UN'ICONA DEL '900 - Il nome della mostra è tutto un programma: “Don’t Need a Title. Mini inspired by Origins”. Ovvero non serve un titolo, perché la Mini è un’icona, e il modello di oggi trae ispirazione da quello storico del 1959, progettato da Sir Alec Issigonis. Del resto, i concetti espressi 59 anni fa dall’utilitaria britannica guidano ancora oggi i progettisti delle citycar (e non solo): motore trasversale, trazione anteriore e ruote agli angoli della carrozzeria, per ottenere un abitacolo il più spazioso possibile in una carrozzeria minuscola. Soluzioni che una simpatica animazione presente alla mostra riassume, riproducendo lo schizzo originale realizzato a matita da Issigonis per tracciare i concetti base della Mini. Altri spunti di interesse nella quattro sale che compongono la mostra alla Triennale di Milano sono l’esposizione di due Mini storiche, una Cooper prodotta dall’italiana Innocenti e una coloratissima Mini Paul Smith.
UNO SGUARDO AL FUTURO - Una terza vettura è il prototipo Mini Vision Next 100 (qui sopra), ovvero l’auto che guideremo domani (magari nel 2035), o meglio che ci porterà a spasso, perché è a guida autonoma. A contorno, immagini della Mini attraverso i vari decenni in cui la moda, i costumi e le esigenze sono cambiate ma la vettura inglese è sempre stata capace di adattarsi rinnovando se stessa. La rassegna Don’t Need a Title. Mini inspired by Origins è a ingresso gratuito e si tiene presso la Triennale di Milano (celebre istituzione per la promozione dell’architettura) in viale Emilio Alemagna 6 (a due passi da piazza Cadorna) a Milano. La mostra è visitabile dal 13 aprile al 27 maggio 2018 tutti i giorni (dalle 10.30 alle 20.30), tranne il lunedì. Aperture speciali il 17 aprile fino a mezzanotte e dal 18 al 22 aprile fino alle ore 22.00