Citroën C3 1.2 PureTech 83 CV S&S Feel

serie 3 (C3 III) in produzione dal 2016 al 2024

Pubblicato il 26 agosto 2024
Ritratto di Gigettone
alVolante di una
Volkswagen Golf 1.4 TSI 125 CV Highline BlueMotion Technology 5 porte
Citroën C3
Qualità prezzo
4
Dotazione
4
Posizione di guida
3
Cruscotto
3
Visibilità
3
Confort
4
Motore
3
Ripresa
2
Cambio
3
Frenata
3
Sterzo
3
Tenuta strada
3
Media:
3.1666666666667
Perché l'ho comprata o provata
Dopo 27 anni di onoratissimo servizio era forse giunta l’ora di mandare in congedo la nostra affidabile e affezionata Volkswagen Polo del 1997, un piccolo carro armato che non ci ha mai lasciato per strada. Visto l’esorbitante prezzo dell’attuale utilitaria tedesca, e nonostante io avessi suggerito di puntare sulle giapponesi (Mazda 2 o Yaris), mia madre era indecisa se vertere sulla Renault Captur, per la forma esteriore che a lei piaceva e la guida rialzata, oppure la sua preferita, la c3. Su quest’ultima io avevo personalmente espresso qualche titubanza visto e considerando i vari richiami dell’azienda su alcune di questi esemplari di prima immatricolazione, e soprattutto per via dei noti problemi di affidabilità dei 1.2 Puretech a cinghia a bagno d’olio (sebbene questa in prova non sia la vituperata versione turbo benzina da 110 cv); ciò nonostante ha comunque preferito procedere all’acquisto, avendo trovato un esemplare a Km0 ben accessoriato. Immatricolata a fine aprile, ho già avuto modo di guidarla svariate volte, in città, in montagna e anche in autostrada. Il modello in questione è del pacchetto S&S, e prevede, con anche gli optional: cerchi in lega da 16, retrovisori ripiegabili elettricamente e Pack visibilità (Accensione automatica dei fari + funzione Follow me home +Tergicristallo automatico con sensore pioggia), connessione android auto e apple carplay, clima automatico, sensori di parcheggio posteriori ed il mantenimento di corsia (non attivo ovviamente).
Gli interni
Se su alcune componentistiche la C3 la spunta egregiamente sulla nostra vecchia Polo, per altri dettagli siamo invece lontani anni luce dalla costruzione teutonica, per lo meno di quell’epoca. Le plastiche che rivestono il cruscotto e parte delle portiere, ad esempio, sulla tedesca erano di fattura più morbida e soprattutto di materiale resistente e conservativo, mentre sulla francese la durezza la fa da padrone ovunque; anzi, persino il poggiabraccio della portiera, dove trovano posto i due comandi degli alzavetri elettrici (dietro si va di manetta), è completamente in plastica rigida mentre sulla Vw era presente un grande fascione rivestito in tessuto; probabilmente sull’allestimento più opulento della gamma qualche finezza in più sarà sicuramente stata aggiunta, questa versione intermedia è abbastanza spartana. Ovviamente nemmeno il cassettino lato passeggero (capiente e profondo) e i vani portaoggetti sono rivestiti, ma quelli delle portiere sono furbamente realizzati a fondo bianco, e di sera non bisogna diventare matti per trovare gli oggetti. Per il resto la c3 sembra avere assemblaggi più che discreti, e alcune soluzioni la rendono comunque una vettura esteticamente molto gradevole e ammiccante. La plancia, infatti, ha una direzionalità orizzontale, dove le bocchette dell’aria rientrano in una grande fascia, interrotta dal cruscotto e dal sistema infotainment, rivestita in parte in elegante plastica nera lucida (parecchio sensibile alla polvere). La posizione di guida è abbastanza facile da trovare, il sedile ed il volante sono regolabili in altezza e profondità e, non essendo troppo bassa la vettura, l’accesso è adatto anche a persone più attempate. I sedili sono davvero comodi, soffici, le lunghe percorrenze non si fanno sentire più di tanto, e stiamo sempre parlando di una utilitaria; peccato però che non siano molto e contenitivi e sagomati, si balla un po’ tra le curve. Il volante, ovviamente in plastica grezza e ruvida, è a tre razze, dal diametro non eccessivo ma dall’impugnatura massiccia devo dire (l’opposto della Polo, dove il volante pareva di un camion ma era molto sottile); sulle due razze laterali sono ripartiti in tasti e rotelle i vari comandi, cambio traccia e volume, telefono e cambio di info dal display del cruscotto. I comandi del cruise control sono invece sempre posti dietro, alla sinistra del volante, come ormai da 30 anni in Citroen; peraltro il satellite di controllo ha la stessa forma della c5 del 2001 che aveva mio nonno, uno svecchiamento non le farebbe male dai! Il quadro strumenti è di stampo molto classico e tradizionale, stranamente in Citroen, che si è sempre sbizzarrita nell’ideare svariati cruscotti digitali nel corso degli anni, e tutto sommato meglio così, se penso a quello montato su Cactus rabbrividisco. Quattro sono i quadranti, a sfondo nero e di immediata lettura, tachimetro e contagiri, grandi, ai lati, e carburante e temperatura motore, minuti in alto al centro; sotto è posto il piccolo computer di bordo in bianco e nero con velocità in digitale sempre presente e le varie informazioni (consumo medio e istantaneo, velocità media, distanza percorsa, autonomia, riconoscimento dei cartelli stradali ecc). Il cambio è posto abbastanza in basso, si raggiunge bene ma non mi fa così impazzire l’impugnatura un po’ spigolosa del pomello; peccato poi l’assenza del bracciolo, avrebbe agevolato ancor più. L’abitabilità posteriore non è male, si sta abbastanza bene in 4 e il tunnel centrale non è molto alto, una quinta persona di statura bassa può viaggiare senza sacrificarsi troppo, e direi nella media i 300 litri del bagagliaio (noi abbiamo preso anche la ruota di scorta). L’infotainment centrale non è posizionato molto in alto, ma sotto le bocchette dell’aria; trattasi di un sistema discreto e non eccezionale nel funzionamento: anzitutto non si può mai spegnere, premendo la manopola del volume si mette solo il muto; la grafica poi non è così male, ma il sistema non dispone di un software molto reattivo, e sebbene sia capacitivo e non occorra pigiare con forza sullo schermo, i tasti per passare nei menù sono piccoli e qualche tasto fisico lo avrei preferito. I maggiori difetti degli interni, a mio avviso, attecchiscono proprio all’infotainment centrale. Trovo scomodo e illogico gestire la climatizzazione automatica, monozona, da un comando tattile all’interno di un menù, soprattutto se, come sopracitato, la fluidità del comando non è così fulminea, un banale comando a manopole reca meno distrazione alla guida; peraltro, sebbene sotto lo schermo siano posti a pulsante gli sbrinatori del parabrezza e del lunotto, non è presente il ricircolo e, visto che non è automatico, avrei preferito trovare anche quello. Scomodi peraltro i comandi per attivare e disattivare lo Start and Stop (che va fatto ogni volta) e il sistema di mantenimento di corsia, bisogna entrare in un altro menù. A mio avviso però ottimo il sistema di climatizzazione, le bocchette poste in alto riescono a rinfrescare e riscaldare l’abitacolo in maniera celere, uniforme e lineare. Per il resto è una vettura che a me piace nel complesso, è comoda, ariosa, lineare, gli assemblaggi sembrano abbastanza robusti e l’estetica generale la rende simpatica e giovanile.
Alla guida
Questa c3 è equipaggiata del fantomatico 1.2 Puretech, 3 cilindri, aspirato, da 83 cv con cinghia a bagno d’olio. Concedetemi un piccolo sfogo, Io mi chiedo come sia minimamente possibile che il gruppo Peugeot-Citroen si sia mosso a modificare la tecnologia di questo motore difettoso solo adesso, dopo oltre 10 anni di note problematiche e richiami, è semplicemente assurdo. Su questa specifica motorizzazione aspirata, fortunatamente, ho letto meno noie rispetto al dileggiato 1.2 turbo, per cui mi auguro sinceramente mia madre non debba averne in futuro; bisogna anche sottolineare che la percorrenza annuale che farà della vettura si aggira intorno agli 8.000km, e dalla casa madre hanno consigliato un tagliando ogni anno o entro 15.000 km, onde per cui la terremo ben supervisionata. Iniziamo dai freddi dati: 1199 cm3, 3 cilindri, 110 Nm di coppia a 3000 giri. Già da questi elementi capiamo che se si vuole richiedere un po’ di verve da questa vettura va tenuta su di giri, giocando molto con le marce. La rapportatura del cambio è molto distesa, la quinta è possibile inserirla sopra i 62 km/h circa, sia per avere un minimo di spinta sia perchè sotto i 1.700 giri questo motore tende a trasalire, per non dire brontolare; l’elasticità comunque c’è, il cambio marcia del computer di bordo è consigliato a 2.500 giri, ed è possibile perciò viaggiare a fil di gas già a 1.800 giri circa, premiando ovviamente un consumo contenuto. Abitando fuori città tendiamo spesso ad usarla nella tratta extraurbana, e abbiamo rilevato in media generale oltre 22 km/l, e tra l’altro, anche premendo molto a fondo il gas, non è un motore che tende a bere, soprattutto perche non invoglia alla guida sportiva e a usare in maniera esacerbata le marce. E’ nella ripresa 80-120 che i limiti di questo motore vengono fuori, per riprendere con vigore occorre scalare marcia, ma essendo ovviamente un propulsore aspirato non mi sarei aspettato nulla di diverso. L’assetto è ovviamente tarato sul morbido, le buche e i dossi sono assorbiti dolcemente, e sulle strade dissestate il comfort è elevato; nonostante questo, la vettura ha comunque una discreta stabilità in curva, il rollio c’è ma non è marcato come mi sarei aspettato, e nemmeno il sottosterzo tende a essere troppo invadente, devo dire di essermi anche un po’ divertito a guidarla tra le curve di montagna. Lo sterzo, molto morbido in manovra e che si indurisce via via in velocità, è un comando che non brilla per precisione e soprattutto non è diretto, gli inserimenti di curva sono tutt’altro che fulminei, ma per ovvie ragioni di priorità costruttiva, è una macchina votata alla tranquillità di marcia e al comfort cittadino. Proprio per quest’ultima ragione ho tuttavia storto il naso per ciò che concerne la frizione, che ho trovato duretta rispetto a tante altre utilitarie di egual segmento (persino quella della vecchia Polo era leggerissima), ma soprattutto spugnosa e poco modulabile, non è mai chiarissimo dove stacca, e talvolta in rotonda o al semaforo la vettura non è così reattiva a partire; la Polo era assai più scattante nelle partenze. Il cambio, un’unità a 5 marce ben spaziate ma dalla corsa non cortissima, è molto morbido e preciso da utilizzare, un bel passo avanti rispetto ai legnosi comandi delle c3 del passato, e non si è praticamente mai impuntato, se non nell’inserimento quarta-quinta, ma probabilmente per maldestrezza mia; l’unico difetto, usitato su tutte le auto francesi che ho provato, è la sua rumorosità, non tanto nel tremolio del pomello da fermo, essendo un 3 cilindri è quasi inavvertibile, ma proprio negli innesti delle marce. Il rumore del motore non è poi il massimo, da fermo e in rilascio sembra il frullino che si adopera in cucina, in accelerazione, soprattutto in prima, prende invece vita il classico e fastidioso rombo dei 3 cilindri, davvero poco accattivante; tuttavia, fortunatamente, è una vettura abbastanza ben insonorizzata e a velocità costante il sound è molto sommesso; a 130 km/h la vettura gira quasi a 4000 giri, ma il comfort di guida è elevato, il motore è più sornione di quanto credessi e i fruscii aerodinamici sono ridotti; certo, meglio tenere tutte e due le mani sullo sterzo, l’imprecisione ad alte percorrenze si fa sentire. Il pedale del freno è molto più modulabile della frizione, un filo spugnoso ma comunque morbido, e mi sembra che nel complesso i dischi facciano il loro dovere, anche in montagna non ho notato un affaticamente eccessivo in discesa. Comoda sia la radio Dab sia la connettività Android auto, rispetto al navigatore di serie di cui avrei tranquillamente fatto a meno, ma peccato che l’impianto audio non sia all’altezza, piatto e distorce un po’. Un difetto che non mi sarei mai azzardato a pensare di trovare su una Citroen è la visibilità, in questo caso anteriore del montante sinistro, che mi pare riduca anche abbastanza la veduta di ¾. E’ comunque una vettura molto piacevole da utilizzare, tolta la frizione in cui basta farci l’abitudine, i comandi sono molto leggeri e la posizione di guida comoda.
La comprerei o ricomprerei?
Di questo segmento ho avuto modo di provare la Corsa modello 2015, la Mazda 2, la Polo, la Micra e la Ypsilon, e fra tutte avrei probabilmente optato per la Mazda o per la Corsa, come connubio di piacere guida, affidabilità, listino e costi di gestione, sebbene forse l’utilitaria tedesca rimanga sempre un tassello sopra le altre. In generale però questa c3 a me non è dispiaciuta affatto, la linea estetica degli esterni e anche degli interni è molto piacevole, peraltro consuma poco, è economica, si guida bene e non affatica troppo nei lunghi viaggi.
Citroën C3 1.2 PureTech 83 CV S&S Feel
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Ritratto di gainfranco
8 ottobre 2024 - 15:59
nessuna vibrazione ? e l'innesto della retromarcia ?
Ritratto di Gigettone
9 ottobre 2024 - 14:09
Il cambio è rumoroso negli innesti, come ho scritto, ma non ho notato "vibrazioni" nell'inserimento della retromarcia.
Ritratto di Rav
10 ottobre 2024 - 23:25
4
Ce l'ha una mia parente da anni e si trova bene, io ho avuto la coeva Peugeot 208 (diesel peró) e anche lì nessun particolare problema. Sulla questione dei comandi mutuati da modelli anche vecchiotti francamente penso che se nell'insieme stanno bene non c'è troppo bisogno di andare a strafare. Il comando del cruise control ce l'avevo sulla Lancia Phedra (2004), Peugeot 208 (2013) e 3008 (2017), sarà che mi sento a casa ma lo trovo più intuitivo di tanti altri marchi.
Ritratto di marcoveneto
15 ottobre 2024 - 10:52
Bravo la prova è davvero completa e piacevole. L'auto invece, oltre a non piacermi (la trovo 2 passi indietro rispetto alla C3 precedente), non la consiglierei nemmeno al mio peggior nemico, soprattutto con il 1.2. Oltre alla cinghia a bagno d'olio, leggevo che comunque può essere pure un motore che mangia olio...da starne alla larga (ormai nel vostro caso l'acquisto è fatto...la nota positiva è che magari essendo consci del problema, lo terrete sicuramente sotto la lente d'ingrandimento).
Ritratto di AndyCapitan
18 ottobre 2024 - 21:09
4
...hai fatto un triste passaggio....la polo era solida il doppio...questa e' un plasticone con lamiere da coca cola....ma
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