VALORI E IDENTITÀ - Le richieste di personalizzazione sempre più stravaganti che arrivano alla Ferrari da parte dei suoi clienti più facoltosi stanno convincendo la casa di Maranello a vietare le combinazioni di colori più particolari. Livree sgargianti o molto strane potrebbero, secondo i vertici del Cavallino, danneggiare il marchio e per questo si sta valutando la possibilità di semplificare il catalogo colori messo a disposizione dell’azienda. “Abbiamo pensato internamente di predefinire le combinazioni di colori. Dobbiamo prestare attenzione perché dobbiamo difendere i valori e l'identità del marchio. Di sicuro non faremo auto strane”, ha detto l’amministratore delegato Benedetto Vigna a The Telegraph. Se quando si immagina una Ferrari la si immagina rossa, ormai il colore più classico è scelto solo dal 40% dei clienti, che si sono aperti invece aperti ad altri colori. Al momento solo uno è vietato: il rosa.
IL VALORE SCENDE - Le preferenze di personalizzazione variano da Paese a Paese e in alcuni di questi la tendenza a “strafare” con accostamenti di colori molto appariscenti si fa sentire maggiormente: “Ci sono alcuni posti del mondo dove i clienti amano avere il menu fisso, altri vogliono ordinare à la carte ed essere liberi di scegliere a piacimento”, ha confermato Vigna. Un eventuale blocco alle combinazioni di colore stravaganti non punta solamente a salvaguardare l’immagine dell’azienda, ma anche a proteggere il valore delle auto in caso di permuta da parte dei proprietari: è naturalmente più semplice rivendere una Ferrari rossa o nera, decisamente più complicato trovare un cliente disposto a spendere un’ingente somma per una supercar in livrea mimetica.
TRA DUE FUOCHI - La Ferrari è molto attenta anche alle personalizzazioni che avvengono una volta che l’auto ha lasciato la fabbrica. Da diversi anni si parla di una blacklist in cui sarebbero finiti diversi vip in tutto il mondo, “colpevoli” di aver esagerato nella personalizzazione della propria vettura, dando un’immagine poco seria della stessa. Tuttavia a Maranello non vogliono nemmeno troppo calcare la mano sulle limitazioni, perché il programma di personalizzazioni ha contribuito notevolmente ad aumentare i profitti dell’azienda, nonostante il numero delle auto vendute sia rimasto praticamente invariato.