PRONTA REAZIONE - Pochi giorni dopo avere constatato l'errore nelle stime di vendite della
Toyota Mirai, la berlina elettrica alimentata a
idrogeno, la dirigenza del marchio delle tre ellissi vara un nuovo piano di produzione. Le 400 vetture previste per il 2015 vengono quasi raddoppiate arrivando a una quota per l'anno in corso di 700 unità. Un numero comunque insufficiente a soddisfare in tempi rapidi gli oltre 1.500 ordini ricevuti in Giappone nel corso del primo mese di commercializzazione del modello lanciato lo scorso 15 dicembre.
LE INCOGNITE UE E USA - L'attesa per mettersi al volante della Toyota Mirai dovrebbero ridursi negli anni successivi con l'aumento della produzione a 2.000 unità nel 2016 e a circa 3.000 esemplari nel 2017. Numeri che dovrebbero riuscire a soddisfare la domanda interna, anche in considerazione della probabile riduzione del ritmo degli ordini dovuta al declino dell'effetto novità e di quelli in arrivo da enti pubblici e le aziende che nel primo mese hanno rappresentato il 60% delle richieste. A rimettere in crisi le linee di assemblaggio della Toyota, però, potrebbe essere il previsto debutto della berlina fuel cell in Europa e negli Stati Uniti nel corso del 2015. Qualora nelle due aree la Mirai riscuotesse pari successo che in Giappone il problema dei lunghi tempi di consegna si potrebbe riproporre in maniera evidente.