GENNAIO 2026 - Il rallentamento delle vendite e degli utili di Stellantis nell'ultimo semestre (qui la news) potrebbero costare caro all’attuale ceo del gruppo, Carlos Tavares. Secondo quanto riporta Bloomberg, il presidente di Stellantis, John Elkan, avrebbe infatti iniziato la ricerca di un successore del manager portoghese, il cui contratto è in scadenza nel gennaio del 2026. Le fonti dell’agenzia di stampa sostengono che Elkann non sia soddisfatto in particolare della situazione in Nord America, dove diversi dirigenti hanno lasciato l’azienda e i concessionari si sono schierati ufficialmente contro le politiche intraprese da Tavares (qui la notizia). Tuttavia, affermano queste fonti, anche una riconferma dello stesso Tavares non sarebbe del tutto da escludere e di certo non è in programma un cambio immediato.
ALLA GUIDA DALL’INIZIO - Carlos Tavares è alla guida di Stellantis fin dalla creazione del gruppo nel 2021, quando il gruppo FCA (Fiat-Chrysler) si è fuso con quello PSA (Peugeot-Citroën). Come ceo ha avviato una rigorosa politica di riduzione dei costi, che unita all’aumento della domanda nei mesi successivi alla pandemia ha fatto aumentare il valore della azioni fino al picco di 6 mesi fa. Negli ultimi tempi però le cose sono cambiate: se in Europa ha dovuto fronteggiare il calo della domanda di auto elettriche e l’aumento della concorrenza cinese, negli USA i problemi maggiori riguardano lo smaltimento dell’invenduto di Jeep e Chrysler e la diminuzione della quota di mercato. Risolvere i problemi al di là dell’oceano Atlantico sarà una priorità assoluta per Stellantis, ha annunciato ieri il direttore finanziario del gruppo Natalie Knight.
FRIZIONI IN ITALIA - Anche in Italia i rapporti sono tutt’altro che idilliaci. Tavares e i rappresentanti del governo italiano si sono più volte scambiati frecciatine: la cassa integrazione ormai abituale all’impianto di Mirafiori ha preoccupato l’esecutivo, che invece vorrebbe arrivare a superare il milione di veicoli prodotti nel nostro paese. Per farlo intende attirare un nuovo costruttore, quasi certamente cinese: di tutta risposta Tavares aveva annunciato che i posti di lavoro in Italia sarebbero stati a rischio in caso di arrivo della concorrenza cinese.