FINE DOPO 12 ANNI - È ufficialmente sciolta la joint venture GAC-Stellantis. Secondo il comunicato diramato da Stellantis, verrà predisposta una "cessazione ordinata" della società che produce veicoli Jeep dal 2010.
FALLITA SCALATA - Alla base della decisione, oltre ai risultati al di sotto delle aspettative, il mancato tentativo di Stellantis di assumerne il controllo. Lo scorso gennaio la casa automobilistica nata dalla fusione tra FCA e PSA aveva infatti annunciato la volontà di aumentare la partecipazione nell'azienda congiunta con GAC fino al 75%, proposta che, tuttavia, è stata rifiutata dalla controparte cinese. A causa della cessazione delle attività della joint venture, Stellantis ha annunciato che registrerà una svalutazione non monetaria di circa 297 milioni di euro nei risultati del primo semestre.
FINE DEL FIFTY-FIFTY - Sono diverse le joint venture tra le case automobilistiche occidentali e i partner locali che sono state messe sotto pressione in Cina. Da un lato il legislatore ha rimosso l’obbligo per le aziende straniere di realizzare partnership paritarie con realtà cinesi, dando quindi la possibilità alle aziende occidentali di comprare le quote dei soci, come nel caso della BMW che ora detiene il 75% della joint venture con la Brillance. Dall’altro c’è un mercato cinese dove la concorrenza si è inasprita, e le chiusure comminate in seguito alla pandemia hanno avuto un impatto sulla produzione e sulle vendite.
JEEP IMPORTATE - Il marchio Jeep continuerà a proporre in Cina i suoi modelli elettrificati, che, però, non saranno più prodotti localmente, ma saranno importati. La Cina continua a essere un punto debole per Stellantis, che ha una quota di mercato inferiore all'1%.