A VOLTE RITORNANO - Ha saltato una generazione, dato che la Golf V non ha mai avuto una variante cabriolet che, invece, è stata sempre presente nel listino della Volkswagen sin dal 1979. Ora la Cabriolet torna con l'attuale Golf VI, dopo ben 684.000 esemplari in 32 anni di storia, il che ne fa una delle auto “en plein air” più vendute di sempre.
RESTA IN TELA - Come le sue antenate, questa Volkswagen Golf Cabriolet è dotata di capote in tela, ma è la prima a non avere l'antiestetico roll-bar all'altezza del montante centrale, sostituito da due roll-bar a scomparsa sistemati dietro agli appossiatesta dei sedili posteriori. Secondo la casa, questi dispositivi fuoriescono in caso di ribaltamento in pochi millisecondi e “lavorano” insieme al parabrezza rinforzato per proteggere gli occupanti. La Volkswagen dice anche di aver irrigidito la scocca indebolita dalla rimozione del tetto: il dato dichiarato per la rigidità torsionale è di 13.500 Newton metri (Nm) per grado. La capotte ha l'azionamento elettrico di serie: bastano 9,5 secondi e l'auto si può scoprire (o coprire) anche in movimento fino a 30 km/h. Secondo la casa, la capote aperta influisce minimamente sulla capacità del vano bagagli che ammonta a 250 litri.
A BOTTA CALDA
Vista dal vivo la Golf Cariolet non delude. Resta un'auto molto “femminile” e la mancanza del vecchio roll-bar a vista ha giovato enormemente alla linea, che ora è molto più filante, sia a capotte chiusa che aperta. In quest'ultima configurazione non c'è un guscio in plastica che copre la capotte, come avviene su molte cabrio, ma l'effetto finale è tutt'altro che sgradevole. I due posti dietro sono un po' sacrificati rispetto a quelli della berlina e le finiture sono di ottimo livello, come su tutte le Golf.