1.0 aspirato su una carrozzeria da monovolume tutt’altro che aerodinamica. Ci si aspettano miracoli? Certamente no. L’ambito nel quale si dovrebbe muovere meglio questa Agila è quello cittadino, ma il motore nelle ripartenze da fermo è un po’ pigro, il meglio di sé lo da nelle strade a scorrimento veloce (a 70/80 km orari in quinta viaggia tra quasi 2000 e quasi 2500 giri, e non si sentono fruscii), ma penso sia più precisa una analisi specifica:
Città. Visibilità ottima davanti e dietro, lateralmente pecca un po’: i montanti sono piuttosto spessi e quello di ¾ posteriore oscura quasi tutta la visuale, costringendo a guardare gli enormi specchietti, che spesso corrono in aiuto. Ottimo il lavoro degli specchietti: sono letteralmente sovradimensionati e non sembrano mai soffrire di angoli ciechi, facile fare parcheggi al millimetro. Inoltre la parte posteriore è estremamente verticale, non rendendo necessari i sensori di parcheggio. La sera, poi, con la doppia luce di retromarcia, è facile fare le manovre alla stessa maniera di quando c’è luce. Sterzo senza infamia e senza lode, ne ho trovati di più morbidi ma anche di più duri, ma il raggio di sterzata è troppo elevato per una utilitaria da tre metri e mezzo. Frizione che si è indurita estremamente in questo ultimo periodo (è ancora quella originale), con la corsa che si è abbreviata – la primissima parte della corsa è letteralmente a vuoto – ma con un cambio non troppo morbido e molto preciso. Consumi nell’ordine dei 12/13 km/l, ma io potrei avere una guida più accorta.
Misto. Le sospensioni naturalmente sono morbide, ma l’auto ha sempre avuto gomme buone (mai tenute più di 3 anni, 60000 km in sostanza, e sempre 4 stagioni) e non ho mai avvertito difficoltà nel gestirla nemmeno sul bagnato. Manca un po’ di spunto se non si tirano le marce, ma in questa maniera i consumi salgono (l’auto risente molto dello stile di guida), anche se alzando il volume della radio il motore non è mai troppo fastidioso. Lo sterzo è un po’ “artificiale”, ma la consistenza è quella giusta; abbastanza pesante per rendere sicura ogni manovra, ma non troppo per non renderla difficoltosa. La frizione dura non è un difetto, perché è rimasta comunque ben modulabile, e il cambio sono sicuro non sfigurerebbe in auto ben più blasonate: corsa breve, innesti precisi e la marcia si sente molto bene quando entra con un bel “toc”, penso che sia lo stesso della swift, altrimenti non mi spiego come una piccola monovolume possa avere questo cambio. I consumi dipendono dallo stile di guida, si possono fare 11 con frequenti accelerate “inutili” come tranquillamente i 17/18 con un litro con andatura tranquilla e costante.
Autostrada: questa vettura percorre un’ottantina di km al giorno in autostrada, e l’unica cosa “malvagia” è il motore troppo piccolo. A 130 orari si è a 4000 giri, a 110 sui 3500; il rumore proveniente dal motore si avverte distintamente se non si alza il volume dello stereo. Non dico certo che manca una sesta, perché è impensabile frazionare ancora maggiormente le marce di un 1.0 tre cilindri aspirato. Lo sterzo invece è piuttosto preciso (qualche riallineamento è necessario, ma mai cose trascendentali) e i curvoni autostradali si effettuano in tutta sicurezza. Il sedile è piuttosto comodo, ma forse manca un appoggio specifico per il piede sinistro. Gli specchietti, seppur molto grandi, non sono causa di fruscii e consentono di viaggiare in tutta sicurezza. Lo specchietto centrale invece è secondo me mal studiato: il vetro non è abbastanza curvo da coprire tutta l’ampiezza del lunotto, costringendo il guidatore a compromessi di visibilità (inoltre si sta come “scollando”: la parte più esterna ha una specie di condensa color colla abbastanza evidente, ma non tale da cambiare il campo di visibilità). I freni, come nelle altre situazioni anche se non l’ho detto, sono estremamente puntuali: gli spazi di frenata sono tutt’altro che elevati, forse solo il feeling con il pedale non è istantaneo, la corsa del freno è sempre stata un po’ più lunga del normale e per avere una buona frenata bisogna far scendere bene il piede, pur tuttavia non esercitando mai pressioni granché elevate.
Veniamo ai difetti costruttivi e ai problemi sorti negli anni: il difetto principale è quello del sedile del guidatore un po’ troppo alto rispetto alla macchina. Mi spiego meglio: il volante non è all’altezza della bocca nei guidatori che superano il metro e 75 (io sono 10 cm in più), liberando sì il campo di visibilità, ma anche rendendo meno comodi i lunghi viaggi. Il contagiri poi non è visibile nella sua interezza poiché la cornice ne oscura una parte (si vede il 2 e il 3, ma non il cerchio completo, bisogna andare un po’ a occhio per capire i 2500 rpm). Per quanto riguarda i problemi sorti negli anni: la catena ora come ora a freddo è estremamente rumorosa (non ancora a caldo, quindi per un pezzo viaggio senza metterci le mani), e anche i silent block delle sospensioni anteriori sono arrivati: la macchina supera le buche senza difficoltà, ma dalla parte anteriore proviene un rumore sordo che mi ricorda quelli che sentivo nella 147 di un mio amico con lo stesso problema. La frizione è diventata dura e con una prima parte a vuoto, nonostante non slitti mai e non ci sia mai difficoltà di ingranare le marce (nemmeno la retromarcia a freddo, a parte rare volte che si contano sulle dita di una mano).