UNA NUOVA VITA - Entrata in amministrazione controllata nel 2009, perché soffocata da debiti per oltre un miliardo di dollari, la SsangYong ha trovato la sua ancora di salvezza nella Mahindra & Mahindra. Il costruttore indiano ha diffuso una nota nella quale comunica che, con 278 milioni di euro, entro marzo completerà l'acquisizione della casa coreana, ottenendo il 70% delle quote. Per il controllo della SsangYong, la Mahindra investirà complessivamente l'equivalente di 341 milioni di euro. La Mahindra è stata preferita alla Nissan (qui la news): entrambi i costruttori erano interessati ad avere un sito produttivo direttamente in Corea del Sud.
L'AUTO DELLA RINASCITA - Quest'anno, grazie alle prime iniezioni di denaro della Mahindra e dei finanziamenti ottenuti dalla Korea Development Bank, la SsangYong è riuscita a portare avanti il progetto della nuova Korando (foto in alto), una suv completamente nuova alla quale la casa coreana affida le sue speranze di ripresa. Lunga 441 cm e disegnata da Giugiaro, la nuova Korando verrà presentata al Motor Show di Bologna e sarà in vendita entro fine anno con prezzi da circa 21.000 euro. Ha un 2.0 turbodiesel da 175 CV costruito dalla SsangYong e può avere la trazione a due o quattro ruote motrici.
STORIA DIFFICILE - Fondata nel 1954, la produzione iniziale della SsangYong prevede la costruzione delle Jeep per l'esercito americano. Nel 1990 stringe una collaborazione con la Mercedes che le fornisce i motori turbodiesel e i cambi. Nel 1997 passa nelle mani della Daewoo e quando questa crolla e viene acquistata dalla General Motors (in alcuni Paesi, Italia compresa, le sue auto vengono vendute come Chevrolet), la SsangYong viene ceduta. Dal 2004 è controllata dalla cinese Saic con la quale ha una "convivenza" difficile (leggi qui la news).
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