La posizione di guida è raccolta, e le regolazioni del sedile (poco contenitivo) sono a scatti; inoltre il volante è fisso, ma tutto sommato, se ci si accontenta, tutti bene o male riescono a trovare una posizione confacente alla propria stazza.
Il motore della vettura in questione è un 1.5 diesel aspirato con 58cv; non ha nulla a che vedere con i moderni turbodiesel, infatti conserva ancora l'iniezione indiretta. Sebbene non sia un mostro di potenza, il propulsore è gradevole per la sua ripresa dai bassissimi regimi (infatti si riprende anche dal minimo con marce alte) e fornisce un allungo progressivo fino a quasi 5000 giri, fornendo il meglio dai 2000 ai 4000 giri, oltre non conviene andare; è quindi un motore molto elastico (come tutti i diesel), che sebbene non offra molta potenza, rende la vettura piacevole da guidare, visto che il suo assetto (abbastanza rigido, a discapito del confort) coinvolge nella guida e invoglia ad una guida sportiveggiante, anche se bisogna stare attenti alle manovre che si fanno, perché qui l'elettronica è assente: non a caso mancano ABS, EBD, ESP o controllo di trazione. La tenuta di strada rimane molto valida, con un posteriore fermo che si alleggerisce soltanto con cambi bruschi di corsia a velocità sostenuta; l'anteriore invece è abbastanza reattivo, inserendosi con velocità nelle curve e accusando un leggero sottosterzo. Parlando dello sterzo, questo non è molto diretto e la poca precisione è in parte dovuta agli pneumatici con spalla di 70; non so come si comportasse ad auto nuova, perché allora ero piccolo, ma sicuramente il passare degli anni e le molte sollecitazioni a cui è stata sottoposta la vettura, ne hanno diminuito la precisione, visto che a ruote dritte è presente un piccolo gioco dello sterzo: tutto sommato un comando senza infamia ne lode.
La frenata, invece, non è molto potente, visto che all'anteriore troviamo dei freni a disco pieni, e al posteriore dei tamburi; inoltre dopo ripetute sollecitazioni, l'impianto perde di efficacia, verificandosi il fenomeno del fading; a parte questo difetto, in condizioni normali gli spazi di arresto sono discreti, a patto di non far bloccare le ruote (vista l'assenza dell'ABS).
Un altro neo di della 106 è il cambio tipicamente "francese", con inserimenti imprecisi e contrastati a freddo, mentre la corsa della leva è lunga; le 5 marce sono ben spaziate, anche se la 5° è piuttosto corta. La frizione, invece, non è particolarmente leggera, anche se è affidabile, infatti è ancora quella originale dopo 147.000 km.
A titolo informativo, tutte le 106 hanno un difetto di fabbricazione relativo alle sospensioni posteriori, infatti la torsione della sospensione stessa provocava un fastidioso gioco del retrotreno che si notava nei percorsi misti.