In un incontro online con i giornalisti, tenutosi dopo la presentazione della nuova piattaforma STLA Large, il numero uno di Stellantis, Carlos Tavares (nella foto sopra), ha condiviso la sua opinione sul futuro dell’auto e sui più recenti avvenimenti.
NIENTE GUERRA DEI PREZZI - Per prima cosa Tavares ha ribadito l’importanza di far quadrare i conti “Attualmente, su ogni auto venduta, anche elettrica, noi facciamo soldi e lo faremo anche in futuro”. Stellantis non seguirà quindi altri costruttori sulla via del ribasso incondizionato dei prezzi (una “stoccata” alla Tesla): “questa è una corsa al ribasso che finirà in un bagno di sangue. E alcune aziende avranno dei problemi, mentre noi oggi siamo nella migliore posizione possibile poiché siamo profittevoli”. “Questo è un periodo darwiniano: se abbassi i prezzi delle elettriche più velocemente di quanto riduci i loro costi di produzione, ci saranno problemi; e io devo proteggere la profittabilità dell’azienda”.
L’ELETTRICO COSTA ANCORA TROPPO - Secondo il CEO, “l’unico problema rimasto per le elettriche è il prezzo” che sarebbe del 40% superiore a un’auto termica paragonabile. E, riferendosi agli incentivi statali recentemente sospesi da alcuni Paesi come la Germania, ha aggiunto che i clienti ragionano razionalmente: “fino a che non viene risolto il problema del prezzo, smettono semplicemente di comprare le elettriche”.
CINESI? NON FANNO PAURA - Tavares ha poi ripetuto che l’importante è mantenere aperte tutte le possibilità e che i due prossimi appuntamenti da tenere d’occhio solo le elezioni presidenziali americane e quelle del parlamento Europeo, che potrebbero portare a modifiche ai piani di lungo periodo. Immancabili, poi, le domande sulla concorrenza cinese: “con l’elettrica Citroën e-C3, che costa 23.900 euro, siamo pronti alla guerra con loro”. Inoltre, ha aggiunto, non vedo perché questi costruttori non possano arrivare in cima al mercato: i giapponesi ci hanno messo 50 anni per farlo negli Usa, mentre loro lo faranno magari in 10 o 20 anni”. “D’altra parte” - ha concluso - “ormai non ci fa paura più nulla, dato che proveniamo da una crisi dopo l’altra”.
NUOVA GIGAFACTORY - Confermata, infine, la Gigafactory di batterie spagnola, dopo quella già annunciata in Italia (qui i dettagli) ma solo “a condizione che il governo locale ci dia le corrette risposte”.