GUERRA APERTA - È scontro totale tra il Gruppo Volkswagen e i sindacati tedeschi dei lavoratori dopo che la casa di Wolfsburg ha disdetto unilateralmente l’accordo che garantiva i posti di lavoro in Germania fino al 2029, aumentando di fatto la prospettiva di licenziamenti già a partire dal prossimo anno. Queste misure puntano a ridurre i costi in Germania a un livello competitivo, ha confermato ieri Gunnar Kilian, responsabile delle risorse umane del Gruppo VW. La notizia arriva dopo che la scorsa settimana state confermate le voci di un drastico piano di ristrutturazione che prevedeva licenziamenti e chiusure di impianti sul territorio tedesco (qui la notizia).
IN CERCA DELLA COMPETITIVITÀ - Il sindacato IG Metal aveva subito richiamato l’accordo che escludeva i licenziamenti forzati fino al 2029: accordo che ora è stato rescisso dalla stessa Volkswagen. Il patto non sarà più valido da fine anno ed eventuali licenziamenti potrebbero avvenire già a partire dalla metà del 2025, sebbene lo stesso ceo del Gruppo Volkswagen, Oliver Blume, abbia escluso licenziamenti di massa. Da qui al 30 giugno del prossimo anno, la casa tedesca punterà a “trovare, in collaborazione con i rappresentanti dei lavoratori, soluzioni che ci consentano di posizionare la Volkswagen in modo sostenibile in termini di competitività e futuro”, ha spiegato Kilian. La casa automobilistica impiega circa 300.000 persone in Germania, ma i tagli potrebbero essere più difficili da far passare rispetto ad altre aziende: infatti la metà dei seggi del consiglio di sorveglianza sono occupati dai rappresentanti dei lavoratori e lo stato tedesco della Bassa Sassonia, detentore del 20% delle azioni, si è schierato spesso con i sindacati.
PROMETTONO BATTAGLIA - Il responsabile del sindacato Thorsten Gröger ha definito il provvedimento della Volkswagen una “aggressione senza precedenti”, affermando che i piani dell’azienda potrebbero comportare costi aggiuntivi pari a circa un miliardo di euro. Infatti “la fine delle garanzie comporterebbe salari più alti rispetto ai precedenti patti di contrattazione collettiva”, ha minacciato Gröger. Anche Daniela Cavallo, rappresentante dei dipendenti e membro del consiglio di sorveglianza, promette battaglia: “Faremo una fiera resistenza a questo storico attacco ai nostri posti di lavoro. Con noi non ci saranno licenziamenti”. La Volkswagen ha annunciato di voler anticipare a questo mese le trattative salariali - che avrebbero dovuto iniziare nella seconda metà di ottobre - con l’obiettivo di contrastare l’incertezza sui contratti di lavoro.