maggio 2001 un litro di benzina, al servito, costava in euro 1,097 euro, mentre il prezzo del gasolio alla poompa era in media 0,870 euro/litro. Oggi la benzina viaggia in media sugli 1,820 euro/litro al self e 1,961/euro litro al servito, . Il diesel si piazza invece rispettivamente a 1,871 euro/litro e 2,011 euro/litro, al servito. E il problema è il costo delle auto ?
Ritratto di Robyall
22 gennaio 2024 - 16:10
Siete tutti fuori tema! Domandatevi perche' le auto costano cosi' tanto!
Ritratto di piero doc II
22 gennaio 2024 - 20:51
carino il grafico dei salari, siamo messi proprio bene..grazie soprattutto ai sindacati venduti. mi raccomando, correte a rinnovare la tessera..
Ritratto di capobutozzi
23 gennaio 2024 - 09:18
il problema come ben evidenziato non è il costo delle auto ma la perdita di potere d'acquisto, pensate quanto stavamo bene nel 1990 e non lo sapevamo! soprattutto al centro nord si viveva benissimo.
Ritratto di sergioxxyy
23 gennaio 2024 - 11:27
Bello. Prezzi raddoppiati e stipendi diminuiti!!
Ritratto di istintivo
23 gennaio 2024 - 20:27
Giusto per avere un metro di paragone, nel 1999 con un stipendio di 1.850.000 lire a 22 anni, se facevi anche una rata da 400.000 lire in 5 anni ti pagavi una 106 Rallye o una Saxo 1.6 16v nuove....Oggi per una "sportiva" frullatore di plastica ne servono oltre 30.000 di euro.... Praticamente abbiamo invertito i milioni di "ieri" che erano per gente normale...ai milioni di oggi che per molti sono inarrivabili...
Ritratto di palazzello
25 gennaio 2024 - 12:47
l'aggiornamento delle dotazioni interne ed esterne non può giustificare l'aumento dei prezzi delle auto anche perché col passare del tempo il prezzo della singola dotazione scende tipo il condizionatore che prima costava 3 milioni di lire o più adesso con 500 euro. Poi produrre le auto dove costa meno non ha contribuito a far scendere o almeno a non far salire il prezzo. La tassazione statale non può essere un alibi perché si sa che sono alte e poco cambia e anche se non ci fossero l prezzo salirebbe comunque con la scusa del maggior costo delle materie prime.

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