UN GRANDE ASSENTE E TANTE NOVITÀ - Al Salone di Parigi, sullo stand Ferrari, oltre alla GTC4Lusso T fa bella mostra di sé la Ferrari LaFerrari Aperta (foto qui sopra): versione scoperta della supersportiva ibrida. Saranno soltanto 200 gli esemplari (già tutti venduti a un prezzo intorno al milione e 850 mila euro) destinati ai clienti, a cui se ne aggiungono nove che l’azienda di Maranello utilizzerà nel 2017 nelle attività di celebrazione dei suoi settant’anni. Non a caso, nella fiancate da LaFerrari aperta campeggia il logo “70 1947-2017” che ricorda questa ricorrenza. Lo stesso si ritroverà anche nelle 350 vetture, tutte una diversa dall’altra (e anch’esse già vendute). Lo staff di designer di Flavio Manzoni ha messo a punto 70 livree ispirate a leggendari modelli (di serie e da corsa) del passato e li ha declinati su cinque modelli della gamma Ferrari: si va quindi dalle vetture ispirate alla 250 GT Berlinetta Lusso guidata da Steve McQueen a quella che Stirling Moss ha portato al trionfio. E non poteva mancare una livrea dedicata alla F2003 con cui Michael Schumacher ha conquistato il titolo mondiale di Formula1. Di questo e altro abbiamo parlato con i vertici della casa di Maranello: da Enrico Galliera, responsabile marketing e vendite, a Michael Hugo, capo dello sviluppo tecnologico, passando per Flavio Manzoni e Nicola Boeri, rispettivamente alla guida del design e del marketing prodotto.
ACCONTENTARE I CLIENTI - Partiamo dalla GTC4Lusso T: Enrico Galliera ci tiene a precisare che questa vettura è nata per rispondere a una precisa esigenza della clientela. Infatti in alcuni mercati importanti, come la California, solo il 30% dei clienti ha acquistato una Ferrari FF e, in seguito, una GTC4Lusso per la presenza della trazione integrale. Mentre la maggior parte non voleva rinunciare ai quattro posti e, ovviamente, alle prestazioni di una Ferrari. Da qui la scelta di un’auto versatile come la GTC4Lusso T con la praticità dei quattro posti, l’agilità data dalle quattro ruote sterzanti e la versatilità del motore a otto cilindri turbo al posto del V12 aspirato.
COME VA IN ITALIA? - A proposito delle richieste dei clienti, Galliera sottolinea anche come in Italia ci sia ora una maggiore vivacità del mercato delle supercar dopo anni in cui invece i potenziali acquirenti si sentivano colpevolizzati. Oltre che dalla ripresa delle vendite questo si vede anche nella partecipazione dei clienti alle attività organizzate dalla casa. Attività di raduni ed eventi in pista in cui i clienti non hanno più “paura” di mostrarsi.
EDIZIONI LIMITATE: UN PREMIO - Parliamo delle edizioni limitate e di come vengono assegnate ai clienti. Le richieste superano sempre di gran lunga il numero di vetture disponibili e pertanto c’è sempre qualcuno a cui dire di no. Le regole di assegnazione vedono l’assegnazione di una vettura a tiratura limitata come un premio per i clienti più legati al marchio Ferrari. Sia per gli acquisti fatti in passato sia per la partecipazione alle attività organizzate dalla casa di Maranello, in primis le attività in pista e nei raduni. Nel caso delle 350 vetture (ciascuna costa circa 80-100 mila euro in più del modello da cui è derivata) che celebrano i 70 anni del Cavallino, queste sono state suddivise tra le concessionarie di tutto il mondo: è spettato a loro individuare per ciascun modello il giusto proprietario. Che ovviamente una volta contattato difficilmente ha rifiutato l’acquisto di un modello così esclusivo.
PARLIAMO DI SUV - Se in Ferrari hanno le idee chiare su come premiare i clienti più fedeli, altrettanto nitida è la strategia di prodotto. Sia il responsabile tecnico, Michael Hugo, sia il capo del marketing prodotto, Nicola Boeri, ribadiscono che non ci sarà una suv col Cavallino sul cofano. La ragione è presto detta: solo una gran turismo può assicurare le prestazioni che ci si aspetta da una Ferrari. Quanto alla versatilità della trazione integrale, la “ricetta” di Maranello si chiama GTC4Lusso.
PARLIAMO DI ELETTRICO - Da escludere anche un modello più piccolo della 488 (alla Ferrari non ne vedono l’esigenza) e una supercar completamente elettrica: il rombo resta sempre uno dei principali fattori nella scelta di una “rossa”. La strada dell’ibrido, invece, è percorribile, come dimostra il successo de LaFerrari e della sua versione “aperta” mostrata proprio qui a Parigi. Di lei Flavio Manzoni sottolinea come sia stato tolto il tetto senza grosse difficoltà in termini di design. È stata però ristudiato l’attacco delle porte, che si aprono come nella versione chiusa ad “ali di farfalla” ma con un angolo leggermente diverso. Michael Hugo sottolinea anche lo studio della struttura per mantenere la stessa rigidità torsionale e la riprogettazione dell’aerodinamica dell’impianto di raffreddamento.