HA LASCIATO IL SEGNO - Il 25 luglio 2018 all’età di 66 anni ci lasciava l’ex ad di FCA e Ferrari, Sergio Marchionne. A cinque anni dalla scomparsa ripercorriamo le tappe principali della carriera del manager italo-canadese, indubbiamente uno dei personaggi del mondo dell’auto più influenti dell’ultimo decennio.
IL CANADA POI LA SVIZZERA - Nasce a Chieti il 17 giugno del 1952: il padre Concezio era maresciallo dei carabinieri. A 14 anni si trasferisce con tutta la famiglia in Canada, dove si laurea prima in filosofia e successivamente in giurisprudenza, conseguendo anche un master in business administration. Inizia a lavorare come avvocato specializzato in materia economica. Nel 1983 entra nel settore delle attività di controllo finanziario e gestionale, venendo assunto dalla Deloitte come esperto in materia fiscale e, dopo due anni, passa al Lawson Mardon Group, importante società di Toronto, dove assume l’incarico di controllore di gruppo e poi di direttore dello sviluppo aziendale. Nel 1989 approda alla Glenex Industries e nel 1990 lavora per la Acklands come responsabile della finanza e per il gruppo Lawson, passato sotto il controllo alla Alusuisse Lonza, con incarichi sempre di maggiore rilievo nel settore legale. Approda così in Svizzera, alla sede centrale di Alusuisse Lonza, a Zurigo, fino a essere nominato amministratore delegato. La svolta della sua carriera professionale avviene nel 2002, quando riceve la nomina al vertice della SGS, società svizzera leader nel mondo per i servizi di ispezione e certificazione, che riesce a risanare e a riportare ai vertici.
L'ENTRATA IN FIAT - Questo suo exploit nella SGS lo mette in risalto come manager in rampa di lancio, tanto da entrare nelle grazie degli Agnelli. Sergio Marchionne entra così nel consiglio di amministrazione del gruppo Fiat e successivamente alla scomparsa di Umberto Agnelli e alle dimissioni di Giuseppe Morchio, diventa amministratore delegato. Correva il 1° giugno 2004, con la casa automobilistica torinese che versava in stato prefallimentare. Marchionne inizia così un profondo lavoro di ristrutturazione.
GRANDE NOGOZIATORE - Il manager si mette in evidenza come formidabile negoziatore nel 2005, quando convince la General Motors a pagare una penale di 1,5 miliardi di euro per non avere portato a termine l’acquisto della Fiat (il cosiddetto no-deal). Rilancia il marchio Fiat, riportandolo in utile grazie a una buona offensiva di prodotto con la Grande punto e la 500 che rappresentano le punte di diamante.
LA NASCITA DELLA FCA - Sergio Marchionne aveva capito, con molto anticipo, che il mondo dell’auto stava cambiando profondamente e che per affrontare le della “nuova mobilità” era necessario un consolidamento. Consolidamento che è parzialmente avvenuto nel 2014 con la nascita di FCA, Fiat Chrysler Automobiles, a seguito della fusione con il Gruppo Chrysler, e il contestuale debutto alla Borsa di New York. Nello stesso anno viene annunciato lo scorporo di Ferrari N.V., che a partire dal 4 gennaio 2016 si è separata dal gruppo FCA per essere direttamente controllata dalla Exor.
DIVENTARE PIù GRANDE - Marchionne non è però soddisfatto di FCA, sostenendo, che per sfidare i grandi colossi dell’auto come il Gruppo Volkswagen sia necessario un ampliamento delle dimensioni. Iniziano così i tentativi di accordo con la General Motors, che, però, respinge al mittente tutti i tentativi.
IL SUCCESSO NEGLI USA - Il manager “con il maglioncino” decide così di concentrarsi sulla sua creatura, focalizzando la strategia sui marchi più redditizi in America come Jeep e Ram. Parallelamente pensa anche al rilancio di due grandi case automobilistiche italiane: Maserati e Alfa Romeo.
IN ITALIA POCO AMATO - In Italia Marchionne comincia a perdere consensi, diventando sempre meno amato dall’opinione pubblica, per aver deciso di chiudere il mai produttivo stabilimento di Termini Imerese e, soprattutto, per l’aspra lotta con i sindacati sul nuovo contratto collettivo.
IL RILANCIO PARZIALE DELL'ALFA - Nel 2015 rilancia Alfa Romeo con la presentazione della Giulia nel museo di Arese, riaperto per l’occasione. L’anno successivo viene presentata la suv Stelvio. Entrambe le vetture sono basate su una nuova piattaforma a trazione posteriore o integrale realizzata per l’occasione, riportando l’Alfa Romeo ai fasti tecnici degli anni d’oro. Ma gli entusiasmi si spengono presto: dopo questi due modelli non viene realizzato altro e il rilancio dell’Alfa Romeo resta solo parziale.
NIENTE ULTERIORI FUSIONI - Nel 2017 Marchionne si impegna a consolidare il gruppo e smentisce tutte le ipotesi di fusione, forte della potenza di fuoco di brand come Jeep e RAM che sono diventati per FCA delle galline dalle uova d’oro.
L'ELETTRIFICAZIONE - A giugno 2018 svela un piano quinquennale per Fiat Chrysler, volto a raddoppiare gli utili e a ripristinare i dividendi. La società prevede inoltre di investire 9 miliardi di euro per l’elettrificazione della propria flotta. Marchionne, che per l’occasione si è presentato per la prima volta in cravatta, annuncia ai giornalisti l’azzeramento dell’indebitamento industriale di FCA che, ricordiamo, era il più alto tra tutte le aziende europee.
LA MASERATI - La Maserati nell’ultimo piano quinquennale della FCA presentato da Marchionne assume il ruolo di protagonista puntando sulle suv e sull’elettrico. Molti dei prodotti previsti da questo piano industriale sono stati poi effettivamente prodotti e commercializzati.
L'ACCORDO CON WAYMO - Marchionne si accorda per la fornitura di Chrysler Pacifica a Google Waymo. L’accordo permetterà a FCA di mettere le mani sulla tecnologia di Google. FCA e Waymo hanno infatti iniziato a discutere dell’utilizzo della tecnologia self-driving di Waymo, inclusa la potenziale concessione di licenze su un veicolo fabbricato da FCA e disponibile per i clienti al dettaglio.
LA MARELLI - Un’altra operazione societaria è lo scorporo della Magneti Marelli dalla FCA che permette alla casa automobilistica italo-americana di concentrarsi sul proprio portafoglio prodotti e di rafforzare il capitale.
ADDIO AL DIESEL - Marchionne era convinto che ormai il diesel aveva fatto il suo tempo, diventando insostenibile nei segmenti inferiori. Di qui l’annuncio del progressivo abbandono e l’arrivo sulla nuova Fiat 500 del mild hybrid.
LE JEEP IBRIDE - Lo stesso ad della FCA al Salone di Detroit aveva annunciato l’arrivo della motore ibrido sulle Jeep. “L’obiettivo del brand è quello di offrire entro il 2020 per ciascuno dei modelli anche una versione ibrida plug-in. E più avanti arriverà anche una Jeep totalmente elettrica”, dichiarò Marchionne in occasione della presentazione dell’ultimo piano industriale.