SCARICHI SUL BILANCINO - Uno studio dell’Osservatorio Autopromotec di Bologna sulla base dei dati di vendita delle auto in Italia ha “fotografato” il livello delle emissioni di CO2 da parte delle automobili di prima immatricolazione. L'anidride carbonica (CO2) non è dannosa per l'uomo, ma contribuisce all'effetto serra e quindi al surriscaldamento globale. La ricerca ha riguardato il decennio dal 2008 al 2017, mettendo in evidenza il cammino virtuoso compiuto dalle automobili. Nel 2008 la media delle emissioni delle auto nuove vendute nel corso dell’anno fu di 144,3 g/km, mentre nel 2017 tale valore è stato di 112,4 g/km. Un risultato positivo frutto del miglioramento delle auto di recentissima produzione e dell’incidenza delle auto ibride ed elettriche, vendute ancora in numero modesto, ma importanti perché sotto nel calcolo della media delle emissioni unitariamente valgono come più unità.
RALLENTAMENTO - Purtroppo va anche rilevato che il miglioramento generale nei dieci anni avrebbe potuto essere ancora più ampio se non ci fosse stato un rallentamento negli ultimi due anni. Mentre negli anni precedenti c’era un abbassamento delle emissioni di 3-4 grammi al chilometro, tra il 2015 e il 2016 il calo è stato da 114,8 a 112,4, dunque di 2,4 g/km e tra il 2016 e il 2017 la variazione è stata di soli 0,3 gr/km. Va detto che lo stesso fenomeno si sta registrando in tutta Europa, dove addirittura nel 2017 la media delle emissioni di CO2 emesse dalle auto di nuova immatricolazione è aumentata da 118,1 a 118,5 g/km.
OBIETTIVI E REALTÀ - Questa tendenza si spiega con la riduzione delle vendite di auto diesel. Queste ultime fanno registrare infatti emissioni di CO2 inferiori rispetto a quelle a benzina. Questa situazione crea preoccupazioni a proposito della possibilità di raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione europea: livello medio delle emissioni non oltre i 95 g/km per il 2021. La discesa registrata per otto anni a partire dal 2008 rendeva credibile, sia pure con un po’ di ottimismo, il traguardo dei 95 g/km (tra il 2008 e il 2017 la diminuzione è stata del 22,1%), ma se il miglioramento rallenta o addirittura si ferma, c’è il rischio che l’obiettivo sia mancato. Da 112,4 g/km ai 95 ipotizzati occorre un taglio delle emissioni del 15,5%. In soli tre anni.