TRADIZIONE O INNOVAZIONE? - Le berline a quattro porte sono una razza in via d’estinzione: basta un’occhiata alle immatricolazioni per notare che le auto nuove di dimensioni mediograndi sono, per oltre il 90%, suv e crossover. Ma esistono ancora vetture come l’Alfa Romeo Giulia e la BMW Serie 3: eleganti, briose, coinvolgenti quando le si guida nei percorsi tortuosi, e disponibili con la trazione posteriore o 4x4. Quelle con tre anni d’età hanno quotazioni intorno a € 30.000.
LE VERSIONI PIÙ RICHIESTE - Le versioni di cui parliamo sono entrambe spinte da un 4 cilindri turbodiesel da 190 CV: un 2.1 non ibrido per la berlina del Biscione, un 2.0 elettrificato (mild hybrid) nella rivale bavarese. I due modelli sono stati sottoposti a un restyling nel 2022: l’aggiornamento della Giulia ha portato in dote i fari a matrice di led e il cruscotto digitale, mentre quello della BMW uno stile più moderno (specialmente dentro).
Aggressiva nello stile e agile come poche (comprese certe coupé sportive), è una berlina tutta da guidare, caratterizzata da uno sterzo diretto e da motori briosi abbinati a un eccellente cambio automatico. La trasmissione a otto marce con convertitore di coppia della tedesca ZF è peraltro la stessa della rivale Serie 3. La Sprint ha i freni della Brembo, il cruise control adattativo, la retrocamera e i sensori di parcheggio anteriori. I fari, però, sono solo bixeno: i full led al tempo non erano disponibili neppure come optional.
2.2 Turbo Diesel Sprint: nel 2020 costava € 50.000
Carburante gasolio
Potenza kW (CV)/giri 140 (190)/3500
Cambio automatico 8 marce + “retro”
Velocità max km/h 230
Accelerazione 0-100 km/h secondi 7,1
Consumo medio km/l 20,8
Dimensiuoni Lungh./largh./alt. cm 464/186/144
Capacità di carico litri 480/n.d.
Sulla carta va più forte e consuma meno: merito anche, ma non solo, della tecnologia mild hybrid assente nella rivale. Tuttavia, non è appagante nelle curve come la berlina italiana, sebbene si riscatti con una maggiore silenziosità e con sospensioni più “gentili”. Ottime le finiture: materiali gradevoli al tatto e alla vista e montaggi precisi. La M Sport ha di serie i fari anteriori full led e le sospensioni sportive con assetto ribassato di 10 mm. Molti assistenti alla guida, però, erano optional: perfino il cruise control adattativo (standard, invece, nella rivale).
320d M Sport: nel 2020 costava € 54.000
Carburante gasolio
Potenza kW (CV)/giri 140 (190)/4000
Cambio automatico 8 marce + “retro”
Velocità max km/h 240
Accelerazione 0-100 km/h secondi 6,8
Consumo medio km/l 25,0
Dimensioni Lungh./largh./alt. cm 471/183/144
Capacità di carico litri 480/n.d.
ALCUNI PROBLEMI LI HA AVUTI - Nei primi tre anni di vita (quindi dal 2016 al 2018) la Giulia è stata coinvolta in numerose campagne di richiamo: 3873 auto prodotte tra giugno e ottobre 2018 per una possibile perdita di carburante con conseguenti esalazioni nell’abitacolo; e altre 456 vetture, costruite da marzo a giugno 2016, per la mancata conformità della centralina dei freni (sono di tipo by-wire, quindi senza collegamento fisico fra pedale e impianto). Non sono mancati, inoltre, malfunzionamenti dell’indicatore del livello del carburante e noie relative ai sedili anteriori, che in alcuni esemplari non erano stati fissati correttamente. In più si riscontrano accelerazioni anomale causate dal cruise control adattativo: assicuratevi che l’esemplare che vi interessa sia a posto. Segnaliamo, infine, l’impianto elettrico piuttosto “fragile” e la presenza di segni e crepe sul display del sistema multimediale.
POCHI GUAI, QUALCHE LAMENTELA - Nel complesso, la G20 (questa la sigla di progetto della settima generazione della BMW Serie 3) è più affidabile della concorrente italiana. I problemi di fragilità dei motori a gasolio a quattro o a sei cilindri montati da altre vetture della casa tedesca sono stati infatti definitivamente risolti un anno prima del lancio sul mercato di questo modello (2018). Le lamentele più frequenti da parte dei clienti hanno coinvolto i sistemi di connettività (difficoltà nei collegamenti senza fili del telefonino al sistema multimediale), l’usura precoce delle pastiglie dei freni e la telecamera posteriore. Quest’ultima, posizionata all’estremità del bagagliaio, e piuttosto sporgente, tende a sporcarsi eccessivamente in caso di pioggia e a mostrare immagini sfocate in retromarcia. Ultimi, ma non meno importanti, gli evidenti fruscii aerodinamici segnalati da molti proprietari: riguardano gli esemplari dotati del tetto in vetro apribile elettricamente.
È POCO.... “DIGITALE” - L’atmosfera è fascinosa, ma un po’ datata: il cruscotto di fronte al guidatore è analogico e l’impianto multimediale poco evoluto. Era optional, inoltre, lo schermo a sfioramento di 8,8”, basso e largo (è stato introdotto a fine 2019: prima si comandava tramite la rotella). Ottima, in compenso, la posizione di guida, con la seduta bassa e sportiva, impreziosita da un sedile avvolgente e sportivo. Il divano posteriore, un po’ infossato, accoglie comodamente due adulti, mentre chi è al centro deve fare i conti col tunnel molto ingombrante tra i piedi. Il nostro consiglio è quello di cercare esemplari dotati dello schienale reclinabile in tre parti e delle bocchette d’aerazione posteriori: si pagavano a parte. Agevolano le operazioni di carico la forma regolare del baule e soprattutto la soglia non troppo distante dal suolo.
LEGGERMENTE PIÙ VERSATILE - Seduta bassa, volante verticale e un sedile con fianchetti registrabili in larghezza per contenere al meglio il busto nelle curve: anche l’abitacolo della BMW Serie 3 strizza l’occhio agli amanti della guida sportiva. E, rispetto a quello dell’italiana, offre finiture più curate e una plancia più tecnologica. Di serie, la M Sport offre il Live Cockpit Professional, costituito da due schermi: un cruscotto digitale di 10,25” (un po’ confuso) e un display centrale a sfioramento di 12,3”. Lo spazio a disposizione dei passeggeri è simile (l’auto è comoda per quattro persone, con la quinta che siede al centro del divano intralciata dall’ingombrante tunnel della trasmissione), così come quello per i bagagli. Di serie, però, la berlina tedesca offre i diffusori per l’aria posteriori e lo schienale abbattibile in tre parti (non si pagava solo per le Giulia più ricche).
NON SONO ELETTRIFICATI - Oggi come sette anni fa al momento della presentazione, la gamma dei propulsori della Giulia è composta da unità sovralimentate e prive di tecnologia ibrida (che sarebbe apprezzata in particolare da chi abita in zone soggette a blocchi o limitazioni del traffico). La famiglia dei motori non è poi così numerosa: a benzina ci sono un 2.0 a quattro cilindri (da 201 a 280 CV) e il cattivissimo 2.9 V6 biturbo da 510 CV riservato alla Quadrifoglio. I diesel sono tutti a quattro cilindri di 2,1 litri (anche se ufficialmente sono identificati come “2.2”) con potenze comprese tra 136 e 209 CV.
UN IBRIDO VIA L’ALTRO - Questa generazione della Serie 3 è spinta da motori sovralimentati con potenze comprese tra 156 e 510 CV. Nata “termica”, è diventata via via sempre più amica dell’ambiente: nel 2019 è arrivata la prima variante ibrida plug-in a benzina, spinta da un due litri e forte di 292 CV combinati. Dal 2020, invece, tutte le Serie 3 a gasolio (come la 2.0 di cui scriviamo in questa pagina) sono diventate gradualmente mild hybrid. La formula dell’ibrido leggero è stata estesa al 3.0 a sei cilindri in linea a benzina da 374 cavalli nel 2021.
TI PROTEGGE A DOVERE - Nei crash test del 2016 effettuati dall’Euro NCAP la vettura italiana ha conquistato cinque stelle. Due le criticità riscontrate: qualche sollecitazione di troppo nella zona del torace del guidatore dopo l’impatto laterale contro un palo e l’insufficiente protezione per il pedone in caso d’investimento. Migliorabile la dotazione dei sistemi di assistenza alla guida: la frenata automatica con riconoscimento dei pedoni, il cruise control adattativo e l’avviso di uscita involontaria di corsia erano di serie, ma altri (come il monitoraggio dell’angolo cieco dei retrovisori e il mantenimento di corsia) si pagavano a parte.
CERCATELA BEN EQUIPAGGIATA - Anche la tedesca ha meritato (ma nel 2019) il massimo dei voti nei crash test Euro NCAP. Se l’è cavata egregiamente nelle prove d’urto laterale e nella frenata automatica a velocità urbana. Invece, ha mostrato diverse criticità nel sistema di mantenimento di corsia e nella protezione del pedone (nell’impatto contro il parabrezza e in alcune aree del bacino). Povera la dotazione standard di aiuti alla guida: c’erano solo l’avviso contro il colpo di sonno e la frenata automatica. Il nostro consiglio è quello di puntare sugli esemplari equipaggiati coi pacchetti Driving Assistant o Driving Assistant Plus, che aggiungono altri Adas.
CERCANDO, CI SONO ANCHE 4X4 E A BENZINA - Le versioni diesel fanno la parte del leone: le varianti a trazione posteriore da 160 o 190 CV sono le più facili da trovare, seguite dalle 4x4 da 209 CV. Rare le “entry level” da 136 cavalli. Quelle alimentate a benzina sono più diffuse di quanto si possa pensare: tanti due litri da 280 CV, diverse Quadrifoglio (gli esemplari col cambio manuale si contano sulle dita di una mano) e pochi 2.0 da 201 CV. L’allestimento Exclusive è tra i più richiesti, seguito dal meno ricco Super.
LE IBRIDE SONO LA MINORANZA - In generale, sul mercato dell’usato le varianti con motore “termico puro” prevalgono sulle mild hybrid (la transizione è avvenuta solo nel 2020). I due litri a gasolio con 150 o 190 CV sono i più richiesti. Quelle a benzina (in particolare le potenti M3 da 480 o 510 CV) hanno un ruolo marginale, così come le ibride plug-in. Capitolo allestimenti: il Business Advantage era scelto da chi vuole risparmiare, ma non ha quotazioni molto distanti dalla ben più ricca M Sport.
Nel duello tra le due berline più sportive del listino prevale la Serie 3. La bavarese è più affidabile e moderna della rivale (in particolare per i propulsori elettrificati) ed è oltretutto proposta anche nella più versatile variante station wagon Touring. La Giulia ha quotazioni ben più basse, coinvolge maggiormente alla guida e ha una dotazione di sicurezza di serie più ricca. Il nostro giudizio è formulato tenendo conto della categoria e del prezzo delle vetture e prendendo in esame tutti i motori della gamma, fin dal debutto.