DISEGNATA IN EUROPA - La Toyota Aygo X Prologue è un prototipo che anticipa molto da vicino la prossima generazione della citycar Aygo. Rispetto a quella oggi in listino cambia tutto, a partire dalla meccanica: la piattaforma è la TNGA-B, già usata per la Yaris. “Colpo di spugna” anche per il design, frutto del centro-stile europeo ED2 di Nizza, che prende ispirazione da suv e crossover; un fattore che influenza anche la posizione di guida, che è rialzata. Fra le soluzioni che dovrebbero trovare posto anche sull’auto di serie, attesa il prossimo anno, citiamo le luci anteriori e posteriori composte da sottili strisce a led collegate nella parte bassa e le ruote di grandi dimensioni.
NEL PROTOTIPO, SPAZIO ALLA FANTASIA - La Toyota Aygo X Prologue presenta anche altri elementi distintivi, come i fendinebbia esagonali, l’attacco per un portabiciclette integrato nel paraurti posteriore e due telecamere negli specchietti, da usare per riprendere il percorso davanti all’auto. Non mancano, inoltre, delle barre portatutto sul tetto (poco sporgenti), mentre la caratteristica verniciatura bicolore mette in evidenza la parte anteriore, in tinta rossa. Difficile, comunque, che questi elementi vengano riproposti sull’auto definitiva, che avrà anche le maniglie convenzionali e non a scomparsa. Analizzando le prime foto-spia (le vedi qui), invece, è possibile notare come il taglio delle porte posteriori sia praticamente uguale a quello “appuntito” usato per la Aygo X Prologue.
ELETTRICA? NO, GRAZIE - Come già comunicato ufficialmente dalla Toyota nelle scorse settimane, la nuova generazione della Toyota Aygo non sarà elettrica ma a benzina, al fine di contenere i costi e, quindi, il prezzo di vendita. Non è stato però chiarito se ci sarà una qualche forma di ibridizzazione, mild o full (la seconda già presente nella Yaris, ma che porterebbe a un importante aumento dei listini). Una scelta in controtendenza rispetto a molte altre case, che per le auto da città puntano unicamente sulle batterie. Ricordiamo poi che la prossima Aygo non darà vita alle “cugine” marchiate Citroën e Peugeot, come successo fino a oggi con la C1 e la 108: l’accordo fra la Toyota e il gruppo PSA (oggi Stellantis) per produrre delle citycar è terminato.