UN ANNO DI FUOCO - Come già segnalato dalle associazioni dei consumatori (vedi qui), gli aumenti della Rc auto non si fermano: la conferma arriva dall’autorità di vigilanza sulle compagnie, l’Ivass. L’indagine ha riguardato le tariffe assicurative praticate in Italia al 1° ottobre 2012 da tutte le imprese: sono stati presi in esame i prezzi in 21 province per 11 profili di guidatori (automobilisti e motociclisti, di entrambi i sessi, differenziati per parametri come veicolo, età, residenza, classe di merito). Dall’analisi risulta che, in 12 mesi, gli aumenti tariffari sono stati diffusi: tra i prezzi medi, l’aumento più elevato è del 12,2% per una quarantenne con moto di 200 cm3 in classe quarta e massimale (l’importo massimo risarcibile in caso di incidente) fissato al minimo previsto dalla legge.
ITALIA SPACCATA - Gli incrementi risultano più elevati al Sud, specie in Campania, dove incidenti e truffe sono più frequenti. In particolare, per un quarantenne che assicura un’auto di piccola cilindrata in prima classe (quella dei guidatori virtuosi, che non causano mai sinistri), si registrano, nella provincia di Napoli, aumenti del 9% nel prezzo medio, che oltrepassa ormai i 1.200 euro l’anno. A parità di condizioni, a Bolzano e Trento il medesimo assicurato pagherebbe prezzi medi inferiori a 400 euro (con aumenti dell’1%). E ancora: un cinquantacinquenne di Napoli affronta incrementi medi del 10%, per una vettura a benzina (prezzo medio pari a 1.217 euro) o a gasolio (1.573), a fronte di aumenti dell’ordine dell’1% a Bolzano e Trento (tariffe inferiori a 500 euro). Sempre al Sud, batoste per chi ha una moto, con punte nelle province di Napoli (1.009 euro, +10,4% rispetto all’anno precedente) e Campobasso (+12%). Vedremo se la liberalizzazione voluta dal governo Monti (gli agenti possono collaborare, i colpi di frusta vengono risarciti solo dietro documentazione medico-strumentale) mostrerà i suoi effetti positivi nei prossimi mesi: tutte le nuove leggi degli scorsi anni sono risultate inefficaci.