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La storia della Mini alla Triennale di Milano

Pubblicato 13 aprile 2018

Ai modelli di ieri e di domani dell’iconica vettura britannica è dedicata un’originale rassegna nella città lombarda.

La storia della Mini alla Triennale di Milano

UN'ICONA DEL '900 - Il nome della mostra è tutto un programma: “Don’t Need a Title. Mini inspired by Origins”. Ovvero non serve un titolo, perché la Mini è un’icona, e il modello di oggi trae ispirazione da quello storico del 1959, progettato da Sir Alec Issigonis. Del resto, i concetti espressi 59 anni fa dall’utilitaria britannica guidano ancora oggi i progettisti delle citycar (e non solo): motore trasversale, trazione anteriore e ruote agli angoli della carrozzeria, per ottenere un abitacolo il più spazioso possibile in una carrozzeria minuscola. Soluzioni che una simpatica animazione presente alla mostra riassume, riproducendo lo schizzo originale realizzato a matita da Issigonis per tracciare i concetti base della Mini. Altri spunti di interesse nella quattro sale che compongono la mostra alla Triennale di Milano sono l’esposizione di due Mini storiche, una Cooper prodotta dall’italiana Innocenti e una coloratissima Mini Paul Smith.

UNO SGUARDO AL FUTURO - Una terza vettura è il prototipo Mini Vision Next 100 (qui sopra), ovvero l’auto che guideremo domani (magari nel 2035), o meglio che ci porterà a spasso, perché è a guida autonoma. A contorno, immagini della Mini attraverso i vari decenni in cui la moda, i costumi e le esigenze sono cambiate ma la vettura inglese è sempre stata capace di adattarsi rinnovando se stessa. La rassegna Don’t Need a Title. Mini inspired by Origins è a ingresso gratuito e si tiene presso la Triennale di Milano (celebre istituzione per la promozione dell’architettura) in viale Emilio Alemagna 6 (a due passi da piazza Cadorna) a Milano. La mostra è visitabile dal 13 aprile al 27 maggio 2018 tutti i giorni (dalle 10.30 alle 20.30), tranne il lunedì. Aperture speciali il 17 aprile fino a mezzanotte e dal 18 al 22 aprile fino alle ore 22.00 



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Ritratto di Giuliopedrali
13 aprile 2018 - 17:34
Mai affascinato minimamente la MINI, però bisogna dire che dal capolavoro di Alex Issigonis ingegnere anglo greco turco, derivano tutte le supermini di oggi, cioè tutte o quasi le auto di oggi: motore trasversale e trazione anteriore. Prima del 1959 era un utopia...
Ritratto di tramsi
13 aprile 2018 - 17:41
In virtù di questo,è l'unica originale, fedele alla sua disposizione meccanica, di cui è stata apripista. Le 500 e Maggiolino attuali ripropongono solo la rivisitazione del design, senza alcuna altra aderenza al modello originario.
Ritratto di Sprint105
13 aprile 2018 - 17:55
Sì @tramsi la Mini di oggi ha l'impostazione tecnica di quella originale ma, a mio modesto parere, solo quella. Non è più così spaziosa anzi, le Mini di oggi sono piccole, e nemmeno una vettura popolare: costa cara.
Ritratto di tramsi
13 aprile 2018 - 18:00
La Mini si colloca nel premium, con tutte le conseguenze (nel bene e nel male), ma 500 e Maggiolino hanno perso l'anima di vetture tipicamente di massa perché, rispetto ai modelli originari, in proporzione costano ben di più. Vale un po' per tutti i revival. Col mio commenti intendevo sottolineare la fedeltà tecnica del modello attuale rispetto a quello d'origine.
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
13 aprile 2018 - 18:03
Commento rimosso a seguito della cancellazione dell'utente dal sito.
Ritratto di Giuliopedrali
13 aprile 2018 - 21:48
Però ho paura che: si le auto supermini cioè a trazione anteriore e motore trasversale ci saranno ancora per anni, ma resterà solo la MINI come piccola a 3 porte. Il maggiolino (che possiedo) è andato adesso fuori produzione, la 500 un po' alla volta invecchierà e non so se la sostituiranno, non so se guardate che fine sta facendo la mediocre Adam, la Y è diventata a 5 porte ecc ecc...
Ritratto di PaoloPerego
16 aprile 2018 - 13:11
Sono un soddisfattissimo possessore di una Clubman Cooper D; e prima di una 3 porte Cooper D (seconda generazione). Vettura piacevolissima da guidare, che offre una sensazione di sicurezza notevole; ben incollata a terra, eccellente ripresa, parca nei consumi (ottima in modalità green in città), qualità degli interni elevata. Certamente il prezzo è notevole, ma è una piccola con la qualità e l'accuratezza che non ha assolutamente nulla da invidiare a vetture di segmento superiore e blasonate. La sua storia ne fa un'icona che è stata ammirata e gradita a diverse generazioni. Come, del resto, lo è diventata anche la nostra 500. Quando vetture "popolari" incontrano il gusto e diventano un driving-style che si alimenta nel tempo!